Nel bel mezzo della festività natalizie 2024, tra un boccone di pandoro e una manciata di struffoli mandati giù con un sorso di vino, arriva la seconda stagione di Squid Game, la serie che ha (ri)lanciato gli show coreani in tutto il mondo.
Punta di diamante della piattaforma Netflix, Squid Game è diventato un fenomeno globale, con eventi e merchandising a tema che hanno tartassato il pubblico incessantemente in questi ultimi tre anni.
Il finale aperto della scorsa stagione aveva fatto ben sperare gli spettatori in un rinnovo per un secondo ciclo; rinnovo che poi è stato effettivamente confermato il 12 giugno 2022. Inoltre, come già analizzato nella scorsa recensione e come già annunciato nel podcast di Recenserie, lo show avrà una terza stagione finale in arrivo nel 2025.
La presenza di un terzo ciclo, quindi, giustifica innanzitutto un minor numero di episodi (7 invece che 9), ma anche una certa lentezza nella gestione della narrazione. Se nella scorsa stagione, infatti, già nel primo episodio si assisteva al massacro del primo gioco, qui il ritmo è più dilatato.
Hwang Dong-hyuk (creatore, regista e sceneggiatore) se la prende comoda e anche questa seconda puntata, intitolata “Halloween Party”, funge da preambolo e non entra nel vivo dello Squid Game.
FORMARE ALLEANZE
Nel finale di “Pane E Lotteria”, il pubblico ha assistito alla morte del Reclutatore dopo una roulette russa al cardiopalma (per la quale ci si è dovuti affidare ad una buona dose di sospensione dell’incredulità).
In questa seconda puntata i due eroi (Gi-hun, interpretato da Lee Jung-jae e il detective Jun-ho) convergono le proprie storylines e si alleano per riuscire a smascherare la mente dietro i giochi e fermarli definitivamente.
I loro dialoghi carichi di tensione e serietà, sono smorzati da Choi Woo-seok, nuovo personaggio apparso già nel primo episodio, che regala qualche momento di ilarità spingendo di più sulla componente comedy, che mancava nella prima stagione.
Gi-hun, Jun-ho e Woo-seok, dunque, mettono assieme una super squadra di mercenari che cerca in tutti i modi di incastrare l’host dei giochi. La concatenazione di eventi sembra alquanto raffazzonata ed inverosimile, anche per uno show distopico come Squid Game.
Certo, con i soldi vinti da Gi-hun nella scorsa edizione è normale potersi permettere i criminali della peggior specie, però la facilità con la quale vengono reclutati e si svolgono gli eventi durante la notte di Halloween lascia alquanto a desiderare.
NO-EUL
Un altro personaggio sul quale si focalizza questo secondo episodio è Kang No-eul , una disertrice nordcoreana che ha dovuto abbandonare la figlia di appena un anno. Per molti versi, No-eul ricorda molto Sae-byeok, la giocatrice n° 067 della prima stagione, che voleva ricongiungersi con sua madre e il suo fratellino minore.
Le due donne, oltre al paese di origine e al destino crudele, condividono anche lo stesso intermediario (dal quale si reca anche Gi-hun, infatti per poco i due non si incontrano); l’uomo, effettivamente, sta aiutando No-eul a trovare la figlia e portarla in Corea del Sud e, per un rimorso morale nei confronti di Sae-byeok, vuole finalmente portare a Seoul anche la madre di quest’ultima.
Per ora viene mostrato molto poco della personalità di No-eul, anche se viene dipinta come molto empatica e sensibile nei confronti dei bimbi piccoli, in particolare di una bambina malata di leucemia incontrata al luna park.
No-eul rappresenta un’altra emarginata della società, un’anima tormentata e infestata da demoni personali ed è per questo che il pubblico non si stupisce quando la donna riceve la famosa card di invito a chiamare il numero dello Squid Game.
FOCUS SULLE STORIE E SUI PERSONAGGI
Come sottolineato nei precedenti paragrafi, questo inizio di stagione risulta più cauto rispetto al precedente e, quindi, Hwang Dong-hyuk cerca di focalizzarsi di più sui personaggi e le loro storie, rispetto ai giochi e al relativo elemento splatter.
Questo cambiamento di rotta è giustificato dal fatto che Dong-hyuk ha a disposizione ancora una stagione per chiudere il cerchio, anche se questo ritmo più frenato finisce con il rovinare l’esperienza dello spettatore.
Chi ama Squid Game, infatti, vuole spargimenti di sangue, nuovi sadici giochi e nuovi personaggi ai quali affezionarsi per poi vederseli ammazzare davanti ai propri occhi. Per questi motivi, “Halloween Party” non si assesta al di sopra della sufficienza.
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Un secondo episodio pienamente sufficiente, anche se non abbastanza per rispondere alle aspettative del pubblico, abituato ad una prima stagione più sadica e cruenta. Un focus sulle storie ed i personaggi è legittimo, ma non a discapito della vera essenza di Squid Game: lacrime e sangue.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.