Mare Of Easttown 1×04 – Poor SisyphusTEMPO DI LETTURA 4 min

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Mare Of Easttown 1x04 recensioneÈ sempre cosa buona e giusta mettere un po’ di contesto dietro la recensione di un episodio. Bisogna quindi considerare alcuni fattori e porsi domande come:

  • quanti episodi ci sono in totale?
  • lo showunner è anche sceneggiatore dell’episodio?
  • qual è l’obiettivo a lungo termine?
  • ci sono stati problemi creativi alle spalle?
  • è in arrivo una pausa creativa per girare più episodi, ci sarà già un episodio la prossima settimana o si suppone che la visione sia in formato binge-watching?

Tante domande che aiutano a capire e/o a giustificare diverse scelte che, magari, possono non essere capite ad una prima visione o potrebbero essere interpretate nel modo sbagliato.
Il quarto episodio di Mare Of Easttown segna ufficialmente il passaggio alla seconda metà della stagione, accorciando quindi il tempo a disposizione per concludere l’indagine e, al tempo stesso, non sembra essere affetto da alcun tipo di problema creativo visto che, come in tutte le puntate, ci sono Craig Zobel alla regia e lo showrunner Brad Ingelsby alla sceneggiatura.
Qual è quindi il motivo di questo racconto così ondivago e apparentemente poco focalizzato? Domanda buona e giusta…

Mare:Are you asking me on a date, Zabel?
Zabel:I’m only asking if the answer is yes.

LA STRANA COPPIA


Nonostante i rating e gli ascolti si siano praticamente raddoppiati nel corso di queste quattro puntate (rispettivamente da 0.08 a 0.16 e da 600 mila spettatori a 1.1 milione), la serie continua a mostrare segnali molto contrastanti.
Ingelsby, creatore e showrunner, ha ideato questi sette episodi prendendo come base la classica struttura dei polizieschi apportando qualcosa di nuovo al mix. C’è quindi sempre una strana coppia che lavora ad un caso e si supporta a vicenda nonostante due personalità completamente opposte, tuttavia il rapporto tra Mare e Zabel non solo è diverso in quanto la protagonista è stata sospesa dalle indagini, ma anche perché il detective di Evan Peters (ben più giovane) è molto invaghito di lei (e quest’ultima ne è lusingata).
La sensazione di già visto, dovuta alla replica della strana coppia di detective, assume quindi una prospettiva diversa ed inaspettata ma che, in fin dei conti, può anche non essere considerata come vincente ed il motivo è semplice: è interessante ma non necessaria. Il problema principale che viene costantemente enfatizzato dalla scrittura di Ingelsby è una struttura molto caotica e “poco ortodossa” della famiglia Sheehan, visto che c’è un figlio morto suicida che ha scatenato una reazione a catena ed un’etica professionale che emerge solo quando strettamente necessaria.
Aggiungere un triangolo amoroso piuttosto strano all’equazione, il tutto mentre c’è una ragazza morta e due scomparse, può quindi non essere la mossa giusta per differenziare la serie nel panorama delle investigazioni. Ripetiamo: interessante, ma non necessaria.

A.A.A. CERCASI PRETE PEDOFILO E SERIAL KILLER


Anche qui, dando una rinfrescata a quanto è stato più volte riproposto da serie come Broadchurch, è essenziale la creazione di un parco di personaggi secondari non proprio limpido e pulito come ci si potrebbe aspettare dagli abitanti di una cittadina nel mezzo del nulla.
Ecco quindi che la Dawn Bailey, madre della ragazza scomparsa un anno fa, si conferma essere lo stereotipo di cui la serie ha bisogno, esattamente come il prete Mark Burton sembra avere ben più di un segreto nel suo passato. In questo caso l’inserimento della carta “prete pedofilo”, pur non portando probabilmente verso alcuna direzione, aiuta ad enfatizzare la classica reazione da parte dei cittadini che non aspettano altro che inveire e trovare un possibile colpevole. Il tutto mentre,  negli ultimi minuti, viene finalmente portata avanti la trama orizzontale che toglie dal tavolo l’opzione serial killer mostrando invece quella del predatore. E questa è il vero tipo di differenziazione su cui Ingeslby dovrebbe puntare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Zabel chiede un appuntamento a Mare
  • Svolta nel finale che segna finalmente un possibile cambio di ritmo
  • La madre di Mare continua ad essere il character più amato dello show
  • Incomincia il “toto padre”
  • Zabel chiede un appuntamento a Mare
  • Il ritmo continua ad essere molto altalenante
  • È così necessario il focus su Dawn Bailey?
  • Decisamente troppo focus su elementi della vita dei personaggi e troppo poco sulle indagini

 

Un’altra puntata sulla falsariga delle precedenti che aggiunge molto poco alle indagini visto il focus disperato ed esagerato sulle vite dei protagonisti. Il contrario avrebbe probabilmente sortito un voto migliore, specie dopo quattro episodi.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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