Romulus 2×08 – ApparenzeTEMPO DI LETTURA 3 min

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Romulus 2x08 recensioneUn finale di stagione sorprendente per la serie di casa Sky che decide di cambiare completamente le carte in tavola rispetto a quanto visto sino ad ora, forse un pò troppo a dire il vero. La sensazione di spaesamento dopo la visione di questa puntata infatti è evidente, soprattutto per la celerità con cui si giunge a determinate situazioni.

I DUE RE, DI NUOVO


Lo show decide di ispirarsi pienamente all’opera di Tito Livio “Ab Urbe condita libri”, anche se non si sa quanto vi sia di vero e quanto ispirato alla leggenda, dove si dice chiaramente che per cinque anni Romolo e Tito Tazio regnarono insieme su Roma, anche se quest’ultimo non è inserito nei celebri sette Re romani.
Una volta chiarito chi sia Romolo e chi Remo dunque, lo show riprende lo schema regio duale, con Wiros che governerà non più con Yemos ma con il Re dei Sabini.
E’ sicuramente una soluzione narrativa interessante l’inganno perpetrato da Wiros e Ersilia nei confronti di Tito Tazio, ma non convince l’eccessiva rapidità con cui ci si è arrivati. Probabilmente l’ex schiavo divenuto Re, compreso che non aveva possibilità di vincere sul piano militare, ha ordito tale piano per sopravvivere e contemporaneamente rimanere al potere, ma la rapidità con cui viene spiegato allo spettatore spiazza, di certo non positivamente.
Un evento che cambia radicalmente le sorti di questa seconda stagione e di cui viene data una spiegazione appena accennata in una scena di brevissima durata, non proprio una gestione ottimale per usare un eufemismo, visto che solo nella puntata precedente Wiros inneggiava alla resistenza a ogni costo di Roma.

ILIA E SILVIA


Ci si aspettava di più dai personaggi femminili di Romulus, ma anche qui la gestione di Silvia e Ilia non ha convinto a pieno. Mentre Ersilia, con l’aiuto di Lucrezia si ritaglia un suo ruolo all’interno di questo season finale, Silvia non lascia il segno e passa dall’essere la madre in lutto rancorosa all’amante del Re che sfrutta il suo ruolo per ottenere ciò che vuole. Era lecito aspettarsi di meglio dall’ex Regina di Alba.
Anche Ilia non è da meno con la sua fuga, che ricorda quella del padre in “Superbos” tanto da sembrare una tradizione di famiglia, probabilmente causata dalla maternità, anche se il non tentare di cambiare l’accordo tra Wiros e Tito Tazio rivela un comportamento decisamente non in linea con quanto mostrato fino ad ora della guerriera. Grazie poi a un breve time skip si vede come abbia portato a termine la gravidanza, per un bambino figlio di Yemos che potrebbe, in futuro, dire la sua all’interno delle dinamiche di potere di Roma.
A convincere invece sono le splendide location in cui sono ambientate le diverse scene, caratterizzate da una forte componente mistica che permea l’intera puntata e impreziosisce la narrazione degli eventi.

LA TERZA STAGIONE


Al momento Sky non ha ancora confermato Romulus per una terza stagione, anche se la sensazione è che lo show potrebbe ottenere facilmente un rinnovo. Il materiale a disposizione è praticamente sconfinato e interpretabile con ampia libertà visto che questo periodo della storia romana, a differenza degli altri, non ha fonti certe e lascia ampio margine di manovra. Nonostante la serie non sia seguitissima, nel corso di questa stagioni si è ritagliata un pubblico di nicchia che segue la segue, per un prodotto televisivo piacevole da vedere e di cui si apprezza l’originalità, pur con tutti i suoi difetti, motivo per cui si spera che alla fine arrivi il rinnovo. Non ci resta che aspettare.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Interessante il raggiro di Wiros e Ersilia  ai danni di Tito Tazio…
  • Location suggestive
  • Il misticismo che permea molto scene
  • …ma non convincono le modalità con cui ci si arriva
  • La gestione di Silvia e Ilia

 

Un episodio pieno di avvenimenti importanti che spiazza lo spettatore, ma non positivamente, vista la discutibile gestione con cui avviene l’evento principale di questo finale di stagione. Anche i personaggi femminili non convincono, mentre le ambientazioni e l’aspetto mistico della storia sono degni di nota. La scelta ricade quindi su un sufficienza abbondante, in attesa di capire se lo show verrà rinnovato per una terza stagione.

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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