Sangue chiama sangue. Ossia, violenza genera sempre altra violenza.
Il titolo dell’episodio può essere riferito alla non violenza praticata dai nomadi, oppure alla devastazione che la morte della Aes Sedai Keren ha lasciato nel cuore del suo Guardiano Stepin. Quest’ultima situazione può servire per chiarire la relazione esistente fra Moiraine e Lan Mandragoran. Lan, infatti, è gentiluomo di poche parole, non avvezzo ad esternare emozioni e sentimenti. Moiraine si mostra focalizzata soprattutto sulla sua missione e quindi i due non discutono dell’argomento.
Forse ci sarà tempo per parlarne meglio ora che i personaggi sono arrivati nella bella città di Tar Valon e che il falso Drago rinato è stato messo in condizione di non nuocere.
La puntata si chiude con il funerale di Stepin (altra sottotrama lasciata in sospeso nella puntata precedente). Si spera che fra Lan e Moiraine vada a finire meglio, perché i due meritano ogni bene.
PREDICARE BENE E RAZZOLARE DI CONSEGUENZA
Il primo momento in cui i Manti Bianchi non ci fanno bella figura è quello dello scontro con i Tinkers.
Si può provare a capire la sensazione di impotenza e diffidenza provata da babbani persone prive di poteri, di fronte ad un mondo pieno di mistero e di magia. Questo, comunque, non giustifica comportamenti rozzi e aggressivi. Quelli stessi che, se non avvenissero sotto l’egida di una divisa e di un esercito organizzato, sarebbero etichettati come bullismo. Alla faccia dell’essere servi della Luce.
Un elogio va invece al popolo nomade, anch’esso costituito da gente priva di poteri, ma capace di comportarsi secondo i principi che predica.
PUT THE BLAME ON VALDA, BOY
Una citazione particolare merita la scena in cui Egwene viene interrogata dal sadico e perverso Valda, mentre Perrin viene torturato sotto i suoi occhi per estorcerle informazioni.
Se infatti la vicenda narrata non è positiva ed edificante, la realizzazione tecnica è impeccabile. Nella scena in cui la ragazza viene lavata, prima di incontrare l’inquisitore, lo spettatore ha tempo per immaginare tremendi sottintesi di violenza sessuale. Nulla di tutto ciò avviene poi, ma l’effetto introduce efficacemente nel clima della vicenda.
Fa piacere vedere come qualcuno porti avanti un’arte antica, resa celebre, per esempio, da una leggendaria Rita Hayworth nel film Gilda. Se si analizza la scena, ricordata da molti come uno spogliarello, si nota come in realtà lei si sia tolta solo un guanto: una resa merito di un gioco sapiente tra femminilità e sensualità.
ORCO? NO, PREGO, OGIER!
Nel cast di personaggi della serie, la diversità etnica è molto ben rappresentata. Giunti a metà circa di questa prima stagione, però, arriva anche una simpatica creatura non umana: Loial, l’Ogier. Ricorda un po’ il principe trasformato in bestia e fornisce un elemento quasi irrinunciabile per una storia fantasy degna di questo nome.
Siccome ci si trova nel lato più favolistico della vicenda narrata, è gradita (agli sceneggiatori) l’occasione per insinuare dubbi sulla vera identità e sulla storia di Rand. Un’occasione troppo ghiotta, in una storia dove si va alla ricerca di un Prescelto, per non essere colta. Unicorni e arcobaleni, però, vengono subito stemperati da toni ben più cupi. Nel vedere Logain Ablair impazzito, trascinato in gabbia nel corteo trionfale delle Aes Sedai, Mat teme di poter fare la stessa fine. E preferirebbe morire.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Puntata, per così dire, di verifica. Si comincia a vedere l’effettivo funzionamento di parecchi meccanismi, finora rimasti solo a livello di enunciazione di principio. Il risultato è positivo: i nomadi praticano ciò che predicano, il legame esistente fra una Aes Sedai e il suo Guardiano può davvero essere profondissimo (sino a finir male). Una citazione particolare all’arte del veicolare un messaggio senza mostrare immagini esplicite e situazioni estreme.
Al di là di questo, però, non c’è nessun picco di originalità o virtuosismo. E no, questa serie non può ambire ad occupare il posto lasciato libero da Game of Thrones. Mancano, tanto per dirne una, la sane chiacchierate intelligenti di politica fra Varys e Tyrion Lannister, ma ci sarà modo di tornare sull’argomento nelle prossime recensioni.
Quanto ti è piaciuta la puntata?
5
Nessun voto per ora
Tags:
Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).