0
(0)
Shameless continua ad affrontare tematiche importanti in maniera del tutto originale, con Liam, Carl e Debbie che vengono utilizzati per raccontare molestie sul lavoro, realtà sindacali e questioni razziali tramite storie veramente peculiari.
Il discorso di MaVar, nuova figura paterna di Liam, su cosa significhi essere afroamericani al giorno d’oggi negli Stati Uniti è sicuramente la parte più importante dell’episodio, almeno dal punto di vista socio-politico, per una serie che non ha mai disdegnato la critica a una società, quella nordamericana, profondamente diseguale e razzista.
L’identità razziale di Liam è una tematica già affrontata nel corsi delle stagioni, ma la speranza è che tramite l’introduzione di una guida per il più piccolo di casa Gallagher, gli autori possano trovare nuovi soluzioni narrative in tal senso.
Se Liam, rispetto al precedente episodio, sembra trovare una propria dimensione narrativa, Debbie al contrario (da diverse stagioni a dire il vero) continua a essere probabilmente il personaggio peggiore della serie di casa Showtime: a partire dall’assurda voglia di maternità, alla fase femminista e lesbo, anche in questa decima stagione per ora non si hanno miglioramenti al riguardo, per un character che tra voglie di alta moda e manie di leadership domestiche, non convince mai completamente.
Sicuramente la rossa del South Side non riuscirà a prendere il posto della sorella maggiore nelle gerarchie famigliari e forse, per l’evoluzione del personaggio stesso, è meglio così, visto che sarebbe auspicabile uno sviluppo diverso per la ragazza interpretata da Emma Kenney.
D’altronde Frank, che mal digerisce le imposizioni dei figli, continua a comportarsi come al solito, rubando addirittura dal box della figlia, per un character che, nonostante sia invischiato nelle solite storyline, forma con il suo alter ego Mikey un’ottima coppia, capace di regalare momenti ilari ma anche emozioni, sicuramente un ottimo espediente per riproporre allo spettatore l’avventurosa vita di Gallagher senior ma sotto un duplice punto di vista.
Carl al contrario sembra essere di nuovo risucchiato da Captain Bob, tra una Lori sempre in agguato e una collega, forse destinata a prendere il posto di Kelly, che sembra introdotta ad hoc per futuri sviluppi sentimentali; tuttavia, abbandonata la carriera militare, il ritorno al fast food e l’ennesima probabile partner, portano indietro un personaggio che nel corso degli anni aveva avuto un’evoluzione impeccabile e veramente interessante, risultando tra i migliori della famiglia.
E’ da segnalare inoltre come, ancora una volta, Veronica e Kevin risultino al margine della narrazione, con storyline ridicole e quasi senza senso, se si esclude una velata critica al mondo Amazon, per due personaggi che faticano a trovare un propria dimensione narrativa in questa decima stagione.
Dopo tutte queste note dolenti è giunto il momento però di dedicarsi anche a Ian e Mickey, per una coppia semplicemente splendida che riesce sempre a emozionare gli spettatori, un duo che nonostante gli evidenti problemi e l’assenza di qualsiasi normalità, riesce sempre, in modo differente, a ritrovarsi ed evolvere. Sarà interessante vedere come la coppia affronterà l’uscita dal carcere di Ian, ma ad ora senza dubbio i due rappresentano il meglio della serie di John Wells.
Rimanendo sul versante dei lati positivi è da evidenziare l’attuale posizione di padre in solitudine di Lip che si ritrova, come nel precedente episodio, a dover sopperire alla mancanza di Tami riapparsa solamente in conclusione di puntata e giusto in tempo per confermare ciò che la premiere di questa stagione aveva fatto supporre. Tami sembra non essersi del tutto rimessa dall’operazione (fisicamente e molto probabilmente anche psicologicamente) e anche dal parto in sé. Tutto questo potrebbe servire, furbescamente, per riportare Lip nell’ennesima (ma pur sempre funzionale) sotto trama drammatica velata dal consueto romanticismo e sentimentalismo che contraddistingue Shameless.
Rimanendo sul versante dei lati positivi è da evidenziare l’attuale posizione di padre in solitudine di Lip che si ritrova, come nel precedente episodio, a dover sopperire alla mancanza di Tami riapparsa solamente in conclusione di puntata e giusto in tempo per confermare ciò che la premiere di questa stagione aveva fatto supporre. Tami sembra non essersi del tutto rimessa dall’operazione (fisicamente e molto probabilmente anche psicologicamente) e anche dal parto in sé. Tutto questo potrebbe servire, furbescamente, per riportare Lip nell’ennesima (ma pur sempre funzionale) sotto trama drammatica velata dal consueto romanticismo e sentimentalismo che contraddistingue Shameless.
La sensazione è che ogni membro della casa più svitata di Chicago sia già avviato nella sua porzione di trama, risultando al contempo slegato dal resto dei fratelli, di solito destinati a riunirsi per qualche grande evento, sia esso positivo o negativo, oppure tramite Fiona, vero e proprio collante della famiglia, opzione non più disponibile per quest’anno.
Dopo soli 3 episodi è ancora presto per giudicare questa nuova stagione, la speranza è che non si tiri troppo la corda puntando alla mera sopravvivenza, per una serie che ha regalato tanto ai fan negli anni ma che prima o si dovrà trovare il coraggio di terminare.
Niente è per sempre, nemmeno i Gallagher.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
|
|
Un episodio di transizione per Shameless, sicuramente utile a sviluppare la trama orizzontale ma con pochi momenti veramente degni dii nota. La sensazione è che il progetto per questa stagione sia veramente ancora all’inizio e servirà del tempo per capire le intenzioni degli autori. La valutazione della puntata è sufficiente ma nulla di più.
Sleep Well My Prince For Tomorrow You Shall Be King 10×02 | 0.91 milioni – 0.2 rating |
Which America? 10×03 | 0.84 milioni – 0.2 rating |
Sponsored by Shameless US Italian Page
Quanto ti è piaciuta la puntata?
0
Nessun voto per ora
Tags:
Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.