Gli ultimi episodi di Invasion sembravano aver risollevato le sorti della serie, mostrando finalmente l’invasione aliena e le sue conseguenze.
A quanto pare, però, gli sceneggiatori Simon Kinberg e David Weil hanno deciso che due episodi sono abbastanza per accontentare il pubblico.
“Contact”, infatti, torna ai ritmi lenti ed esasperanti che gli spettatori speravano di essersi lasciati alle spalle, inserendo qualche accenno di trama tra decine di minuti di nulla cosmico.
INTRIGHI E PASSIONI
Invasion sotto certi versi ricalca lo stilema di Sense8, andando a coprire trame diverse e apparentemente scollegate in varie parti del mondo.
Ormai i principali fronti portati avanti sono quattro e vedono come protagonisti il soldato Trevante nel suo disperato tentativo di tornare da sua moglie; il piccolo Caspar, bambino che sembra avere delle connessioni con gli alieni; la specialista in comunicazione della JAXA Mitsuki e, infine, la famiglia Malik.
Proprio quest’ultima, tolti gli avvenimenti di “Home Invasion”, si riconferma avere il più noioso e inutilmente drammatico dei filoni. I continui problemi di coppia dei coniugi Malik e la ritrovata passione di Aneesha (tanto in ambito sentimentale quanto professionale) non fanno che allungare eccessivamente il brodo, facendo addormentare regolarmente il pubblico nelle scene a loro dedicate.
“IS THIS A CROSSOVER EPISODE?”
Altro personaggio ben poco interessante e sempre più fastidioso è Trevante. Arrivato a Londra, il soldato rimane bloccato senza possibilità di raggiungere gli Stati Uniti.
Arrivati a questo punto, bene o male tutti i vari protagonisti (o gruppi di protagonisti) hanno un qualche ruolo da svolgere in relazione all’invasione. Trevante, invece, ormai utilizza il suo screentime vagando e impartendo ordini in giro, finché non decide giustamente di investire il proprio tempo in qualcosa di più produttivo: ubriacarsi.
L’utilità di Trevante sembra arrivare a fine episodio e unicamente in funzione di un altro dei protagonisti: Caspar. A questo punto, il suo scopo parrebbe ridotto a quello di scorta, compito che in ogni caso risulta più interessante di quanto il personaggio abbia fatto finora.
Anche la sua storyline dunque aiuta quella dei Malik a rendere più tediosa e soporifera la visione, ma quantomeno si converge alla fine con quella dei bambini, sancendo così il primo contatto tra due protagonisti della serie.
AMORE LINGUAGGIO UNIVERSALE
Il vero fulcro di “Contact” è però Mitsuki. Il suo filone si rivela il più interessante e, almeno in questo episodio, anche il più connesso con l’invasione.
Mitsuki infatti rappresenta la sola speranza per stabilire un contatto con gli alieni, essendo l’unica a poter aprire un canale di comunicazione con loro.
Anche in questo caso, però, una trama potenzialmente interessante occupa troppo poco tempo all’interno dell’episodio. Sembra che lo scopo fosse quello di concludere la puntata con un cliffhanger e si sia dunque allungata la narrazione il più possibile inserendo nel mentre scene filler sugli altri personaggi.
Nel finale di episodio sono i video di Hinata a smuovere la situazione. Mitsuki giunge alla conclusione che, se gli esperti terrestri non possono comprendere la lingua aliena, sia meglio fornire agli invasori i mezzi per apprendere.
Le conseguenze di questo gesto si scopriranno solo negli ultimi due episodi della serie, sperando che non vengano ostacolate da altre sotto trame inutili da rom-com.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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“Contact” parte con delle premesse e delle intenzioni interessanti ma si perde nelle vecchie abitudini e torna ad un risultato insufficiente. Consigliatissimo per chi ha difficoltà a prendere sonno.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.