“Sometimes I feel like this big ‘ol puppet, you know, and he’s just pulling the strings from up there, just tugging me around wherever he wants me to go.”
This Is Us ritorna dopo la consueta pausa invernale con un episodio intitolato “The Last Seven Weeks”, che racconta gli avvenimenti delle sette settimane precedenti alla notte delle elezioni. Il fatto che siano passate esattamente sette settimane dall’ultimo episodio andato in onda potrebbe essere una coincidenza, ma non ci crede davvero nessuno.
Si è già parlato di come negli ultimi tempi lo show abbia abbassato un po’ la guardia, cadendo in qualche scivolone che, pur non avendo intaccato la qualità generale del prodotto, ha fatto storcere il naso ai più. Nulla di particolarmente eclatante, ma la gestione di alcune storyline non è stata eccellente, anzi a tratti superficiale e poco incisiva. Questa terza stagione sta facendo più fatica ad ingranare, nel senso che si inizia a sentire la mancanza di un filone narrativo principale. Nelle scorse stagioni c’era la morte di Jack, adesso l’unica trama che sembra avere importanza è quella del fratello di Jack, ma nelle ultime puntate la vicenda sembra essere messa in secondo piano, pur non mancando di inserire (pseudo) colpi di scena. Scoprire che Jack sapeva che Nicky non fosse morto offre uno spunto di riflessione e questo tassello del puzzle svolge bene il suo compito, andando ad aumentare la curiosità dello spettatore su cosa sia successo tra i due Pearson. Jack ha mentito a tutta la famiglia, Rebecca compresa (per quel che se ne sa attualmente almeno), riguardo al suo fratellino ed essendo molto “out of character” per lui, non si può far a meno di pensare che sia accaduto qualcosa di molto brutto tra i due. La speranza, per il bene dello show che finora non ha mai veramente deluso le aspettative, è che questo pezzo di storia venga ben elaborato in futuro, con la cura al dettaglio che This Is Us ha dimostrato di avere. Quello che la serie sa fare bene è proprio “giocare” con le emozioni dei personaggi, che vengono provate anche dal pubblico che in più di un’occasione si è ritrovato a commuoversi insieme a loro.
Nonostante l’aggiunta di questo altro elemento relativo al minore dei Pearson, il focus di “The Last Seven Weeks” è di altra natura. La situazione di Randall e Beth appare ancora molto delicata. Erano stati lasciati a dormire separati e così vengono ritrovati. La campagna elettorale è andata a scombinare l’equilibrio di una coppia che è considerata alla stregua di Jack e Rebecca in quanto a forza, potenza e amore. Dal momento che nessuna coppia è perfetta e che le crisi matrimoniali, per una serie televisiva almeno, possono essere utili per esplorare meglio alcuni aspetti dei personaggi, non ci sarebbe nulla da obiettare su questa scelta narrativa. Il problema però sta nel fatto che gli autori non sembrano avere le idee chiare sull’evoluzione della situazione. Già nella recensione dello scorso episodio erano state espresse delle perplessità sull’eccessiva rapidità nella riappacificazione tra i due e soprattutto sul suo essere avvenuta off-screen. Ora invece non è ben chiaro lo status della coppia. Vengono mostrati distanti durante la maggior parte delle ultime settimane, per poi riavvicinarsi, come per magia, a ridosso delle elezioni, senza contare gli sguardi tesi che si sono scambiati la notte stessa delle votazioni. La loro crisi verrà lasciata morire così o il tema verrà affrontato in modo più approfondito in futuro?
L’altro “main focus” della puntata riguarda Kate e Toby, che però non mostrano segni di un vero sviluppo da tempo. La coppia è stazionaria. Al di là dei cambiamenti logistici della loro situazione, che è comunque diversa rispetto alla prima stagione, lei è sempre insicura e lui continua a cercare di colmare il vuoto lasciato da Jack, facendo gli stessi grandi gesti che papà Pearson faceva per la sua “Katie girl”. Il loro amore è molto tenero e il personaggio di Toby è sempre stato un’ottima spalla, ma, trattandosi di un buon personaggio, meriterebbe un’attenzione maggiore e soprattutto meriterebbe di essere qualcosa di più che una figura di supporto per Kate. La stessa Kate ad oggi risulta essere la Pearson meno “interessante” dei tre, da quando hanno completamente abbandonato la gestione del suo problema legato al peso. Non che dovesse diventare un “marchio” del personaggio, ma la tematica non viene affrontata dalla prima stagione e sarebbe il caso di riprenderla.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Beginning Is The End Is The Beginning 3×09 | 8.98 milioni – 2.0 rating |
The Last Seven Weeks 3×10 | 7.70 milioni – 2.0 rating |
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.