“You have been poisoned.“
Se gli sceneggiatori, con questo episodio, volevano mettere in gioco un nuovo pretendente al titolo di “Blacklister più inquietante e disgustoso”, ci sono mediamente riusciti.
Il dottor Nikkila, come si vede nella foto, non ha nulla di pittoresco, è un ometto dall’aspetto distinto e gradevole. Quando però si mette a parlare, emerge una mente malata e distorta: egli è un sostenitore dei diritti degli animali, in special modo degli insetti, contro i disastri ecologici causati dall’uomo con l’inquinamento e non solo. Il discorso ha un impatto relativo sullo spettatore perché arriva subito dopo quello sull’etica della puntata precedente e non è sviluppato in modo altrettanto potente, altrettanto vicino alla realtà di tutti i giorni. Per di più, per la seconda settimana di fila il caso si risolve con la decisione del blacklister di suicidarsi, certo coerente con la personalità deviata dei due, ma non molto conveniente dal punto di vista della resa scenica e della narrazione. A catalizzare l’attenzione del pubblico sono principalmente gli sciami di coleotteri geneticamente modificati che escono sciamando dai corpi delle vittime del dottor Nikkila. Fra l’altro, si nota bene l’effetto speciale per cui le bestiole, mentre volano, sono ingrandite al computer, ma questo non toglie nulla al fastidio provocato da queste scene splatter.
Se, pertanto, gli sceneggiatori pensavano di bissare il successo dell’episodio della scorsa stagione intitolato “The Invisible Hand”, premiato per la sensibilità ecologica, hanno fallito il bersaglio. Il tentativo di introdurre grandi temi non riesce appieno, perché forse sono temi davvero troppo grandi per rientrare in una serie tv di intrattenimento: molto ci sarebbe da dire, sia sulla salvaguardia dell’ambiente sia sul generale Shiro (figura analoga a molti nazisti rifugiatisi in Sud America, dove vari governi si servirono della loro “expertise”, delle loro competenze specifiche). Per tacere, poi, di tutte le atrocità innominabili e delle sofferenze causate e patite dai giapponesi durante la Seconda guerra mondiale. Meglio limitarsi a piccoli tocchi. Notare, ad esempio, come nell’universo parallelo di The Blacklist Donald Trump non sia il presidente degli Stati Uniti, ma non si rinunci ad una veloce stoccata a favore dei migranti, anche clandestini, grazie ai sempre carinissimi Aram e Samar.
Una trama verticale cupa e poco soddisfacente viene bilanciata dai toni più allegri di quella orizzontale. Nel momento di scegliere una giuria adatta per il suo processo (cioè, adatta ad evitargli la pena di morte), Red sfodera tutta la sua intelligenza e la sua ironia, come dimostrano gli scambi di battute riguardanti la discussione del questionario fra lui e la giudice. Per di più, torna in scena Glenn della Motorizzazione. Rivederlo è un grande piacere, almeno fino a quando non manda tutto a rotoli confessando candidamente, davanti alla giudice, di aver barato al gioco quando era andato al casinò. Non si sa se lo abbia fatto per vendicarsi dell’amico-nemico o in un puro raptus di idiozia, ma non è stato un bel momento.
In una puntata ricca di elementi che non quadrano, va segnalato anche il dialogo finale tra Lizzie e Dembé. Lui conferma la somiglianza tra lei e la madre, ma non si capisce dove e come abbia potuto conoscere Katarina Rostova (forse avrà visto delle foto e parlato con Red) né, soprattutto, perché Lizzie non gli punti immediatamente una pistola alla tempia per fargli confessare tutto.
Per fortuna, da un mare di problemi grandi e piccoli emerge una bella Storiona della Buonanotte, quella di come il Concierge del Crimine e Dembé si salvarono dal naufragio di un peschereccio nelle Filippine. Viene raccontata bene e con calma, durante una fumata di sigaro col capo Cooper. Momenti come questo mancavano da lungo tempo e se ne sentiva il bisogno. Questo, infatti, rischia di essere l’ultimo quarto d’ora di respiro prima di dare la parola ad una giuria, come già annunciato, non particolarmente favorevole all’imputato.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Ethicist 6×06 | 4.20 milioni – 0.6 rating |
General Shiro 6×07 | 3.59 milioni – 0.6 rating |
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).