The Bear 1×07 – ReviewTEMPO DI LETTURA 5 min

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The Bear 1x07 recensioneMagnifico. Semplicemente un capolavoro. Totalmente inaspettato.
Nel panorama delle serie tv, raramente si può dire di aver avuto la possibilità di terminare una puntata ed essere sia estremamente sorpresi che anche profondamente soddisfatti. Quando tutti gli astri si allineano, gli attori recitano come se i personaggi fossero reali e la regia semplicemente continua ad inanellare ogni scena senza alcuna sbavatura, allora, anche con una trama che propone direzioni inaspettate ed intriga, non c’è più niente a fermare lo spettatore dal parlare di capolavoro.
Ed il penultimo episodio di The Bear fa esattamente questo sorprendendo tutto e tutti candidandosi a miglior episodio del 2022 anche se attualmente non c’è alcuna nomination agli Emmy visto che è stato rilasciato al di fuori della finestra temporale considerata. Ma ricordate queste parole: lo sarà nel 2023.

20 MINUTI ALL’APERTURA


Carmy:We’ve got a lot to do today! We open in 20! To-gos live in 20! Let’s fucking go!

“Review” si apre in maniera diversa rispetto ai precedenti episodi che erano piuttosto spontanei: a dare il benvenuto allo spettatore c’è un programma radio mattutino poi seguito da “Chicago” di Sufjan Stevens che accompagna i vari character a lavoro per poi terminare con la lettura della recensione che dà il titolo alla puntata e inizia il primo dei 18 minuti di piano sequenza dell’episodio su un totale di 20. Un piano sequenza che arriva come uno tsunami, vuoi perchè completamente inaspettato, vuoi perchè per i primi minuti non c’è modo di rendersi conto di quanto sta per accadere.
Il creatore dello show Christopher Storer si mette alla regia di quest’opera d’arte e alla sceneggiatura c’è invece la produttrice esecutiva Joanna Calo (già executive producer e sceneggiatrice di Hacks e BoJack Horseman), invertendosi di fatto i ruoli precedentemente ricoperti per “Brigade“.
Tutto è curato nei minimi dettagli e rappresenta un cambio di ritmo difficilmente pronosticabile per uno show che si è presentato ed è rimasto piuttosto canonico nel suo modo di fare tv, salvo poi sganciare un episodio che trascende ogni più rosea aspettativa sia per la recitazione dei protagonisti, sia per la regia difficilissima che richiede uno dei piani sequenza più lunghi della storia del piccolo schermo, sia per la tensione crescente che funge da collante.

10 MINUTI ALL’APERTURA


Carmy:Ten minutes to open, Chefs.

Quando una sceneggiatura viene redatta, in genere sono descritte anche diverse informazioni circa le inquadrature e l’ambiente circostante, il tutto per rendere la lettura del copione più nitida agli occhi degli attori che la dovranno interpretare.
A volte però accade che ci siano dei cambiamenti durante le riprese, vuoi perchè una scena non rende tanto quanto ci si aspettasse, vuoi per altre dinamiche tra attori. Il caso di “Review” però è molto diverso perchè, stando ai commenti di Jeremy Allen White, un paio di settimane prima delle riprese della puntata Storer e Calo hanno di fatto riscritto l’intero copione come una sorta di planimetria per assecondare la pazza idea di un episodio girato unicamente in piano sequenza.
L’idea è nata dal bisogno di esasperare alcune relazioni che erano già arrivate ad un punto di rottura (Sydney vs Richie, Sydney vs Carmy) ed enfatizzare una situazione non proprio idilliaca che va peggiorando proprio a ridosso della deadline di 20 minuti prima dell’apertura del ristorante. La sensazione è più o meno quella di assistere ad una bottiglia di Coca Cola che viene agitata per bene e a cui poi viene aggiunta una Mentos.
Oltretutto, sembra siano servite soltanto cinque piani sequenza per avere questo risultato e sembra piuttosto incredibile ma è anche sinonimo di una certa bravura in ogni reparto.

1 MINUTO ALL’APERTURA


Carmy:Open in one minute!

La pentola a pressione messa su da Storer e Calo parte tutta dalla lettura della recensione positiva sul giornale che infastidisce in maniera silenziosa per via di una nota particolare sul risotto creato da Sydney ma non approvato (più volte) da Carmy. Un risotto che ha chiaramente del potenziale ma che crea anche una sorta di insubordinazione che comincia a ribollire all’interno salvo poi esplodere non appena Sydney dimentica i preordini aperti senza bisogno di conferma nel giorno del lancio del take away creato da lei stessa e a cui Carmy era parzialmente in disaccordo.
Ciò che potrebbe andare storto in “Review” va storto (Richie viene accoltellato per sbaglio da Sydney), con l’aggiunta anche di una certa emotività nei vari character che porta ad avere azioni e reazioni di una magnitudine sproporzionata ma condizionata dal contesto e dal ritmo sempre più ansiolitico. Ed è tutto bellissimo.
Niente è fuori posto e tutto sembra irrecuperabile nel susseguirsi di un esasperato tentativo di riuscire ad aprire in tempo una giornata che, volente o nolente, è destinata a fallire miseramente. La rassegnazione di Carmy che mangia il dolce di Marcus dal pavimento o il ghigno di disperazione di Sydney nell’immagine sono un qualcosa che non si dimenticherà facilmente.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Regia magnifica del creatore Christopher Storer
  • La chimica degli attori si respira in tutto l’episodio
  • Ayo Edebiri magnifica nel suo crollo psicologico
  • Jeremy Allen White detta benissimo il ritmo
  • L’accoltellamento di Richie
  • La crisi psicologica con le ordinazioni online
  • La tensione che continua a crescere con il passare dei minuti
  • Apertura con “Chicago” di Sufjan Stevens 
  • Assolutamente nulla

 

Al termine della visione di “Review” ci si sentirà estenuati ma anche in pace con sè stessi, pronti ad affondare i denti nel season finale. Difficile descrivere il mix di sensazioni che vanno dallo stupore all’ansia per quest’episodio, un mix di sensazioni che dimostra quanto questa puntata sia un piccolo capolavoro a cui andrebbe riconosciuto qualche premio.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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