Dopo un inizio altalenante e una gestione del rapporto Ciro – Genny che non ha convinto tutti, spaccando in due i fan, Gomorra torna ai fasti di un tempo regalando agli spettatori un episodio splendido in tutte le sue sfumature, dalla violenza camorristica alla commistione tra imprenditori e mafiosi. Senza dimenticare il ritorno in azione di Ciro.
Si può dire che la quinta stagione ora è iniziata veramente.
DON GENNARO SAVASTANO
‘Nu guaglione e miezz’ a vij ne ha fatta di strada e Genny è ormai Don Gennaro Savastano, padrone assoluto di Secondigliano, boss temuto e rispettato da tutti quanti e primo fornitore di cocaina per le varie piazze di spaccio presenti a Napoli.
Genny, grazie alla sua abile strategia e al clamoroso tradimento de O’ Munaciello, riesce a sterminare l’intero clan Levante, compresa Grazia che muore in circostanze diverse ma pur sempre legate alla violenza endemica insita in quel mondo, segno di come la serie non faccia sconti a nessuno e non vi sia spazio per la pietà. Inoltre riesce ad infiltrarsi pesantemente nel mondo dell’imprenditoria, settore essenziale per riciclare i soldi sporchi, dimostrando un buona capacità imprenditoriale e una visione d’ampio raggio sugli affari criminali.
Questa porzione di trama merita un focus particolare poiché, anche se sicuramente meno affascinante delle lotte tra clan, risulta essenziale per capire determinati meccanismi, soprattutto in merito alla commistione tra Camorra e imprenditoria e al labile confine tra legalità e illegalità, soprattutto a livello economico.
Dulcis in fundo merita una menzione la moglie de O’ Galantommo che con poche ma pesanti parole apre un nuovo filone narrativo destinato a creare non pochi problemi al figlio di don Pietro.
L’IMMORTALE
Al di là dei facili entusiasmi, è giusto sottolineare come la sopravvivenza di Ciro, per la dinamica della sua presunta morte, rimanga completamente irreale e una forzatura narrativa degna di nota, tanto da giustificare un film di raccordo, necessario per spiegare il suo ritorno.
Fatta questa doverosa premessa, si possono facilmente comprendere le esigenze narrative degli autori in vista dell’ultima attesissima stagione e come l’attuale alleanza tra Ciro ed Enzo, mentore e discepolo in pratica, apra diversi scenari e infinite soluzioni narrative, tutte sicuramente esplosive, dalla cui gestione dipenderà la riuscita o meno di questa quinta e ultima stagione.
La scena finale si pone come inizio di una nuova guerra, probabilmente l’ultima, proprio mentre Don Gennaro aveva faticosamente eliminato tutti i suoi nemici e ripreso possesso del quartiere un tempo comandato dal padre. Lo scontro tra Gennaro e Ciro sarà sicuramente senza esclusione di colpi, ma visti i precedenti anche di difficile gestione, se non si vuole cadere nel banale sfruttando escamotage narrativi già visti e rivisti.
Se non vi è certezza sullo sviluppo della trama, al contrario il livello tecnico della serie è sempre una garanzia, con la colonna sonora di Mokadelic perfetta, regia e fotografia non da meno e un comparto tecnico di altissimo livello che si conferma tale puntata dopo puntata.
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Una puntata semplicemente perfetta per la serie di casa Sky che da molto tempo non raggiungeva standard così alti soprattutto a livello narrativo, visto che il comparto tecnico è sempre stato il fiore all’occhiello dello show. Questo episodio, da massimo dei voti, introduce direttamente alla parte finale di questa ultima stagione, per un prodotto seriale che nonostante alti e bassi rimane una delle migliori serie italiane di sempre e che, non a caso, è riuscita a conquistarsi un certo seguito anche fuori dai confini nazionali.
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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.