Game Of Thrones 4×07 – MockingbirdTEMPO DI LETTURA 5 min

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“I want to bring those who have wronged me to justice. And all those who have wronged me are right here. I will begin with Ser Gregor Clegane, who killed my sister’s children and then raped her with their blood still on his hands before killing her, too. I will be your champion.”

Questa stagione di Game Of Thrones ci ha consegnato un personaggio fra i più interessanti di tutta la saga: Oberyn Martell è senza dubbio un uomo libero dall’ipocrisia che permea la società di Approdo del Re, orgoglioso, passionale ma anche e soprattutto leale, con un concetto preciso di moralità, ben diverso da quello che hanno i Lannister, Tywin e Cersei su tutti.
Il confronto che ha con l’altro protagonista indiscusso di questo e dell’episodio precedente, Tyrion, è ricco di commozione e svela sia al Folletto che allo spettatore, un ricordo che chiarisce quanto profondo sia, da sempre, l’odio della sorella verso di lui.
Tyrion è un uomo intelligente e dopo essersi tolto la soddisfazione di mandare a monte i piani del padre, si rende però conto della situazione difficile in cui si trova. Jaime, l’unico amico, fratello, che gli è rimasto, non potrà combattere per lui; Bronn, resta fedele alla sua personalità, quella di un mercenario che si trova in una posizione ben remunerata e non rischierà tutto per difenderlo: il Folletto tuttavia non prova rancore verso l’amico e la loro affettuosa stretta di mano, ne è la prova lampante.
All’uomo non resta che affidarsi al destino ed è qui che arriva il Principe venuto da una terra lontana, desideroso si, di mettere in atto la sua personale vendetta contro i Lannister, ma anche sinceramente toccato dalla vicenda umana di Tyrion, che mostra, grazie all’intensa interpretazione di Dinklage, un lato molto vulnerabile, nascosto dietro alla tagliente ironia. Pedro Pascal regala ad Oberyn un’innata eleganza ed il suo monologo, così toccante da riempire i suoi occhi, quelli del Folletto ed i nostri di sincere lacrime, spiega come dovere e vendetta siano, per lui, sullo stesso piano.
Oberyn è come il mondo da cui proviene: infuocato come il sole che batte sulla sua dimora ma paziente come il vento del deserto; il momento in cui riscattare Elia da tutto ciò che ha subito è finalmente giunto e lui è pronto ad afferrarlo.
C’è un filo rosso che unisce molte delle vicende all’interno della puntata ed è quello dei rapporti tra fratelli e sorelle: lo vediamo nel bellissimo confronto tra Tyrion e Jaime, così diversi eppure così complici, nonostante l’ingombrante presenza di Cersei che rende il loro legame complicato e difficoltoso.
Ci sono il Mastino e Arya: l’Orso e la Donzella di questa stagione, sono protagonisti di una scena che ci mostra tutta la fragilità di un uomo che ha conosciuto la violenza fin da bambino e per mano di suo fratello, la Montagna. Percepiamo tutta la profonda solitudine di chi non ha mai conosciuto la spensieratezza e la gentilezza nemmeno durante l’infanzia e la piccola Stark, convinta di non aver più nessuno al mondo, si trova a comprendere il dolore di una delle persone presenti sulla sua lista di morte.
Menzione d’onore agli insegnamenti del Mastino e alla velocità con cui Arya li mette in pratica.
Dopo aver parlato di Elia e dell’amore fraterno che guida i sentimenti di Oberyn, Game Of Thrones ci regala l’altro grande momento dell’episodio, dedicato ad una coppia di sorelle: Catelyn e Lysa.
La donna, ossessionata dall’amore verso Petyr, è gelosissima di Sansa: la ragazza, che per la prima volta rivede la neve e ricorda la sua casa, Grande Inverno, viene baciata da Baelish. itocorto dice alla ragazza che in un mondo migliore l’amore fortissimo per sua madre, l’avrebbe resa figlia sua, non di Ned; ed è questo sentimento che lo ha spinto a tramare l’uccisione di Joffrey. Ora, visto che è stato lui a mettere in moto gli eventi che hanno portato alla morte Eddard, ci si rende conto che non è stato il dolore della sua amata Cat che ha voluto riscattare, ma più che altro ha voluto prendersi la rivincita per un torto subito: sicuramente il sentimento compulsivo verso la donna è reale e perderla definitivamente ha segnato Petyr.
Al momento, Ditocorto è il miglior giocatore del Trono: con la morte della Lady, chi si occuperà del capriccioso Robin e soprattutto di Nido dell’Aquila? Che ruolo avrà Sansa in tutto questo?

PRO:

  • Tyrion e Oberyn: il loro confronto è uno dei punti più alti di tutto l’episodio e la bravura degli attori, rende questi personaggi tra i migliori delle Cronache
  • Il dialogo tra Tyrion/Jaime e la stretta di mano sincera tra Tyrion e Bronn
  • Il Mastino, Arya e l’evoluzione del loro rapporto
  • La morte di Lady Lysa e le conseguenze che vedranno in gioco Petyr e Sansa
  • Grande Inverno nella neve
  • Pod e Brienne compagnoni, insieme a Frittella
CONTRO:
  • Melisandre è affascinante ma il segmento con Selyse è privo della tensione emotiva che, probabilmente, volevano trasmettere gli sceneggiatori
  • Dany: troppa fretta e superficialità nelle scene a lei dedicate
  • Forse, qualcosina, Jon Snow comincia a saperla? Guardiani della Notte, sveglia!
Anche questa puntata si divide in due parti e mentre la prima non è abbastanza d’impatto, gli avvenimenti che coinvolgono Approdo del Re e Nido dell’Aquila sono eccellenti. Game of Thrones si ferma per due settimane, ci lascia con molta curiosità per le vicende che ancora devono esplodere, in tutta la loro forza visiva e narrativa.

 

The Laws Of Gods And Men 4×06 6.4 milioni – 3.4 rating
Mockingbird 4×07 7.2 milioni – 3.9 rating

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