“This is evil!”
Per chiunque non abbia visto l’episodio e stia guardando speranzoso l’immagine qui sulla destra, vi diamo una brutta notizia: no, Andy è ancora dimenticato nella clinica dove si è fatto auto-ricoverare, solo per mantenere quello status da personaggio fantasma che guai a renderlo un po’ più regolare.
In questo caso specifico viene snobbato da Kristen persino in una sua possibile versione da bot con cui chattare un po’.
Effettivamente come dare importanza alla terza parte di questo sospirato triangolo che va avanti da diverse stagioni e che comunque anche quello decolla pochissimo se non sotto forma di allucinazioni e chat erotiche finte? O se non per questo per il fatto che ipnotizzato da Leland e suocera stava per uccidere una figlia. Veramente poco importante come figura.
Fine dell’amara introduzione, ora si può parlare della 4×09, ovvero della sestultima puntata di sempre di Evil.
PERSON OF EVIL
Oppure anche Evil Of Interest.
Se si parla di intelligenze artificiali, comunicazione istantanea tramite chat o telefono, addirittura incontri fisici con persone comandate dall’intelligenza di cui sopra, non si può non pensare alla sottovalutata serie andata in onda tra il 2011 e il 2016, firmata da Jonathan Nolan.
Lì il confine era con la fantascienza, nel caso di Evil con il sovrannaturale. Detto questo le somiglianze sono riscontrabili nella dimensione (ora come ora non più frequentissima) verticale della scrittura degli episodi, nel team eterogeneo di protagonisti e soprattutto nella tematica presentata in questo “How To Build A Chatbot”. Con la sola differenza che all’epoca si guardava al futuro, con un pizzico di preveggenza e con forte attualità. Oggi Evil sottolinea l’ovvio e rende la 4×09 un filler a tutti gli effetti che muove veramente poco a livello di trama orizzontale.
Ad eccezione per l’altro elemento in comune che hanno i due show: Michael Emerson.
MICHAEL EMERSON E IL SUO AMATO PERSONAGGIO
Lost, il già citato Person Or Interest e ora Evil. Hanno tutti in comune la carismatica presenza di Michael Emerson e soprattutto del personaggio interpretato da Michael Emerson. Benjamin Linus, Harold Finch e ora Leland erano tutti ambigui, antieroici e soprattutto onnipotenti. Se il primo era una figura dalle tantissime sfumature di grigio, il secondo molto più positivo, seppur con le sue zone d’ombra, con Leland abbiamo una definitiva svolta verso il male. Ma trattandosi di un male già presente nel titolo dello show, quindi conditio sine qua non, fa gioco in questo caso creare un villain assolutamente impacciato, un po’ imbranato, meschino più che veramente cattivo.
Tutto questo per dire che non era difficile immaginare una sua caduta in piedi, anche al netto della ormai totale ostilità di Sheryl. Il rimbalzo della responsabilità del battesimo del piccolo Timothy si trasforma in uno stratagemma narrativo utile a creare capovolgimenti di fronte che poi portano il più infame di tutti a vincere e salire definitivamente al comando.
LA PIGRIZIA DI EVIL
Passato questo episodio, mancano solo cinque puntate alla conclusione definitiva di Evil e si può dire che nulla è realmente accaduto. I capovolgimenti di fronte sopra citati che riguardano Leland sono talmente ed evidentemente macchettistici che è difficile considerarli vere e proprie svolte di trama.
Persino la trama verticale, salvo sorprese nei prossimi episodi, non fa niente se non incrementare la struttura dei personaggi. Non c’è una vera e propria risoluzione al caso di giornata, Kristen riporta in auge la tensione sessuale con David, David riporta in scena un suo amore passato (alzi la mano chi si ricordava di Julia) e Ben ci ricorda che sta soffrendo di vuoti di memoria e sta palesemente soffrendo le conseguenze dell’incidente avvenuto nella 4×01.
Come detto nell’introduzione: di Andy non se ne parla proprio, la vita familiare di Kristen non ha avuto grandi scossoni (eppure ha avuto un figlio senza saperlo), i nemici stanno per fatti loro a occuparsi di chi ha fatto un battesimo.
Paradossalmente tutta questa staticità porta a chiedersi ancora di più cosa accadrà nei restanti episodi.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Tutto molto gradevole, ma non si può non essere leggermente perplessi del fatto che non si capisca ancora bene quale sia la trama principale nell’ottica del finale di serie.
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.