The Blacklist 8×14 – MisèreTEMPO DI LETTURA 3 min

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Lizzie:His true identity is a secret, Anne. He’s never told me who he really is. Maybe he will now, as a deathbed confession.

Sostanzialmente, la serie si è concessa tutto un episodio per giungere alla scena illustrata qui accanto. La scena che doveva essere il finale della puntata precedente.
Questa scelta sembra oggettivamente dettata dalle difficoltà nel girare seguendo le nuove regole imposte dalla pandemia.
Per quanto si può vedere, l’episodio dimostra sia punti di forza che punti di debolezza. Più questi ultimi che i primi, a giudicare dal drastico calo del gradimento presso gli spettatori rispetto agli scorsi appuntamenti. Sarà però il caso di procedere ad un’analisi più dettagliata.

(NON SOLTANTO) CHI NON MUORE SI RIVEDE


A parte il graditissimo rientro in gioco di Lizzie, ce n’è un altro, a sorpresa, sin dalle prime scene: Kate Kaplan. In effetti gli showrunner l’avevano detto: per quanto il personaggio sia morto per davvero, non c’era alcuna preclusione ad un ritorno di Susan Blommaert, qualora si fosse trovata una ragione plausibile ed un modo organico per metterlo in scena.
Qui il motivo è di farle fare da “spirito guida” a Lizzie. Pensando a lei, la sua “figlioccia” avrebbe deciso di applicare il principio per cui “il nemico di un nemico può essere un amico” e di rivolgersi a Neville Townsend. Forse la ricomparsa non è giustificata nel modo migliore, ma Kate Kaplan è sempre una presenza incisiva e significativa.
Intanto, si rivede con piacere, dopo molto tempo, anche la famiglia Zuma (e pure Mr. Solomon, di cui in certe circostante si è stranamente sentita la mancanza).

COMPOSIZIONE DI UN POLPETTONE


Per definire la struttura generale dell’episodio si può serenamente usare il termine polpettone. Vengono messi insieme diversi scampoli e passaggi provenienti dalle puntate precedenti.
In alcuni casi, aver aspetto finora a chiarire certi dettagli appare giustificato. Ad esempio, svelare come “l’amica Cindi” pronta ad offrire ad Anne la sua casetta nei boschi per rifugiarvisi, sia in realtà Lizzie, non rovina l’effetto sorpresa.
In altri casi, invece, si pensa proprio ad una soluzione di ripiego causa regole imposte dal Covid. Un esempio su tutti: la scena di Red torturato dalla dottoressa Perillos. La presenza di Elizabeth andava rivelata in quel momento, mentre ha poco senso rivederla ora, dato che appare più da riempitivo.
Di certo, queste scelte di montaggio e di editing hanno concesso un paio di turni di riposo agli amici della Task Force. Si vedono infatti solo alcune scene con Ressler al telefono.

MRS. FRENCH E MRS. FOSTER


Molto interesse fra i fan ha suscitato l’introduzione del personaggio di Mrs. French, pronta ad ospitare Lizzie e ad accudire amorevolmente Agnes. Secondo alcuni, potrebbe essere la vera Katarina Rostova. Tutto è possibile in un mondo dove esistono i cyranoidi.
Altro motivo d’interesse per seguire le prossime puntate è conoscere la sorte di Anne, ancora in bilico, come alla fine dell’episodio precedente, anzi peggio. Non si sente proprio la necessità di eliminare quanto prima il personaggio interpretato da LaChanze.
Curiosità finale: a parte la presenza di una Mrs. French (francese), il titolo potrebbe richiamare un gioco di carte, dove si gioca per perdere. Ne esiste, fra l’altro, una variante simile al bridge.
A questo punto, dopo tanti passi falsi compiuti da ambedue le parti, non si sa sinceramente chi tra Red e Lizzie stia giocando a perdere con il maggiore impegno.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Si rivede Kate Kaplan
  • Si rivede la famiglia Zuma
  • Scene riempitive e ridondanti causano l’effetto “polpettone”
  • Fin troppo puntuale riproposizione dello stesso sottofondo musicale per scene già viste

 

Un episodio polpettone, per quanto privo dei risvolti sentimentali a buon mercato spesso associati a questo termine. Non basta riproporre gli stessi brani in sottofondo, quando si vedono scene già note da una prospettiva diversa, per ricreare le emozioni della prima volta.
La sufficienza è risicata solo pensando alle costrizioni imposte dalla pandemia e alle difficoltà nel girare le varie scene. Fare una puntata con molte clip di repertorio è una tecnica usata da diversi decenni, per esempio nei cartoni animati giapponesi, quando i disegnatori erano rimasti indietro nel soddisfare le ordinazioni. Si spera che gli sceneggiatori, complice anche il rinnovo per un’ulteriore stagione, non indulgano troppo a questo facile stratagemma.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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