Strange New Worlds rappresenta un esperimento particolare per la sua caratteristica principale: la verticalità. Una possibilità che dà modo agli autori di mettere in mostra ogni settimana un’idea, un concept diverso, sviscerandolo per bene in un episodio, e senza renderlo troppo diluito nell’arco della stagione. Una scelta finora azzeccata e che sta portando i suoi frutti, elevando Strange New Worlds a miglior prodotto del franchise di Star Trek negli ultimi dieci anni.
Tuttavia, questa verticalità di trama differisce da quella della serie classica. Certo, è assente una macro-trama che si sviluppa nell’arco dell’intera stagione, perché quella macro-trama è in realtà lo sviluppo dei personaggi. Ogni episodio è un’opportunità per delineare meglio i contorni di uno dei membri dell’equipaggio della USS Enterprise. Elementi appena accennati in puntate precedenti vengono ripescati per elaborarli e rendere giustizia ai vari personaggi, contribuendo a creare un background degno di tale nome per tutta la plancia del capitano Pike.
NUMERO UNO
Ecco che in “Ghosts of Illyria” arriva il turno di Una Chin-Riley, anche nota come Numero Uno. Nell’universo di Star Trek, “Numero Uno” è l’appellativo utilizzato dai capitani per indicare i propri primi ufficiali, come ad esempio William Riker. Tuttavia tale appellativo è anche indicato come nome vero e proprio di Una, primo Numero Uno della storia di Star Trek. Una rientra in quel gruppo di personaggi mitologici, apparsi nel cast del pilot di TOS e ora finalmente ripescati per essere approfonditi.
In particolare, sono state svelate le origini di Numero Uno, che si è rivelata essere un’Illyriana. L’appartenenza a tale specie, mal vista dalla Federazione, è stata nascosta dall’ufficiale per tutta la sua carriera. Qui infatti viene sottolineata la gravità dei pregiudizi, e come l’andare oltre tali barriere dettate dall’ignoranza possa rivelarsi sorprendente. Una ha dovuto guadagnarsi il suo ruolo nella Flotta Stellare con le bugie, che però non contano niente davanti alla meritocrazia e alla bravura del “best first officer in the fleet“.
Numero Uno: “My people were never motivated by domination. Illyrians seek collaboration with nature.”
ILLYRIA
Per certi versi, la cultura e la specie illyriana sono i veri protagonisti di “Ghosts of Illyria”, ambientato, tra l’altro per la maggior parte su una colonia illyriana abbandonata, Hetemit IX. Gli Illyriani sono una specie non contraddistinta da un pianeta di riferimento bensì in diaspora su numerose colonie. L’altro tratto distintivo degli Illyriani è la loro familiarità con l’ingegneria genetica, causa di astio e inimicizie con la Federazione dei Pianeti Uniti, che aveva invece reso illegali gli incroci tra umani e tale specie.
Tuttavia, è profondamente apprezzabile il lavoro di costruzione che si cela dietro la specie di cui fa parte Numero Uno. Gli esperimenti genetici, oltraggiosi e lussuriosi agli occhi della Federazione, sono in realtà più nobili di qualsiasi gesto umano mai compiuto. Viene spesso detto che l’essere umano sia il virus del pianeta Terra, essendo l’unica specie che distrugge anziché contribuire a preservare l’ambiente. Vengono in soccorso quindi gli Illyriani, che per la prima volta suggeriscono come la soluzione non debba essere per forza cambiare l’ecosistema per adattarlo ai bisogni dell’uomo, bensì cambiare geneticamente l’uomo per adattarlo all’ambiente in cui vive.
ESPERIMENTI
Un messaggio, quindi, profondamente nobile ed etico. Il cambiamento (verso il meglio) non deve necessariamente partire dall’esterno, ma può e deve partire dall’interno, dal comportamento umano o, in ambito sci-fi, dalla sua struttura genetica. È bello vedere come Strange New Worlds stia sparando le sue cartucce senza paura, puntata dopo puntata, sfoggiando ogni settimana un nuovo messaggio etico originale e su cui riflettere. In fondo Star Trek è sempre stata solo un pretesto per raccontare dell’animo umano, mostrandosi sempre all’avanguardia e due o tre passi avanti al mondo circostante.
Infine, tornando alla lore più succulenta, ecco il primo palese accenno a Khan Noonien Singh (antenato di La’an) e alle guerre eugenetiche. Vedere tale conflitto su schermo, infatti, rappresenterebbe uno dei più grandi sogni mai realizzati per molti fan di Star Trek. Le guerre eugenetiche, avvenute immaginariamente negli anni ’90, rappresentano il conflitto tra i Potenziati e le forze terrestri per la conquista del globo terrestre. Sono state anche il grande assente della seconda stagione di Picard, ambientata nel 2024 e che, però, non ne ha fatto menzione alcuna, tranne che per un piccolo riferimento sul finale. Due indizi potrebbero fare una prova.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Strange New Worlds continua a non deludere, e questa è la notizia più importante. Assistere ogni settimana a un episodio da Thank non era la norma ultimamente per Star Trek, e vedere che la qualità non è per niente scemata dopo tre episodi non può che far ben sperare.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.