American Horror Story: Delicate 12×01 – Multiply Thy PainTEMPO DI LETTURA 3 min

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american horror story 12x01Puntuale, nonostante lo sciopero attori/sceneggiatori ancora in corso, torna la creatura summa della ditta Murphy/Falchuk. Una dodicesima stagione per uno degli show antologici più longevi delle televisione moderna.
Le star di questa stagione sono: Emma Roberts e, rullo di tamburi, Kim Kardashan alla sua prima prova attoriale serie. La stagione verrà divisa in due parti anche in conseguenza dello sciopero e, per ora, usciranno solo 4 episodi su FX/Hulu.

DELICATE


Per la prima volta, AHS prende come ispirazione dichiarata il romanzo “Delicate Condition”, di Danielle Rollins, di prossima pubblicazione.
La trama è presto detta: Anna, da poco attrice famosissima di film horror, prova col suo compagno a ricorrere all’inseminazione artificiale per una genitorialità a lungo desiderata. Questo percorso la espone alle conseguenze della celebrità di cui sembra già subire gli effetti.
Incubi ricorrenti di violazioni di domicilio o sensazioni di essere seguita turbano l’attesa del giorno dell’impianto degli ovociti fecondati, virando la narrazione su quegli aspetti gore che caratterizzano la serie. A farla da padrone quindi, sono queste sensazioni di inquietudini che pervadono la protagonista, tuttavia sempre rassicurata dal suo compagno (Matt Czuchry) e dalla sua agente (Kim Kardashan).

LE SOLITE DOMANDE DA FARSI SU AHS


Essendo stati abituati ad andamenti discontinui lungo le stagioni della serie e reduci dalla buona riuscita dell’ultima (quella sulla comunità gay di New York ad inizio pandemia AIDS), ogni volta ci si affaccia ad un nuovo capitolo di American Horror Story con sospetto verso aspettative positive e la paura che possano essere disattese.
In sostanza, ci si chiede se anche stavolta le cose sembrano promettere bene per poi essere buttate in vacca e se la tematica scelta possa offrire spunti interessanti accanto alle derive barocche della narrazione, ormai unica costante della serie.
Va subito detto che questa stagione ha come showrunner Halley Feiffer, già collaboratrice di Murphy (American Crime Story su OJ Simpson) e di altre serie per vari network. Pertanto, ci si aspetta un approccio che parta glamour ma che poi viri verso qualcosa di molto più strutturato.
Detto questo, dalla visione del primo episodio non se ne esce particolarmente incuriositi. Forse perché serve mettere in campo diversi aspetti della storia e quindi il tutto risulta una sostanziale introduzioni senza parti intriganti da segnalare. Che sia un buon o un cattivo segno non è dato saperlo ma, sostanzialmente, da ciò nasce il giudizio sufficiente dato a fine recensione.

COSA C’È DI BUONO?


La tematica che sembra volere essere sviluppata è il desiderio di maternità di una donna che sta vivendo una straordinaria opportunità di carriera. Il tutto con lo sfondo del mondo dello spettacolo dove la privacy e il giudizio esterno risultano invadenti.
Temi di per sé non particolarmente originali ma che qui potrebbero avere qualche risvolto interessante grazie alla chiave horror. Anna, la protagonista, vive molto male il giudizio esterno della società e sembra riversare la sua insicurezza attraverso sensi di colpa e demoni esteriori che infestano la sua vita. Emma Roberts sembra decisa ad abbandonare le sue interpretazioni di stronza sopra le righe per tentare un ruolo strettamente drammatico. Al momento il giudizio sulla sua efficacia è sospeso perché dopo un solo episodio risulta prematuro giudicare.
Infine, per soddisfare la curiosità del lettore, si può dire che la Kardashian non offre il fianco a particolari critiche sulla recitazione, considerando anche che il suo ruolo ha ancora un minutaggio ridotto e poco dinamico. Ovviamente appare già chiaro che il suo personaggio nasconde qualcosa dietro la sua apparente e sincera amicizia verso la cliente.
In sostanza, quindi, è necessario aspettare i prossimi episodi per capirne il reale valore di questa nuova stagione.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il tutto è moderatamente barocco e glamour, senza eccessi
  • Kim Kardashan non è stranamente kitch come ci si aspetterebbe…
  • Finora nessun guizzo interessante che tenga legati alla poltrona
  • …da capire se è un male o un bene. In fondo AHS è anche un guilty pleasure

 

Partenza molto guardinga con pochi guizzi ma anche pochi eccessi per una season premiere apparentemente in cerca di equilibrio. Pertanto, prognosi riservata fino al prossimo episodio.

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Dopo miliardi di ore passate a vedere cartoni giapponesi e altra robaccia pop anni ’80 americana, la folgorazione arriva con la visione di Twin Peaks. Da allora nulla è stato più lo stesso. La serialità è entrata nella sua vita e, complici anche i supereroi con le loro trame infinite, ora vive solo per assecondare le sue droghe. Per compensare prova a fare l’ingegnere ma è evidentemente un'illusione. Sogna un giorno di produrre, o magari scrivere, qualche serie, per qualche disperata tv via cavo o canale streaming. Segue qualsiasi cosa scriva Sorkin o Kelley ma, per non essere troppo snob, non si nega qualche guilty pleasure ogni tanto.

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