Doctor Who 12×02 – Spyfall (Part 2)TEMPO DI LETTURA 4 min

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Ottava e nona stagione (rispettivamente prima e seconda stagione con Peter Capaldi protagonista) rivestirono due ruoli ben specifici. La prima puntò in maniera specifica sulla presentazione e l’ambientamento della nuova figura centrale, la seconda scavò a fondo nelle potenzialità drammatiche di quest’ultima, grazie ad avventure ad ampio respiro e ad un’intensità nettamente maggiore nella scrittura degli episodi.
La doppia premiére appena conclusa sembra presentare la dodicesima stagione con quel cambio di marcia che caratterizzò anche la nona. Tanto è lampante lo scatto (determinato da una serie di elementi che verranno poi presi in analisi) che da questa similitudine lo stile di Chibnall emerge ben delineabile, posto a confronto con quello del suo predecessore.
“Spyfall” non è un’avventura dispersiva che promette tanto nella prima metà di puntata per poi deviare e calare nella seconda metà. Partita in sordina nella prima parte, a causa anche di aspettative forse non altissime, calato l’asso con un colpo di scena a bruciapelo, delinea nella seconda parte una trama che completa degnamente la seconda parte, senza strafare, aggiungendo semmai carne al fuoco in corso d’opera. Da un lato la “trama verticale” mantiene quanto promesso (non tantissimo), con la rivelazione dell’identità delle misteriose creature, non molto lontano da quanto si potesse prevedere con l’episodio precedente, con tanto di strizzata d’occhio alla scottante ed attuale tematica dei social media e del relativo controllo. D’altra parte, ad impreziosire il tutto, vengono gettate le basi per un’importante trama orizzontale, elemento totalmente assente nel corso della stagione 11.
Proprio quanto sopra citato rappresenta il decisivo quanto evidente scatto nei confronti del deludente ciclo di episodi che hanno presentato Jodie Whittaker nei panni del Dottore. Come se si fosse arrivati da un enorme premiére (ovvero l’undicesima stagione), è solo alla fine di “Spyfall” che i companion cercano con decisione risposte riguardo l’identità della misteriosa figura con cui viaggiano. Ed è forse quello finale il momento chiave in cui Chibnall cerca di far entrare con decisione Jodie nella mitologia whovian e nell’immaginario collettivo. Decisivo e intenso ascoltarle pronunciare, con la giusta dose di intensità, le frasi di rito su Gallifrey, sulla costellazione di Kasterborous, sul furto del Tardis e la relativa fuga.
Messe le cose in chiaro in questo senso, come se si fosse fatta pace con il recente passato, anche il futuro viene a modo suo messo in sicurezza, creando per la prima volta nell’era Chibnall una buona dose di aspettative sulla nuova stagione. Lo scenario che emerge è tutto ciò che Steven Moffat avrebbe, nel bene e nel male, ampiamente rifiutato: tirare fuori Gallifrey in maniera così schietta, dopo l’ormai storico “The Day Of The Doctor“, era utopia. L’unica volta che ciò è avvenuto, in maniera abbondantemente sospirata, il tutto si era sgonfiato con la storia Doctor-Clara, come se nella sua capacità di trame complesse e raffinate (ma anche rivoluzionarie), il precedente showrunner non volesse sporcarsi le mani andando a rimescolare troppo in una mitologia forse anche da lui considerata sacra. Un modo elegante di lanciare il sasso e nascondere la mano.
The Master rade al suolo Gallifrey perché scopre un segreto da sempre tenuto nascosto a lui e al Dottore, segreto già accennato nella 11×01 e che rappresenterà l’elemento di connessione di questa stagione: forse un’accelerata brusca, quasi grossolana? Forse. Si andrà a mettere mano in una mitologia antica e intoccabile (l’infanzia dei due Time Lord) in maniera che farà urlare al sacrilegio? Probabile. Nel frattempo però non si può non godere del ritorno di intensi monologhi, del coinvolgimento di personaggi storici e ben costruiti (seppur solo di passaggio) come Ada e Noor, di una buona interazione tra i companion, ma soprattutto di una rinnovata curiosità per i prossimi episodi e per il prosieguo di una nuova stagione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Mitologia della serie che entra a gamba tesa…
  • Seconda parte di episodio che non delude le aspettative del primo
  • Riferimento alla torre di Logopolis, da dove cade e muore il Quarto Dottore
  • Buona alchimia tra i companion
  • Trama dell’episodio senza fronzoli con l’elemento dei viaggi nel tempo ben presente
  • …forse in maniera troppo rischiosa
  • The Master efficace ma forse sopra le righe in alcuni momenti

 

Si può ufficialmente definire il ritorno sulle scene di Doctor Who come assolutamente incoraggiante. Ovviamente non si potrà prescindere da filler più o meno riusciti, tuttavia la fattura questa volta appare di tutt’altra levatura.

 

Spyfall (Part 1) 12×01 4.88 milioni – ND rating
Spyfall (Part 2) 12×02 4.60 milioni – ND rating

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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.

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