The Good Wife 7×07 – DrivenTEMPO DI LETTURA 3 min

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Immensa Alicia. Tutto il resto è contorno, l’episodio inizia e finisce quando lo decide la buona moglie, dirigendo perfettamente i giochi dal suo comodo ufficio/casa.
Caso legale molto carino e sviluppato bene tramite le dinamiche a tre che vedono il ritorno di Canning, carogna come sempre. Non ce lo eravamo dimenticati: Canning continua a mandare clienti ad Alicia come merce di scambio per il suo appoggio e la sua collaborazione, ma a quanto pare deve fare i conti con una donna diversa da come l’aveva lasciata, addirittura irriconoscibile da quella che sette anni fa teneva la mano al marito fedifrago.
Alicia non è più una good wife. Non è nemmeno l’avvocato degli esordi che si poneva scrupoli o tentennava di fronte all’etica. Col tempo Alicia è diventata lo specchio del suo mentore, Will, che l’ha istruita a non guardare in faccia niente e nessuno, usando la legge come meglio può, sfruttando ogni informazione utile alla causa. Ed è sempre quello che ha fatto Alicia nel lavoro, in tribunale, nelle deposizioni. L’abbiamo vista accanirsi senza battere ciglio contro la Lockhart&Gardner che era la sua casa e ora la vediamo combattere contro Cary e Diane, che erano il suo porto sicuro e che ora detengono lo studio che Alicia stessa ha costruito, dal nulla, nella sua sala da pranzo.
L’episodio ricorda un po’ Hitting The Fan: guerra civile, furto di clienti, sveltina con Peter. Ciò non lo rende meno di impatto e non ne costituisce in alcun modo un difetto. Alicia è una donna forte, indipendente e capace di scegliere. E’ questa la Alicia che rivediamo, molto diversa dalla donna che usciva sconfitta e in silenzio dalle elezioni dello scorso anno. Dopo la caduta vorticosa è iniziata la salita di Alicia Florrick che da vittima di ritorni politici è diventata carnefice; da un I’m sorry è diventata un Watch it; da buona moglie a cinica amante.
Alicia non è più una pedina di Peter, anzi, lo scorso anno lo ha girato e sfruttato come un calzino per la sua campagna elettorale, così come non è mai stata certo alle direttive di Eli e si guarda bene dall’essere lo strumento nelle mani di Frank Landau. Le chiavi di lettura e i parallelismi si sprecano. In particolare la ricorrenza del numero tre, che automaticamente fa di Alicia l’elemento discretivo: la causa strutturata a tre, il trio formato, almeno a livello visivo, con Jason e Peter. E ancora. Si ritrova tra Landau e Hallman, tra Eli e Ruth e tra Lucca e Jason che formano il suo nuovo team lavorativo. Curioso come di ogni triangolo Alicia rappresenta il vertice. E’ l’elemento conteso, quello decisivo che farà vacillare, quest’anno come non mai, i già precari equilibri.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Caso legale a tre
  • Alicia Florrick: avvocato, politico, moglie del momento
  • Alicia e il partito democratico: è l’aspetto più interessante e quello di cui ambiamo lo sviluppo
  • Deposizioni
  • Vanessa Williams nelle vesti di Courtney Paige
  • Agos,Lockhart&Lee (?) poco incisiva
  • Trio Jason-Alicia-Peter
La puntata è un chiaro quadro della ripresa della nostra buona moglie, in campo lavorativo, politico e privato, facendola diventare un elemento da temere in aula, in politica e persino a letto.
Lies 7×06 8.27 milioni – 1.1 rating
Driven 7×07 8.52 milioni – 1.1 rating

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