L’episodio in oggetto si presenta come un riepilogo di quanto visto finora, semplicemente reinterpretato dal punto di vista del re. Almeno, per quanto riguarda le vicende ambientate intorno al 1761. Mancano infatti notizie sugli eventi dell’epoca Regency, forse perché allora il sovrano era sì ancora in vita (sopravvisse alla moglie), ma in condizioni di salute veramente pessime.
Si comincia da quando la principessa vedova Augusta convoca il figlio per comunicargli di avergli trovato una moglie adeguata, sottraendolo, fra l’altro, alla sua amata campagna. Qui merita una citazione la risposta di Giorgio, degna di Rovazzi anche se nel Settecento certe parole non si usavano.
Ci si ricollega inoltre al momento, visto nella puntata precedente, in cui Charlotte scopre i problemi del marito, dopo la notte in cui egli è stato trovato delirante nell’orto, al chiaro di luna.
L’UTILITÀ DELL’OPERAZIONE
Questa scelta di sceneggiatura porta a conoscere meglio la figura di re Giorgio III e ad empatizzare con lui.
In particolare, vengono mostrate le cure a cui veniva sottoposto. Purghe e salassi, a quei tempi, erano le armi principali con cui i medici affrontavano quasi tutte le malattie.
Il sovrano però ha la sventura di incappare nel dottor Monro, il quale ritiene i suoi problemi derivanti da una “mancanza di disciplina” e ne approfitta. Lo sottopone a quelle che oggi sarebbero classificate come vere e proprie torture. Così, purtroppo, l’atmosfera di questa miniserie si stacca completamente da quella della serie madre.
Quasi a riparare questo strappo, per fortuna, nelle scene del ballo di nozze c’è una versione di Dejà Vu di Beyoncé. Ovviamente rielaborata come solo i curatori della colonna sonora del mondo di Bridgerton sanno fare. (Forse è anche un modo di farsi, per così dire, perdonare una puntata con uso massiccio di scene già viste.)
PUNTO DELLA SITUAZIONE
Alla fine della puntata, due sono le principali conclusioni a cui lo spettatore può giungere.
La prima è che Charlotte ha rinunciato “alla sua terra e alla sua lingua” per ritrovarsi in una realtà di cui non le sono stati spiegati tutti gli aspetti. Anzi, alcune informazioni fondamentali le sono state volutamente tenute nascoste, ma questo già si sapeva.
La seconda è che Giorgio ama profondamente la moglie e l’ammira tantissimo, per la sua bellezza, per la sua intelligenza e per la sua capacità di agire senza paura. In questo senso, il dialogo fra il re e il dottor Monro è proprio un momento in cui questa miniserie soddisfa le aspettative del pubblico. Chi si aspettava e si aspetta una love story travagliata, dove comunque alla fine il sentimento riesca a trionfare nonostante i travagli, trova ciò che cerca.
EREDE IN ARRIVO
In un episodio lento e riflessivo, la grande rivelazione arriva sul finale: la regina è incinta.
Il lieto annuncio, purtroppo, causa subito due conseguenze indesiderate. La prima: il sadico dottor Monro resterà nei paraggi, come medico della sovrana. La seconda: re Giorgio ha una grave crisi della sua malattia.
Nell’attesa di vedere gli sviluppi, un elogio a Corey Mylchreest per come si è preso la puntata sulle spalle e l’ha portata a buon fine. Compito non facile
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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La serie è stata ben accolta al suo arrivo su Netflix. Anzi, ha persino rinverdito i fasti delle due stagioni già uscite di Bridgerton.
La puntata in oggetto ha il merito di riequilibrare il peso dei personaggi e dei punti di vista. Non si può, comunque, dare un voto troppo alto ad un episodio basato sul riepilogo di quanto già mostrato. Questo nulla toglie al desiderio di vedere le due puntate che ancora mancano alla conclusione della miniserie. O della sua prima stagione.
L’ideatrice Shonda Rhimes infatti ha dichiarato recentemente di stare considerando nuovi spin – off basati sui romanzi di Julia Quinn. Potrebbe però esserci anche una seconda serie di Queen Charlotte. Tutta colpa, parola di Rhimes, delle faccine un po’ deluse dei giornalisti a cui lei ha dichiarato di volersi dedicare solo alla serie madre di Bridgerton.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).