The Last Of Us 1×03 – Long, Long TimeTEMPO DI LETTURA 5 min

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The Last Of Us 1x03 Recensione

Episodio dopo episodio, le aspettative nei confronti di The Last Of Us sono necessariamente destinate ad aumentare. Di show con degli ottimi pilot, d’altronde, se ne sono visti molti nel corso degli anni. Al contrario, di serie tv con un secondo episodio ai livelli del pilot se ne sono viste ben poche. Ma, addirittura, con un terzo episodio ai livelli dei primi è un avvenimento incredibilmente raro.
Restringendo ancora più il campo, quanti show hanno presentato un terzo episodio di 75 minuti in cui i protagonisti sono quasi del tutto assenti e che è dedicato a due personaggi che non sono mai stati visti in precedenza e – quasi sicuramente – non saranno mai più visti dallo spettatore? Solo The Last Of Us, probabilmente.
Dopo due episodi dedicati a introdurre allo spettatore le vicende di Joel ed Ellie, oltre alla vita nelle QZ, la terza puntata decide di sospendere quasi del tutto queste storyline per concentrarsi su due nuovi personaggi. Si tratta di Bill e Frank, gli ultimi abitanti della cittadina di Lincoln, in Massachusetts. Come si vedrà, la narrazione della loro storia d’amore rappresenta la prima grande deviazione dello show rispetto a quanto mostrato nel gioco. Nonostante ciò, la sceneggiatura di Craig Mazin si conferma di altissimo livello riuscendo a mantenere lo spirito e l’atmosfera dell’opera.

SFUGGIRE ALL’EVACUAZIONE


Negli Stati Uniti, il termine prepper è utilizzato per identificare una persona che, in vista di eventi apocalittici o catastrofici, ha preparato tutto il necessario per sopravvivere per mesi: cibo, utensili, generatori di corrente, strumenti di difesa personale, bunker. In termini generali, circa 15 milioni di statunitensi appartengono alla categoria dei preppers. Al loro interno, è poi presente un sottogruppo meno numeroso, i quali spesso sono sostenitori di teorie del complotto a riguardo del governo e del Nuovo Ordine Mondiale. In quest’ultimo caso, un’ampia dotazione di armi risulta essere una componente essenziale del kit di sopravvivenza.
Il primo personaggio introdotto in questa puntata, e interpretato da Nick Offerman (Parks and Recreation, Fargo, Devs), è Bill, un survivalist seguace delle teorie del complotto. Nascondendosi nel suo bunker, Bill riesce a sfuggire all’evacuazione forzata di tutti i cittadini di Lincoln e, grazie ad anni di preparazione, riesce perfino a sopravvivere in uno scenario apocalittico, avendo nella sua abitazione tutto ciò che gli serve per vivere in autosufficienza fino alla fine dei giorni.
Tramite il ricordo delle scene di evacuazione, lo show re-introduce un tema che si era già visto durante la fuga di Joel e Sarah: le esecuzioni sommarie da parte dell’esercito. In questa puntata, infatti, è stato appresso che, quando i QZ erano al completo, l’esercito uccideva sul posto tutti i cittadini che erano stati evacuati. D’altronde, i morti non possono essere infettati.

LA VITA FUORI DALLE QUARANTINE ZONE


Nel 2007, quattro anni dopo lo scoppio della pandemia, nei pressi dell’abitazione di Bill arriva Frank (Murray Bartlett: Looking, The White Lotus). Ben presto, i due intraprendono una relazione che durerà fino al 2023. La loro vita di coppia viene usata da Mazin per narrare la vita fuori dalle QZ. Quello che emerge è un racconto toccante e intimista, che bilancia la crudezza e la solitudine del mondo post-apocalittico con la sincerità dell’amore nato tra due persone sole.
Bill e Frank sono i protagonisti di gran parte dell’episodio. La loro vita è narrata tramite flashback del 2007, 2010, 2013 e del 2023, poco tempo prima dell’arrivo di Joel ed Ellie. Quella di Bill e Frank è una sorta di prigione dorata. Loro, infatti, non vivono nella QZ, quindi non sono sottoposti al governo FEDRA e alle ristrettezze imposte in quei luoghi. Al tempo stesso, sono completamente soli, circondati da filo spinato elettrificato e trappole mortali per non soccombere agli assalti dei raiders.
Nel gioco, Bill è ancora vivo all’arrivo di Joel ed Ellie. Frank, al contrario, si è tolto la vita dopo essere fuggito via da Bill a causa delle sue paranoie cospirazioniste. La scelta di Mazin, invece, è stata diversa. Il creatore dello show, infatti, ha deciso di mostrare tutta la parabola della loro storia d’amore e di darle un finale più lieto, seppur tragico. Pur distaccandosi dall’opera originale, il risultato è ben riuscito, in quanto le vicende di Bill e Frank sono narrate in un modo che cattura appieno lo spirito del contesto in cui vivono.

DIREZIONE WYOMING


In questi 75 minuti, Joel ed Ellie hanno assunto un ruolo secondario nelle vicende, data la preminenza di Bill e Frank. Tuttavia, nel poco minutaggio a loro dedicato, importanti sviluppi si sono registrati all’interno del loro rapporto. Oltre all’ovvio parallelismo tra Ellie e Sarah, quello che emerge è una crescente premura di Joel nei confronti della ragazza. Si avverte, dunque, un allontanamento rispetto a quanto detto da Tess nel secondo episodio: “We are not good people”.
Durante il flashback del 2010, è stato mostrato il primo incontro tra Joel e Bill. In quell’occasione, Joel disse “We are decent people just trying to get by”. Dopo la morte di Sarah, e dopo anni di vita in un contesto violento e senza speranza, Joel era un uomo inaridito e all’apparenza con pochi sentimenti. Il viaggio con Ellie sembra che lo stia riportando a essere più simile all’uomo che era, ossia quello mostrato durante il pilot.
Inoltre, la visita nella città di Lincoln permette allo spettatore di catturare in tutta la sua completezza la differenza tra la vita pre e post-pandemica. Ciò avviene grazie alla genuina sorpresa di Ellie di fronte a cose che prima erano assolutamente scontate, come un aereo o le cinture di sicurezza su un modello scadente di Chevrolet.
Pur perdendo le potenzialità narrative di Bill, la visita a Lincoln è stata piena di significato, e permetterà ai due protagonisti di intraprendere il viaggio verso il Wyoming, dove si trova il fratello di Joel.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Un film del Sundance Festival all’interno di una serie post-apocalittica
  • Eccellenti interpretazioni di Nick Offerman e Murray Bartlett
  • Informazioni e dettagli sui primi giorni della pandemia
  • Nonostante il minutaggio limitato, evoluzione del rapporto tra Joel ed Ellie
  • La durata di 75 minuti non appesantisce mai la visione
  • La morte di Bill priverà lo show delle potenzialità narrative del suo personaggio


“We are just decent people trying to get by”.

 

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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