“If the world was ending and you had to pick one person to be stuck on a desert island with, who would you pick?”
Una semplice domanda, fatta per gioco, diviene il motore della trama nel settimo episodio di Genera+ion, chiamato per l’appunto “Desert Island”.
Questo titolo, oltre a essere un richiamo al quesito da cui si diramano le tre principali narrazioni, è però anche una metafora dello stato emotivo e delle necessità dei giovani protagonisti. Se si notano infatti le vicende e i personaggi coinvolti, è possibile comprendere come i ragazzi si sentano di fatto estremamente soli (appunto, come se fossero su un’isola deserta) e non desiderino altro che essere amati.
L’ISOLA DESERTA DI NATHAN
Una volta arrivati alla fatidica domanda, l’episodio si divide in tre scenari separati, ognuno incentrato su diversi personaggi. Benché le vere protagoniste del primo siano in realtà Arianna, Naomi e Delilah, qui il personaggio che veramente incarna le sofferenze sopra citate è Nathan.
Già un’anticipazione del sentimento di vuoto e solitudine del ragazzo era stata espressa chiaramente a parole in “Pussy Power”: “I don’t know, it’s weird. It’s like, when someone likes me I can’t believe it.”
Non è strano che in effetti quelle parole fossero state pronunciate proprio in relazione al rapporto di Nathan con Arianna. E’ evidente che il ragazzo abbia un forte problema di autostima, dettato principalmente dal clima opprimente che si respira in casa sua. La strategia inconsciamente adottata da Nathan per sopperire a questa mancanza di autostima è la ricerca di un riconoscimento, di apprezzamento e, eventualmente, anche di amore, da parte di terzi.
Dentro di sé, Nathan sa bene quale sia la cosa giusta da fare, ma si ritrova sempre a commettere gli stessi errori (“I feel like […] I’m doing the same stupid shitty thing over and over, and I’m just watching myself like “Don’t do that!””) per il puro piacere di essere finalmente amato, probabilmente misto alla paura di rimanere solo.
Nel corso dell’episodio Arianna arriva a capire che appunto Nathan non stia con lei per amore, ma piuttosto per ricevere amore, e che sia in realtà interessato a un’altra persona.
L’ISOLA DESERTA DI RILEY
L’attrazione tra Greta e Riley è stata mostrata sin dal primo episodio e, nel corso delle successive cinque puntate, il loro rapporto si è rafforzato sempre più, aggiungendo un pezzo dopo l’altro.
Se già in “Gays And Confused” il reciproco interesse tra le due era stato palesato in maniera molto più concreta, è proprio in “Desert Island” che Greta e Riley compiono il passo successivo, scambiandosi il primo bacio. Nel momento in cui però le cose iniziano a farsi ancora più serie e si spingono troppo in là, ecco che la situazione precipita.
“I’m not like you! I don’t hook up! I don’t just hook up!”
La differenza di fondo tra Greta e Riley si può dire risieda proprio nell’innocenza della prima in contrapposizione con la scioltezza della seconda.
Riley non eleva il sesso a qualcosa di unico, ma piuttosto a una normale manifestazione di amore. Greta, d’altro canto, non prende l’atto sessuale “alla leggera” e lo considera il punto d’arrivo di un rapporto sentimentale.
E’ facile confondere la disinvoltura di Riley per promiscuità ed è proprio quello l’errore commesso da Greta. Ognuno ha una visione differente e personale del sesso e proprio questa differente visione contrapposta viene messa a fuoco nel rapporto tra le due.
Riley riceve e ricerca amore proprio nel rapporto carnale. Fatto che si riconferma arrivati alla fine della porzione di trama a lei dedicata: la ragazza, triste e amareggiata per il contrasto con Greta, va a chiedere affetto letteralmente alla prima persona che trova. E, non avendo grandi esperienze in ambito sentimentale, la richiesta di Riley avviene appunto sul piano fisico.
L’ISOLA DESERTA DI CHESTER
L’ultimo snodo affrontato nell’episodio vede come protagonisti Chester e Sam.
Le analogie tra il rapporto Chester-Sam e quello Greta-Riley, alla luce degli eventi di “Desert Island”, sono parecchie. Come per Greta e Riley, infatti, l’attrazione trai due è stata resa manifesta sin dal pilota. Sempre come le due ragazze, è in “Desert Island” che i due arrivano a un confronto definitivo e a una manifestazione dei propri sentimenti, confronto che si conclude in entrambi i casi con un conflitto e un allontanamento delle parti coinvolte.
Il senso di solitudine e il bisogno di amore di Chester sono quelli più palesati e espressi chiaramente all’interno della puntata. Chester si ritrova letteralmente a supplicare Sam di corrispondere i suoi sentimenti, così da non lasciarlo più solo sull’isola deserta.
Chester: “Say it! Say it. Say you would pick me. Please! I don’t wanna be alone anymore.”
Sam: “I would not pick you.”
L’approfondimento di questo particolare lato dello spettro emotivo degli adolescenti è un elemento certamente apprezzato in una serie che si propone proprio di raccontare la vita e le preoccupazioni dei giovani di oggi.
Attraverso i tre diversi casi mostrati, Genera+ion porta alla luce tre esempi di come la solitudine possa portare i giovani a ricercare l’amore nei modi sbagliati: dando la precedenza all’essere amati più che all’amare; cercando intimità esclusivamente nella vicinanza dell’atto sessuale; o arrivando all’ossessione per una persona idealizzata e inarrivabile.
Fornendo diversi esempi, sempre ben contestualizzati nell’intreccio narrativo, Genera+ion ha modo di far immedesimare una più grande fetta di pubblico adolescente. Lo scopo della serie in questo senso si può definire raggiunto perfettamente e questo si conferma ancora una volta come probabilmente uno dei drama adolescenziali più accurati, realistici e maturi che il palinsesto televisivo abbia attualmente a disposizione.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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All’approfondimento emotivo dei protagonisti, Genera+ion riesce ad abbinare perfettamente la componente narrativa della serie, concludendo tutte e tre le diverse trame esplorate con un risvolto negativo e drammatico. Perfettamente coerente e funzionale come apripista al (mid)season finale.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.