“Gays And Confused” potrebbe essere giudicato come un episodio riempitivo non necessario se le puntate fossero rimaste le otto già annunciate. Ma, a gran sorpresa, la prima stagione sarà composta da ben sedici puntate in totale. Genera+ion si prende così il suo tempo, e con questa quinta puntata lo mette nero su bianco.
I DIDN’T KNOW I WAS PREGNANT
Chester, Greta e Riley restano al centro della narrazione così come era già accaduto in “Toasted“, formando ufficialmente il trio di protagonisti. Ci si allontana dall’ambientazione scolastica con una scusa simile a quella del lockdown che, al contrario, aveva riunito i ragazzi a forza in una stessa aula.
A differenza di altri prodotti adolescenziali, Generation non usa il liceo come luogo principale dove far accadere la maggior parte degli avvenimenti, anzi tutto il contrario. L’unione si celebra fuori le mura scolastiche, in situazioni più o meno al limite e poco quotidiane.
Il parto di Delilah ne è un esempio. Oramai classica scena d’apertura, non si interrompe nemmeno dopo che il bambino è nato, presentando il padre che corre, inconscio del suo stato di paternità, al centro commerciale per conoscere suo figlio ed assistere la ragazza. Innovazione può essere l’aggettivo chiave della serie, che coglie ogni scena per poter parlare di argomenti sempre diversi e che da qualche anno a questa parte sono spesso dibattuti, soprattutto su internet e tra i giovani.
Delilah non viene giudicata per essere rimasta incinta, non addossa la colpa né a lei né al padre, che si scopre essere solo un partner occasionale. Sventolando la bandiera del buon esempio, il dialogo tra i ragazzi è incentrato su quello che Delilah si sente di fare.
“Your body, your choice.”
Nessuna pressione, nessuna responsabilità addossata alla ragazza che ha appena partorito in un bagno pubblico. I toni più seri si miscelano brillantemente con l’efficace black humor.
I LOVED TODAY
Il bagno di un centro commerciale, la festa a casa di Riley, il già nominato lockdown in Dickscovery, il matrimonio ed infine l’incendio che ha impedito agli studenti di andare a scuola.
Come si accennava, il liceo non è il luogo cardine della serie, al contrario si privilegiano luoghi e occasioni differenti per far interagire i protagonisti tra di loro. Le motivazioni possono essere molte: un budget più elevato per permettersi maggiori location, la volontà di differenziarsi anche visivamente dagli altri teen drama (mossa già messa in pratica con efficacia da Euphoria), il voler mostrare i protagonisti fuori dalle mura scolastiche. Probabilmente è un mix tra questi e altri motivi, ma il punto centrale è un altro. La tecnica funziona.
Una puntata dove il focus si sposta come una partita di ping pong tra la coppia Riley/Greta e Chester. Il binomio delle prime si gioca nell’ambito familiare: Riley ha dei genitori che la ignorano e che non la supportano in nessun campo, specialmente nella fotografia che è l’attività preferita della ragazza. Non è detto esplicitamente, ma è probabile che ritengano le sue foto semplici nudes e poco altro. Greta abita con la zia simpatica e spigliata, sa che la nipote è lesbica e la supporta. Ma la madre di Greta poco si distanzia dai familiari di Riley. La ragazza dalle origini ispaniche ha la fortuna di vivere in un ambiente più sano, ma sa cosa vuol dire non essere accettata dentro le mura domestiche.
CHESTER
Grazie alla propria sicurezza, al vestiario eccentrico e ad un carisma sopra le righe, Chester è il personaggio più complesso. Dalla cotta per lo psicologo della scuola – che aveva già espresso timori sulla sua salute mentale – alla storia familiare appena abbozzata ma che nasconde dei risvolti drammatici, Chester cammina su una lastra sottile di ghiaccio.
A casa di Riley la sua ambivalenza è più chiara che mai. Posa con un boa di piume con sicurezza e strafottenza, aggettivi che si dissolvono mentre chatta con Sam. Self-confidence che si disfa quando si scopre che il suo profilo su un’app di incontri gay è impersonale. Nessuna foto del suo viso, un nickname che nasconde la sua identità sono i motivi che lo spingono a contattare Sam fingendosi un perfetto sconosciuto per fargli domande che non avrebbe mai il coraggio di fargli di persona.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Genera+ion resta un buon prodotto tra i teen drama, che si prende il suo tempo e non ha paura di osare con scelte registiche poco comuni e argomenti progressisti poco trattati.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.