True Detective 3×02 – Kiss Tomorrow GoodbyeTEMPO DI LETTURA 5 min

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You questioned people during this time? Right?”
“Do you know another way to do it?”

Al secondo episodio, si comprende immediatamente come l’arco narrativo relativo all’indagine di questa stagione si dividerà in due direzioni: l’omicidio di Will e la ricerca della sorella dispersa, Julie. Molto interessante è la scelta di mostrare subito allo spettatore quello che poteva essere un plot twist da finale: 10 anni dopo l’inizio della storia Julie è ancora viva. Quest’informazione porta chi guarda lo show a porsi in maniera differente nei confronti delle vicende che vede sullo schermo. Potenzialmente un’arma a doppio taglio – in quanto potrebbe far perdere interesse al prosieguo dell’indagine – ma, grazie ad un sapiente accostamento di dettagli e indizi, per il momento non sembra esserci questo rischio. Innanzitutto perché lo spettatore seguirà principalmente i due detective Hays e West nella ricerca dell’assassino di Will mentre l’FBI si occuperà della ricerca di sua sorella scomparsa. Questo permette, quindi, di distogliere l’attenzione dalla bambina nel momento in cui si stanno guardando le vicende del 1980, consapevole che il mistero che la circonda non viene certo svelato in questo arco narrativo, per concentrarsi invece sull’omicidio del fratello. Puntellare la vicenda principale con i richiami agli avvenimenti del 1990 riguardanti Julie è, però, un buon modo di mantenere l’interesse intorno al mistero che la riguarda. Sicuramente, così come si faceva notare nella recensione della season premiere, True Detective sta riuscendo a miscelare in modo accorto e calibrato questi 3 archi temporali, dosando sapientemente il tempo dedicato ad ognuno di essi e le informazioni che svelano di volta in volta.
Nel frattempo, si posa lo sguardo sui singoli personaggi per imparare a conoscerli meglio. Per Hays e Amelia si adotta un metodo un po’ “furbo”: con la scusa di far conoscere tra loro i personaggi raccontandosi le loro storie, vengono presentati anche allo spettatore. Si dribbla così il compito di disseminare in scene e momenti diversi alcune informazioni su di loro. Considerando, tra l’altro, che grazie agli archi narrativi del 1990 e del 2015 lo spettatore sa già che i 2 si sposeranno e avranno una famiglia, la scena al bar che mostra subito un feeling tra i due potrebbe anche apparire ridondante. Se non fosse che dà a Mahershala Ali nuove opportunità di dimostrare la sua bravura nel rappresentare l’inquietudine e la malinconia del suo personaggio.

You like kids, generally?”
“What the fuck’s right answer to that?

Inquietudine e malinconia che si presentano anche nella scena dell’interrogatorio con Woodard. L’uomo che genera in tutta la città diffidenza perché sempre in giro a raccogliere rifiuti, si rende invece protagonista del dialogo più accattivante di questi due primi episodi. Mentre continuano a tornare prepotentemente gli strascichi della guerra in Vietnam, in questo caso nella forma di solidarietà tra ex-soldati, per anni radicati nella cultura americana del post guerra, emergono spunti filosofici che ricordano le atmosfere delle scene presenziate da Rust Cohle nella prima stagione.

But to go, and come back… I just couldn’t put my self back in that old story, that’s all. And I couldn’t leave it, either. Ya know? You ever been some place you couldn’t leave, and you couldn’t stay… both at the same time?”

Visto che ai fini dell’indagine l’interrogatorio a Woodard non ha portato a nulla, poteva apparire eccessivo il minutaggio dedicatogli ma è invece stata una buona intuizione per dare spazio ad un dialogo interessante che mette in luce anche la sensibilità del detective protagonista.
La stessa sensibilità viene accantonata quando si tratta di picchiare un pedofilo per tentare di estorcere una confessione. Una scena di forte impatto che mette subito in chiaro che, ancora una volta, anche i buoni hanno dei lati oscuri. Emergono i temi molto presenti nella narrativa televisiva e cinematografica americana, soprattutto in ambientazioni provinciali come quella di True Detective: la cieca e violenta intolleranza nei confronti dei criminali che abusano dei bambini e l’abuso di potere da parte di poliziotti che, in qualità di tutori della legge, si ergono a giudici ed esecutori di sentenze. Senza far mancare, ma questo era già prevedibile dalla scelta di un protagonista di colore, la questione razziale. Prima, viene appena toccata tramite l’intervistatrice che nel 2015 chiede a Hays se avesse mai avuto la sensazione che l’affidabilità delle sue teorie sul caso fosse messa in discussione per colpa del colore della sua pelle. La risposta negativa del detective viene in realtà smentita poco dopo quando, tornati nel 1980, è lui stesso ad esporre questo concetto al partner mostrando quasi un sentimento di estraniazione rispetto alla comunità bianca che percepisce come una tribù a cui non appartiene.
Ultimo personaggio a trovare spazio nella caratterizzazione di questo secondo episodio è il padre dei due bambini, dipinto come un brav’uomo che si è lasciato trasportare dagli eventi della vita senza avere il coraggio di fare attivamente qualcosa per cambiarla. La sensazione è che il personaggio della madre non sarà trattato in maniera altrettanto approfondita, probabilmente perché, dagli indizi emersi in questa puntata, il padre avrà un ruolo importante nella storyline dell’indagine. Non è chiaro se in maniera positiva o negativa.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Si iniziano a caratterizzare i personaggi principali
  • Eventi temporali diversi sapientemente mescolati
  • Il fatto che Julie sia ancora viva è un approccio originale allo sviluppo del mistero
  • Sebbene il mistero e i personaggi appaiano interessanti, non ci sono ancora gli elementi per farne una stagione iconica come la celebre prima

 

Maestria nell’articolazione degli archi narrativi su linee temporali diverse e una sapiente distribuzione di indizi ed elementi che li ricollegano, fanno di questo secondo episodio di True Detective un buon prodotto che ha tutte le possibilità di crescere. A questo stato embrionale è, però, impossibile determinare se potrà essere un piccolo gioiellino come la celebre prima stagione che ha aperto le danze di questo show.

 

The Great War And Modern Memory 3×01 1.44 milioni – 0.4 rating
Kiss Tomorrow Goodbye 3×02 1.19 milioni – 0.3 rating

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