Un elemento forse dato per scontato nel momento in cui si cercava la possibile mente dietro il ricatto ai danni del giudice Desiato è stato l’autista che la mattina dell’omicidio del giovane Baxter stava attendendo che Adam finisse di fare rifornimento. Un personaggio mai chiamato in causa, ma che lo spettatore sapeva esistere, esattamente come il proprietario della pompa di benzina, rimasto nell’anonimato fino a quando non è stato necessario chiamarlo in causa per eliminare i video della sorveglianza.
Proprio questo incauto guidatore è l’artefice del ricatto, scelta ovvia e scontata, ma congeniale ad una narrazione che cerca di nascondersi dietro i dettagli per cogliere di sorpresa il proprio pubblico. Infatti, nel preciso istante in cui tutto sembra poter volgere al meglio con l’accordo tra Michael e il ricattatore tutto precipita: Frankie e Jimmy Baxter irrompono in scena, al porto, trasportando via i due uomini che avevano da poco raggiunto un accordo di massima. L’obiettivo di Baxter è la vendetta, pura e semplice, dopo un intero giorno dedicato a studiare la propria designata vittima. La morte sembrerebbe essere la tappa ultima del viaggio del giudice Desiato, quindi, una scelta decisamente coraggiosa e forse scellerata se si pensa che la controparte della famiglia (Adam) non sarebbe minimamente in grado di reggere la scena se privata della spalla (anche perché la spalla si chiama Bryan Cranston, non un nome qualunque).
UN FIGLIO PER UN FIGLIO
Le carte in tavola vengono nuovamente rimescolate, però, quando Michael garantisce a Jimmy la “salvezza” del figlio più grande, Carlo, e che questo sarebbe uscito pulito dall’imminente incriminazione per omicidio nei confronti di Kofi Jones. Un dialogo rapido, entrato in scena in punta di piedi e portato in crescendo con un clima ansiogeno da otturare la mente. Un elemento che ha reso Breaking Bad ciò che è diventato e che ha aiutato non poco Ozark, più di recente.
A Michael viene risparmiata la vita ma è indubbio come le cose cambieranno da qui in avanti: il giudice diventerà un braccio armato di Baxter sporcando ulteriormente la propria carica; d’altra parte c’è la possibilità che l’indagine dei Baxter non si concluda qui visto e considerato che l’inalatore ritrovato da Frankie sul luogo del delitto può essere facilmente collegato a quello ritrovato nel bagno dei Desiato da parte di Jimmy (e visto che Adam ha deciso bene di iniziare ad uscire con Fia è indubbio che la paternità dell’inalatore avrà vita breve).
Tutto questo castello di carte si continua a reggere su semplici e basilari segreti che prima o poi troveranno modo di venire alla luce. Da attendersi, infatti, la parentesi melodrammatica quando Fia verrà a conoscenza di quanto compiuto da Adam. Ma ad oggi, con questa sesta puntata, tutto fila liscio come l’olio, senza sbavature, mantenendo un ritmo decisamente alto e con una capacità di intrattenere degna di un grande prodotto seriale.
DEUS EX MACHINA, STUHLBARG E… CHE MUSICA MAESTRO!
Sa forse di eccessivo deus-ex-machina l’intera sottotrama di ricerca portata avanti dall’avvocato Delamere che salva la situazione per il rotto della cuffia, riuscendo ad informare Michael giusto in tempo per poter dare l’informazione riguardante Carlo a Jimmy.
Menzione d’onore va fatta a Michael Stuhlbarg e alla sua interpretazione di Jimmy Baxter: l’introduzione in casa Desiato e la sua camminata ritmata all’interno di una abitazione a lui “nemica” vengono portate in scena con tale eleganza e cinismo da rendere l’interpretazione dell’attore un mix letale tra un omicida seriale e il professor Samuel Perlman (personaggio interpretato da Stuhlbarg nel film di Guadagnino, Call Me By Your Name). Una prova magistrale.
Da annotare, come ultima cosa, l’efficacia della musica campionata per la serie nel rendere ogni singola scena talmente carica di suspense da indurre lo spettatore a pensare che la morte sia letteralmente dietro ogni angolo della strada o di casa.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Superata la metà della stagione Your Honor continua a mantenere dei ritmi decisamente alti, nonostante alcune sottigliezze di trama del tutto inutili (si veda la parte di Carlo Baxter lo spacciatore di quartiere). Ma la votazione finale continua ad essere a un pelo dalla benedizione, qualche accorgimento e il massimo dei voti sarà servito.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.