Nine Perfect Strangers 1×04 – Brave New WorldTEMPO DI LETTURA 3 min

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Recensione 1x04 Nine Perfect StrangersA una settimana dall’uscita dei primi tre episodi di Nine Perfect Strangers, arriva il quarto appuntamento con la serie Hulu distribuita in Italia da Amazon Prime Video. La serie ha suscitato molto interesse, soprattutto in virtù del brillante cast a disposizione. La recitazione è sicuramente il fiore all’occhiello dello show, come si è avuto modo di constatare nelle recensioni degli episodi precedenti.
Questo quarto episodio instilla il dubbio che sarà soprattutto la bravura del cast a essere ricordata, mettendo un po’ in ombra una storia e delle dinamiche che iniziano a non convincere del tutto nonostante alcuni passaggi interessanti.

MASHA E I MISTERI


L’alone di mistero intorno a Masha ed ai suoi aiutanti inizia a mostrare dei vuoti enfatizzando la non così vera perfezione sbandierata sin dall’inizio. Le dinamiche tra Masha, Yao e Delilah – e l’accenno al disturbo bipolare di quest’ultima – rendono i personaggi meno misteriosi ed inquietanti di quanto non fossero all’inizio: di fatto, più umani.
In particolare, inizialmente il personaggio di Masha era circondato da un’aura quasi spirituale grazie al look Galadrielesco, a frasi enigmatiche e a sguardi conturbanti e occasionalmente assorti in pensieri lontani. Poi è arrivata la rivelazione – forse prematura – della sua vita precedente, le attività terapeutiche non particolarmente originali, le minacce. Masha subisce un progressivo processo di “umanizzazione” agli occhi degli ospiti e dello spettatore.
Sebbene non si conosca ancora il nuovo protocollo, prematuro agli occhi di Delilah, anche l’ammissione della somministrazione di droghe agli ospiti contribuisce a rendere meno oscura l’aura intorno al centro. Questo non significa che nei prossimi episodi non possano esserci elementi di mistero/thriller interessanti. Sicuramente viene a mancare l’opportunità di sfruttare l’alea insita nei personaggi già presenti.

AMBIENTAZIONE


No jokes, Frances. Come on, stay in the pain.

La struttura della narrazione sembra costruita per dare ad ogni ospite il proprio momento di celebrità e di attenzione. Nel precedente episodio erano stati soprattutto Napoleon e Tony a finire sotto la lente d’ingrandimento. Ora è il momento di Frances e Carmel, protagoniste della prova della puntata. Le scene che le vedono alle prese col fantoccio sono sicuramente potenti ma non inaspettate. La scelta di esorcizzare il passato di due personaggi con delusione amorosa tramite un’attività molto nota e dall’esito prevedibile risulta quasi banale. Seppur curatissima e affascinante, l’ambientazione sembra un po’ fine a sé stessa.
Non avendo fatto nessun riferimento alla filosofia giapponese nel presentarla, l’attività avrebbe avuto lo stesso effetto se si fosse svolta in un garage invece che in una stanza minimal, se il fantoccio fosse stato uno spaventapasseri invece che un samurai e la katana una mazza da baseball. Ne avrebbe però risentito l‘armonia scenografica delle scene, dove anche i colori degli abiti degli ospiti sembrano essere in palette e tutto ha il sapore di rehab a cinque stelle.

COPPIE DI SCENA


A questo punto del processo di guarigione il variegato gruppo non sembra del tutto amalgamato. Gli ospiti vengono lasciati a vagare per la struttura ma finiscono per relazionarsi sempre con le stesse persone creando delle “coppie” che risultano quasi artificiose. Frances e Tony, grazie anche alle magnifiche performance di Melissa McCarthy e Bobby Cannavale, sembrano creare delle dinamiche interessanti che spaziano dal comico al drammatico, lasciando presagire lo scoppio di una scintilla amorosa.
Lars e Zoe non hanno ancora un’identità precisa e sembrano accomunati solo dal fatto di essere quelli di cui si sa ancora poco. Zoe da quando è arrivata non ha ancora affrontato il dramma del fratello come hanno iniziato a fare i genitori ma anche Lars non ha ancora avuto modo di mostrare le sue vere debolezze.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Prove recitative di tutti i componenti dell’ottimo cast
  • Resa scenica grazie all’ambientazione
  • Umanizzazione di Masha, santona solo nell’outfit
  • Interazione tra “coppie” costruite

 

Dopo un’ottima partenza, Nine Perfect Strangers inizia a mostrare qualche segno di debolezza. Nulla preclude che le aspettative delle prime puntate non vengano appagate negli episodi rimanenti. D’altronde si è appena arrivati alla metà.

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