Grey’s Anatomy 16×02 – Back In The SaddleTEMPO DI LETTURA 4 min

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Miranda Bailey: “Where is my joy, Ben?”

Grey’s Anatomy è il nuovo Beautiful, non perché si tratti di una soap-opera (anche se alle volte ci si avvicina…), ma per il suo essere infinita. Sì, perché a distanza di ben quattordici anni (e mezzo) dalla sua prima apparizione nel palinsesto della ABC, ancora non si sa se e quando Shonda Rhimes (che ricordiamo essere executive producer e non showrunner) deciderà di chiudere bottega.
“Back In The Sandle” è solo il secondo episodio di questo sedicesimo ciclo e già ci si ritrova a pensare con preoccupazione a come saranno i prossimi. Non che non ci siano elementi positivi o spunti potenzialmente interessanti, perché ci sono, ma gli aspetti negativi di questo capitolo non possono essere ignorati e risulta molto difficile, se non impossibile, chiudere un occhio (o anche due) e concedere il beneficio del dubbio.
Come già accennato nella scorsa recensione, la notizia della millesima gravidanza di Amelia non è affatto un plot twist innovativo, anzi il contrario. Il punto è che il suo essere un espediente narrativo a dir poco ripetitivo non è nemmeno il problema principale: il problema principale risiede proprio nel character. L’evoluzione della Dottoressa Shepherd è sostanzialmente ferma a Private Practice. Se pensiamo che Caterina Scorsone è entrata ufficialmente nel cast ben 5 stagioni fa, la mancanza di sviluppo del personaggio assume una gravità particolare. Amelia is the New Owen. Che significa? Significa semplicemente che gli autori non sono in grado di scriverle storyline che non abbiano a che fare con la love life. Se a questo ci aggiungiamo il suo continuo sguazzare nel dramma, è impossibile non notare una certa fastidiosa ridondanza negli archi narrativi a lei dedicati.
Quando sembrava che il personaggio potesse intraprendere una strada diversa dalle solite (gettarsi a capofitto in una relazione o nelle sostanze stupefacenti), ecco che arriva la gravidanza, ovviamente inaspettata e assolutamente non cercata (così come tutte le altre, del resto). Gravidanza che la Shepherd decide di portare avanti. Questa decisione, all’apparenza, potrebbe far credere che sia avvenuto un qualche tipo di cambiamento nel personaggio, ma in realtà non è così. Amelia non decide di non abortire per se stessa, ma perché ha trovato il compagno perfetto. Non è sviluppo, questo, è un continuo riproporsi delle stesse identiche dinamiche, anche se in salse diverse.
In merito a questo filone narrativo, però, è sicuramente da lodare apprezzare come gli autori abbiano deciso di gestire la comunicazione della gravidanza da parte di Amelia a Link e di come quest’ultimo abbia reagito alla sconvolgente notizia. Grey’s Anatomy riesce spesso a mettere in scena tematiche di natura politica o sociale di estremo interesse, il fatto che riesca a farlo mostrando un punto di vista unico è assolutamente degno di nota. Ribadire che l’ultima parola spetta comunque alla donna perchè si tratta del suo corpo e, allo stesso tempo, rendere veramente partecipe della discussione l’uomo non è una cosa che si vede o sente tutti i giorni. Certo, a voler essere puntigliosi il supporto incondizionato di Link potrebbe sembrare un modo per spingere gli spettatori più scettici a tifare per la coppia, ma si sceglie di vedere il lato positivo della vicenda, facendo i complimenti agli showrunner e ringraziandoli per la dimostrazione su cosa sia il vero femminismo.
Sul fronte Alex, Meredith e Richard, invece, non c’è molto da dire. L’arco narrativo dedicato alla Grey per questa (parte?) di stagione sembra iniziare a delinearsi. Il tema del diritto all’assistenza sanitaria è un argomento molto hot negli USA e non ci si stupisce che lo show abbia deciso di affrontarlo. La paura che accantonino il tutto in un battibaleno c’è (ed è anche fondata) ma per il momento vedere la Grey impegnata in qualcosa di diverso dal solo amoreggiare con De Luca è decisamente apprezzabile.
È il personaggio di Alex, però, che potrebbe e dovrebbe giovare di più da questo drastico cambiamento. Sono anni che il fedele pubblico del Medical Drama chiede a gran voce un maggiore focus su Karev, personaggio ingiustamente bistrattato. Mettere al centro dell’attenzione la sua grandiosa evoluzione è cosa buona e giusta, avrebbero dovuto farlo anni e anni fa. Questa sarà la volta buona o si tratta dell’ennesimo fuoco di paglia?
Meglio invece sorvolare sulle altre storyline lasciate in sospeso dalla scorsa stagione e riprese in questo sedicesimo ciclo. La situazione tra Maggie e Jackson è alquanto imbarazzante (le scenate per un hashtag in uno show i cui protagonisti sono adulti non dovrebbero esistere), ma il fondo è stato ufficialmente toccato da Tom Koracick che presenta un ordine restrittivo contro Owen a causa di un banale (e onestamente ridicolo) incidente. Per quanto ci si possa sforzare, non si riesce a capirne il perché. Forse, però, è arrivata l’ora di smettere di porsi questa domanda quando si tratta di Grey’s Anatomy.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • I know it’s my body, but you’re free to have feelings”
  • Miranda Bailey che ritrova la gioia e forse un senso all’interno della serie
  • Alex Karev
  • Tom Koracick e l’ordine restrittivo. Seriously?
  • Maggie
  • Sviluppo inesistente per il personaggio di Amelia
  • Ma i casi medici?

 

Se il buongiorno si vede dal mattino, questa sedicesima stagione non promette nulla di buono.

 

Nothing Left To Cling To 16×01 6.51 milioni – 1.5 rating
Back In The Saddle 16×02 6.08 milioni -1.3 rating

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