The Blacklist 9×09 – Boukman Baptiste (No. 164)TEMPO DI LETTURA 4 min

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Pippi was sure that her mother was now up in Heaven, watching her little girl through a peephole in the sky, and Pippi often waved up at her and called: ‘don’t you worry about me, I’ll always come out on top.‘”

Come già successo con l’episodio 9×07, anche questo riparte pochi istanti dopo l’uccisione di Lizzie.
Stavolta, però, si narrano gli snodi salienti dei due anni mancanti dal punto di vista di Red e Dembé. Un assunto utile per spiegare le origini delle loro divergenze e come un nero di fede islamica sia riuscito ad entrare nell’F.B.I, dopo essere stato per anni il braccio destro di un genio del crimine. Anzi, dopo aver lui stesso retto un impero malavitoso, seppure ad interim.

UNA QUESTIONE POLITICO-SOCIALE


Sulle grandi doti, umane e professionali, dell’agente Zuma nessuno dei fan della serie nutre più dubbi. Sorprendente è invece seguire i suoi dialoghi con la figlia: lei si oppone alla scelta del padre di entrare nelle forze dell’ordine governative per motivi di orgoglio razziale. Non lo vuole, a suo dire, vedere con la stessa divisa di chi ha spesso approfittato delle armi e del distintivo per pestare, a volte fino alla morte, afroamericani innocenti come George Floyd.
Fa piacere vedere come lo show mantenga la sua abitudine di inciampare, ogni tanto, in problemi sociali di una certa rilevanza, così come aveva già fatto nel caso delle spose bambine. Un elemento, questo, che alza il voto rispetto alla 9×07, con la sua trama scontata.
Il finale di puntata è all’insegna della pacificazione. Il capo Cooper si esprime a favore dell’inclusività nelle forze dell’ordine. La scena in cui Dembé legge il Mago di Oz con la nipote fa da perfetto contrappunto a quella in cui Red legge Pippi Calzelunghe ad Agnes.

USARE BENE IL CAPITALE ACCUMULATO


Questa stagione sembra proprio dedicata a purificare e pacificare tutto quanto di oscuro e ambiguo c’era sotto la reggenza di Jon Bokenkamp. Si rassegnino coloro a cui ciò non piace.
Se non altro, si nota un intelligente riutilizzo di personaggi poco o male utilizzati in precedenza. Nell’episodio in oggetto, per esempio, si rivede dopo parecchio tempo anche l’avvocato Marvin Gerard. Non si sa perché continui a tornare da Red, evidentemente ci guadagna molto bene. Fornisce comunque un’adeguata spalla al Concierge del Crimine durante le sue indagini private.
Una speranza, poi, affiora all’orizzonte: Dembé non ha colpe nella morte di Lizzie, qualcuno ha tradito. Detto così non sembra un plot twist particolarmente originale, ma se dietro le quinte ci fosse la vera Katarina Rostova, ancora in vita, cambierebbe tutto. Potrebbero arrivare spiegazioni concrete (finalmente!) proponendo un serio motivo affinché lo show prosegua.

L’ARTE DI RACCONTARSELA


La puntata, infine, offre il piacere di ben due Storione della Buonanotte. Grazie ad esse si spiega con chi si identificano i personaggi, come si raccontano la loro situazione e il loro vissuto. Altra buona tradizione portata avanti.

Her father, Pippi had not forgotten, he was a sea captain who had sailed on the great ocean, and Pippi had sailed with him in his ship. Until one day her father blew overboard in a storm and disappeared. But Pippi was absolutely certain he would come back. She would never believe he had drowned. She was sure he floated until he landed on an island inhabited by cannibals. And she thought he had become the king of all the cannibals and went around with a golden crown on his head all day long. My papa is a cannibal king.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Marvin Gerard
  • Storione della Buonanotte
  • All’improvviso, un tema sociale
  • Speranze per il futuro
  • Non sempre funziona la scelta di portare tutto ad una soluzione luminosa e pacifica

 

La stagione è quasi a metà. Adesso ci sarà una pausa fino al 25 febbraio, a causa anche delle Olimpiadi invernali, trasmesse negli Stati Uniti dalla stessa rete su cui va in onda The Blacklist.
Facendo un primo bilancio, lo show finora si è dedicato principalmente a rammendare tutti gli strappi avvenuti alla fine della stagione precedente. L’impegno più grande è stato quello di mettere tutto sotto il segno della Luce e del Bene. In alcuni passaggi l’operazione è riuscita meglio, in altri il risultato non è andato oltre il minimo sindacale.
Come si diceva sopra, però, c’è ancora spazio per rilanciare il prodotto e condurlo ad un glorioso finale, anche se questo ciclo di puntate dovesse essere l’ultimo.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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