Il mese dopo la guerra è movimentato, confusionario ma allo stesso tempo eccitante perché ormai quel che è fatto e fatto e non resta che rimboccarsi le maniche e ricominciare. Si riparte dunque, non solo per la Florrick&Agos ma anche per la Lockhart&Gardner o meglio, per la LG: nuova sigla, dritta e immediata che dovrebbe essere più confortante, dovrebbe rassicurare i clienti e allo stesso tempo attrarne di nuovi, lo studio sta crescendo e New York è vicina.
Dietro quest’apparente tecnica pubblicitaria c’è in realtà l’odio viscerale di Will che ormai da un po’ di episodi si sta manifestando in più modi possibili, come una carica in più che spinge l’avvocato dove fino ad ora non aveva bisogno di arrivare, ma che adesso sente un traguardo necessario per sé stesso solo ed esclusivamente per beffa di Alicia.
Il ritorno di Natalie non era tanto atteso, devo ammettere di non aver mai sopportato la sua pseudo relazione con Eli nella seconda stagione; storyline troppo melensa e out of character e comunque sarebbe molto meglio vedere Eli in altre faccende che non siano quelle di cuore, dall’inizio della stagione ha vagato senza una collocazione precisa ed è un gran peccato per forse il miglior personaggio della serie.
Nota positiva è sicuramente il caso della settimana: l’oggetto in questione, ovvero l’immigrazione, visto e asilo politico, fornisce il là per una serie di giravolte legali, una corsa contro il tempo passando da una corte all’altra per impedire che Tomas Ruiz metta piede sul suolo messicano ed essere vittima di un potente malavitoso che lo aspetta al varco. Il caso è molto interessante: è chiaro a tutti che l’uomo rischia la morte, ma nessuno può farci nulla perché in ogni corte passata da Alicia e Cary la materia non è ambito di applicazione e nessun giudice ha il potere di fermare il rimpatrio.
- Caso della settimana
- “So, do we have a Yoko Ono problem here?”
- Howard e i suoi simpatici siparietti
- Robyn: impetuosa affermazione del suo personaggio
- Episodio più ritmato rispetto ai due precedenti
- Movimento dei vari personaggi, alcuni rimasti fermi da inizio stagione
- Il giudice “Bob Dylan”
- A fine episodio rivediamo il piccolo stereo regalato ad Alicia dal personaggio di John Noble nella scorsa stagione
- Peter e Marilyn: c’è stato un momento tra i due inequivocabile
- Faccende politiche e non di cuore per Eli per favore!
- Will e Isabel
- LG?
Dopo due episodi di stasi torna il ritmo forsennato alla quale ci ha abituato The Good Wife.
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Un tempo recensore di successo e ora passato a miglior vita per scelte discutibili, eccesso di binge-watching ed una certa insubordinazione.