Andor 1×04 – AldhaniTEMPO DI LETTURA 4 min

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Andor 1x04 recensioneCome già ampiamente detto nelle altre recensioni, la distanza che separa l’Andor di Rogue One da quello di quest’omonima serie è siderale ed il percorso che il character di Diego Luna dovrà compiere è piuttosto lungo. Il che spiega i 24 episodi e le due stagioni già confermate.
Da questo punto di vista e osservando anche l’impostazione data da questa puntata, è quindi immaginabile che la storia sia già stata tracciata a grandi linee in una di quelle lavagne gigantesche nella stanza degli sceneggiatori e quindi ci siano già dei passaggi chiave che dovranno essere presentati.
Guardando al lungo periodo quindi, si capisce perchè questo quarto episodio tiri il freno a mano rallentando il ritmo per fare il punto della situazione dopo la fuga in fretta e furia da Ferrix vista nello scorso “Reckoning” insieme al Luthen Rael di Stellan Skarsgård. Ed era anche lecito aspettarselo.
Ecco quindi che, dopo aver mollato Andor su Aldhani, si opta per dividere i due protagonisti che hanno l’arduo compito di ampliare l’universo narrativo della serie andando a ricostruire quel climax ascendente che si è visto nei primi tre episodi. Dan Gilroy, fratello del più celebre Tony Gilroy che oltre ad essere il creatore di Andor ha scritto le sceneggiature dei primi tre episodi, si ritrova in mano un compito non facilissimo ma che svolge al meglio delle sue capacità.

ALDHANI COME LE HIGHLANDS SCOZZESI


Dividere i character di Diego Luna e Stellan Skarsgård non è una scelta sbagliata perchè se da un lato Clem Cassian Andor deve entrare nel pieno del suo viaggio che lo porterà a diventare un membro dell’Alleanza Ribelle in Rouge One, dall’altro si sente anche la necessità di approfondire Luthen Rael al di fuori della sua mera relazione con Cassian. Detto fatto.
Abbandonare Cassian su Aldhani ha il duplice scopo di introdurre nuovi personaggi (che molto probabilmente non saranno estemporanei) e di dare al protagonista un nuovo scopo (per ora solo monetario) mettendolo alla prova sul campo. L’interazione con il nuovo gruppo di ribelli è ovviamente molto awkward e ha il suo perchè, specialmente viste le diverse frasi dette in sua presenza ma il tutto è funzionale all’evoluzione che si sta preparando per il protagonista e che dovrà manifestarsi durante questa missione suicida.
Quindi è necessario concedere tempo e spazio per creare queste dinamiche e preparare il terreno per questa missione mentre ci si adagia con delle riprese piuttosto interessanti in un paesaggio che ricorda molto la Scozia anche se è stato girato nel Dorset e ad Essex.

CORUSCANT COME UNA BERLINO NAZISTA


Bisogna ammettere che la situazione in quel di Coruscant è più gratificante rispetto che ad Aldhani per ora e tutto è merito di Stellan Skarsgård, della sua interpretazione e di quelle reminiscenze storiche della vita sotto il nazismo che vengono rievocate durante le interazioni al negozio d’arte. Una situazione in cui le apparenze devono essere mantenute per poter rimanere vivi e dove non ci si può fidare di nessuno (“We’re vulnerable enough. We need funding, not more people.“) perchè potrebbe essere una spia dell’Impero.
In poche battute e con una scena che non richiede molto sforzo, viene delineato bene lo status quo di Luthen Rael e della Senatrice Mon Mothma che utilizzano la compravendita di artefatti militari per giustificare finanziamenti all’Alleanza Ribelle senza destare troppo nell’occhio. L’aggiunta della componente economica regala credibilità ad una struttura ribelle che fino ad ora era sempre sembrata campata un po’ per aria in tutto Star Wars, mentre grazie a questo focus acquista un po’ più di realismo ed è molto apprezzabile lo sforzo fatto in questa direzione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Stellan Skarsgård regala molte soddisfazioni con il parrucchino nella parte dell’antiquario
  • Le dinamiche ad Aldhani
  • La sensazione che Coruscant sia come una Berlino al tempo dei nazisti
  • Chiaramente una puntata di transizione dal ritmo piuttosto blando
  • Diego Luna un po’ troppo sottotono con la sua mimica facciale inesistente
  • Molto poco chiara la traiettoria data a Syril Karn che è stato rispedito a casa dalla madre

 

“Aldhani” è un episodio di raccordo in cui Dan Gilroy fa del suo meglio per tenere la qualità del prodotto su un livello almeno sufficiente e ci riesce nonostante il fratello non gli lasci una situazione facilissima da gestire. Visto da questo punto di vista questo quarto episodio riesce nel suo intento anche se chiaramente non può ambire ad essere paragonato con i precedenti.

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Fondatore di Recenserie sin dalla sua fondazione, si dice che la sua età sia compresa tra i 29 ed i 39 anni. È una figura losca che va in giro con la maschera dei Bloody Beetroots, non crede nella democrazia, odia Instagram, non tollera le virgole fuori posto e adora il prosciutto crudo ed il grana. Spesso vomita quando è ubriaco.

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