I Am The Night 1×02 – Phenomenon Of InterferenceTEMPO DI LETTURA 4 min

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“Well, uh I found out I’m adopted. My white family, or at least my white grandfather, he’s here in Los Angeles. I’ve come to find my real mother who gave me up. Or my father.”

In queste poche frasi pronunciate da Fauna, si potrebbe racchiudere quasi l’intera trama dello show, che in realtà cela, dietro la classica storia di una ragazza adottata in cerca della famiglia biologica, molto di più.
L’omicidio di Elizabeth Short, più volte citato nel precedente episodio, all’epoca fece molto clamore e venne seguito in maniera costante dai giornali e dall’opinione pubblica: il corpo della vittima venne rinvenuto squarciato in due parti, mutilato e con vistosi segni di tortura, con capelli tinti di rosso ed il volto mutilato da un profondo taglio da un orecchio all’altro, creando così il celebre, quanto macabro, Glasgow smile. Da questo noto caso fu poi tratto un libro di James Ellroy, The Black Dahlia, come era conosciuta la Short, autore di celebri romanzi polizieschi e nota ai più specialmente per la “tetralogia di Los Angeles” (Dalia nera, Il grande nulla, L.A. Confidential). Si, proprio quel L.A. Confidential, omonimo film semplicemente stupendo. Come se non bastasse, nel 2006 Brian De Palma diresse lo spendilo film “The Black Dahlia”, con Scarlett Johansson e Aaron Eckhart, mentre Elizabeth venne interpretata da Mia Kirshner.
Ebbene, Hodel era uno dei principali sospettati di questo omicidio, per il quale venne però riconosciuto innocente. Ma nel 2003, il figlio Steve dichiarò pubblicamente che era stato il padre a uccidere la donna ed era contemporaneamente responsabile di numerosi assassini irrisolti, diventando così il celebre Killer dello Zodiaco. Questa lunga premessa si è resa necessaria per comprendere quanto sia famosa, lunga e profonda la storia dietro “I Am The Night”, che senza questi retroscena potrebbe sembrare una miniserie qualsiasi.

“Come on, Jay. Power never changes. You run with those dogs again, they’ll bury you 10 feet deep. It’s got nothing to do with right or wrong or the truth. You got to remember who runs this city. Justice in this town is a protection racket. You can’t fix it because it’s already fixed, man. The fix is in, and it’s not gonna change.”

In questo episodio, a conti fatti succede ben poco e senza dubbio la lentezza narrativa è il problema principale per una miniserie che ha a disposizione sei episodi per completare il suo arco narrativo. Scene come quella del bus o i diversi dialoghi razzisti, sono un maldestro tentativo di caratterizzare la storia, dandole un contesto socio-politico importante per un’operazione necessaria, quella della contestualizzazione storica, ma da eseguire meglio e diversamente.
Le ottime interpretazioni di Chris Pine e della Nielsen, nel ruolo di Corinna, non sono valorizzate all’interno di un secondo episodio lento e compassato, dove alle apparizioni di uomini vari che seguono Fauna, ovviamente collegati al nonno della Hodel, non si aggiunge molto altro per un avanzamento della trama orizzontale praticamente inesistente. Non è un problema da poco per una miniserie di soli sei episodi che, seppur si presenta come una modalità di fruizione sicuramente da condividere, vista la durata biblica di tanti episodi di diverse serie, allo stesso tempo richiede che ogni episodio sia fondamentale ed incisivo, visto il poco screen-time a disposizione.
È sicuramente da lodare l’atmosfera cupa, con una sensazione di tensione e pericolo che non abbandona mai lo spettatore, la quale rende la narrazione interessante da seguire e le dona una vena investigativa altamente affascinante. Tuttavia, se non vi sarà una svolta negli eventi ed un maggiore approfondimento della storia, “I Am The Night, rimarrà una delle tante serie del 2019, senza infamia né lode.

I was gonna be this big hotshot hot-shit reporter, and then I got tangled up in this George Hodel story, and it, man It just It destroyed everything in its path, like, uh like a biblical plague, like a, uh like a devil’s shadow, blackening the grass it falls upon. I can prove everything if I find that daughter. So go find the daughter. But she was hiding secrets. I’ll find her. And I’ll nail the story to the goddamn doors of the Times. Like Martin Luther, right? “The Redemption and Resurrection of Jay Singletary,” by Jay Singletary.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La sensazione costante di tensione e pericolo
  • Ottime interpretazioni di Chris Pine e Connie Nielsen
  • Tentativo mal riuscito di approfondire il contesto socio-politico dell’epoca
  • Succede ben poco, una miniserie di soli 6 episodi non può permetterselo

 

Un episodio discreto per il nuovo prodotto seriale di casa TNT, che si aggiudica di nuovo la sufficienza senza però bucare lo schermo. La storia è interessante, così come tutto quello che la precede, il cast è di ottimo livello e non manca nulla per eccellere. Agli autori il compito di stupirci nei prossimi episodi, visto che per ora di stupefacente non vi è stato nulla.

 

Pilot 1×01 0.89 milioni – 0.1 rating
Phenomenon Of Interference 1×02 1.16 milioni – 0.2 rating

 

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Venera due antiche divinità: Sergio Leone e Gian Maria Volontè.
Lostiano intransigente, zerocalcariano, il suo spirito guida è un mix tra Alessandro Barbero e Franco Battiato.

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