The Blacklist 8×09 – The Cyranoid (No. 35)TEMPO DI LETTURA 4 min

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Lizzie:See (Red), that’s the thing about you. You’re used to getting your way every time. Well, that’s not gonna work with me. Not anymore.

Ci sono persone assunte per essere “avatar” di qualcun altro. Ciò comporta dire e fare solo quanto viene espressamente ordinato e assumersi ogni rischio al posto di chi li paga. Proprio come un tempo c’erano dei servi destinati a prendere le punizioni al posto dei padroncini (punizione in corpore vili). Questa è l’idea di base della puntata, intrigante e piuttosto ben svolta.

IN CORPORE VILI


A Lizzie farsi l’avatar pare un ottimo metodo per mantenere un adeguato distanziamento sociale da Red. Protagonista femminile dell’episodio, perciò, non è Megan Boone, ancora latitante senza spiegazioni, ma Mara Davi. La sostituta (in ogni senso) svolge degnamente il suo ruolo, anche nei momenti più difficili, come quello della roulette russa con il Concierge del Crimine.
Altri momenti particolarmente potenti sono quelli dei fronteggiamenti fra la cyranoide e Aram, o fra la cyranoide e Ressler. Gli agenti rimangono bloccati, non sapendo chi abbiano in realtà davanti.
Qui sarebbe stato bello vedere innanzitutto Lizzie, anche solo in qualche inquadratura di sfuggita. Secondo, The Nest: la super gabbia anti tutto non si vede da molto tempo, ma stavolta sarebbe stato opportuno usarla, per rinchiuderci la sostituta e interrogarla bene.
L’escamotage narrativo ha anche il pregio di lasciare aperti i dubbi sulla vera identità di Maddie Tolliver. Purché non ci si perda in una storia improbabile di doppi e tripli ganger, perché questo non è The Vampire Diaries.

ENTER MR. TOWNSEND


Lizzie resta, come si diceva, dietro le quinte, ma si dà da fare come non mai.
Per il principio secondo cui “il nemico del mio nemico è mio amico”, si rivolge direttamente a Neville Townsend. Proprio il titolare dell’omonima direttiva. Per ingraziarselo meglio, gli offre la testa di “ChemicalMary Bremmer, che si scopre esserne la sorella.
Il rivolgersi a qualcuno sempre più in alto, alla lunga, ottiene un effetto quasi buffo, stile canzoneAlla Fiera dell’Est“. Sarà dunque compito degli sceneggiatori tenere dritto il timone, per bilanciare bene questi elementi con quelli più dark, parte integrante del DNA della serie.
Una costruzione della trama paragonabile alle assurde strategie ideate da Willy Coyote per acchiappare il Beep Beep si può fare, lo dimostra un vecchio episodio di X-Files. Bisogna riuscire a rendere il tutto una rappresentazione delle assurdità della vita.
Con Mr. Townsend, comunque, la partita è solo agli inizi, per quanto anche lui sia seriamente malato (e abbia difficoltà a dormire, come Red).

UN PIANO TRENTENNALE


La trama orizzontale procede anche sul fronte del dossier russo finito in mano alla Task Force e dell’hacker Rakitin. Di quest’ultimo viene pure mostrato il vero nome: Andrew Patterson. Egli commette un’imperdonabile idiozia. Uccide infatti un membro di una stretta cerchia di sospetti, ottenendo solo di attirare meglio l’attenzione su di sé.
La situazione, in generale, porta Red a dover decidere tra il suo affetto per Lizzie e il coronamento del piano a cui ha sacrificato metà della sua vita. La scelta non è ancora stata definitivamente compiuta e per lui sarà durissima, devastante.
Pure gli amici della Task Force devono decidere se anteporre il rispetto dei principi legali e morali all’amicizia cementatasi nel tempo con la collega Keen (e, perché no, con l’uomo arresosi a loro nel 2013). Il primo a uscire dall’impasse è, prevedibilmente, il capo Cooper emettendo l’ordine di cattura ufficiale contro di lei.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Si introduce Mr. Townsend
  • Gioia per chi ama i meccanismi cervellotici di Willy Coyote
  • Scene particolarmente potenti sono quelle fra la sostituta di Lizzie e Aram prima, con Ressler poi. Gli agenti restano bloccati
  • Lizzie pronta a sacrificare la sua doppelganger. Ha davvero imparato a pensare da criminale
  • Noia per chi non ama i meccanismi cervellotici di Willy Coyote
  • Rakitin: sbaglia tutto quello che può sbagliare

 

Dopo una puntata precedente più pacata, l’adrenalina torna a scorrere potente. L’episodio resta comunque ancora un momento di passaggio. Il percorso per mettere tutti i pezzi al loro posto, prima di scagliare il colpo finale, procede lentamente e non se ne vede la fine. Chi ama le avventure di Willy Coyote di certo starà apprezzando la costruzione della storia, chi non le ama si starà magari annoiando. Alcuni fans, speculando sull’assenza prolungata di Megan Boone, hanno ipotizzato che possa essere un escamotage per girare separatamente episodi in cui prima c’è il punto di vista di Red, poi quello di Lizzie sugli stessi fatti. Con il rinnovo della serie per una nona stagione già incassato, non mancherebbe il tempo per farlo.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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