In the Highlands, where, uh Where folk are a long way from the nearest minister, a man and a woman in this time can be promised to one another for a year and a day.”
In questa quarta stagione, per chi come il sottoscritto segue la serie senza aver letto i romanzi della Gabaldon, era ipotizzabile una reunion dalla famiglia Fraser.
Tuttavia il vero elemento sorpresa è stato sin da subito Roger, character che ha conquistato un maggior screentime e la possibilità di viaggiare nel tempo, raggiungendo così la sua amata. La love story con Bree, tormentata sin dall’inizio, lo ha spinto ad arrivare in Carolina del Nord dalla lontana Scozia ed è qui che iniziano i colpi di scena. Sicuramente bisogna elogiare gli autori per la scelta di far incontrare i due personaggi quasi subito, senza tirarla per le lunge, per una storyline che altre serie avrebbero tirato avanti per diversi episodi. La bellissima cerimonia della legatura della mani è stata semplicemente perfetta, per un rito antichissimo in uso da diversi secoli: la legatura è un rituale di nozze neopagano, ancora utilizzato in alcuni Stati degli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Irlanda.
L‘handfasting era inizialmente concepito come un patto di sangue e avveniva con l’incisione dei polsi degli sposi con un pugnale, per farli sanguinare entrambi. Successivamente i polsi venivano legati insieme con una striscia di stoffa denominata wedlock’s band. Negli anni poi il rito ha subito diversi cambiamenti, fino ad arrivare ad oggi dove chi celebra il matrimonio prende il nastro scelto dagli sposi e lo avvolge intorno alle mani e ai polsi dei futuri coniugi. Se a tratti i novelli sposi sembravano la coppia perfetta, immediato il paragone con Jamie e Claire anche nella gestualità con Roger che prende in braccio Brianna e la porta a letto, nei successivi frangenti il disastro è rapido quanto l’amore che li unisce, per un climax emozionale veramente degno di nota.
Brianna: “How could I say no to a man who pursued me for 200 years?”
La testardaggine di Bree è a tratti sconvolgente e nonostante la frase sopracitata e i viaggi nello spazio-tempo di Roger, la figlia di Jamie e Claire pensa bene di piantare suo marito fin da subito, per il matrimonio più veloce del West da far invidia a un altro celebre matrimonio finito in tempi brevi, quello tra Ditocorto e Lysa Arryn, sperando che nessuno dei due scaraventi il coniuge da una Porta della Luna. Ancora una volta Murtagh riesce a cavarsela, per un personaggio immortale, mentre gli autori regalano agli spettatori una piccola chicca con l’introduzione del Colonnello George Washington, niente di meno che il futuro 1° Presidente degli Stati Uniti.
La visione di questi sessanta minuti dello show targato Starz è volata grazie alle diverse storyline che parallelamente avanzano durante l’episodio, per un salto in avanti generale della trama orizzontale che ha riguardato tutti i personaggi principali.
Roger: “Brianna, we have this gift, but we cannot be the arbiters of who lives and who dies, or we’d save all our loved ones.”
La posizione di Jamie come proprietario terriero di Fraser’s Ridge e colono vicino al Governatore sembra sia incompatibile con le sue amicizie e vecchie ideologie, per un Mac Dubh che è sempre l’eroe di Culloden e nonostante la buona volontà difficilmente riuscirà a tenersi lontano da guai. Lo stupro finale di Brianna invece non sembra essere casuale: a partire da Jamie stuprato da Black Jack Randall in una delle scene più cruente e meglio riuscite di Outlander, sia Fergus che il giovane Ian hanno subito la stessa sorte nelle precedenti stagioni. La tematica dello stupro, spesso affrontata nello show, sembra in qualche modo ricorrente, collegando i diversi personaggi. Sarà interessante vedere in che modo Bree affronterà la violenza subita e la presunta rottura con Roger, per un incontro col padre invece che sembra ormai prossimo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Down The Rabbit Hole 4×07 | 1.12milioni – 0.2 rating |
Wilmington 4×08 | ND milioni – ND rating |
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.