I ritmi dell’universo narrativo di Breaking Bad prima e Better Call Saul poi non potranno mai essere prevedibili, né seguire un criterio ordinario.
Quando si è estremamente sicuri della qualità fornita, è possibile orchestrare e dirigere andamenti perfettamente arbitrari, piegando il pubblico alla volontà dell’autore, facendolo stupire anche quando l’intensità cala di botto, quando colpisce più quello che non c’è (vedi Lalo) che quello che c’è (nuovi passi verso il mondo di Saul come lo si è imparato a conoscere).
“Hit And Run” riporta indietro lo spettatore nel mondo narrativo graduale e compassato della carriera legale di Jimmy e Kim, di lenti stratagemmi, piani rivelati un po’ per volta allo spettatore, introspezione. Tutto questo, però, viene fatto con classe e soprattutto senza togliere nemmeno un briciolo della tensione provocata dalle trame maggiormente crime dello show.
“JUSTICE FOR ALL!”
Il leitmotiv dell’intera serie è stato caratterizzato dalla continua ricerca della trasformazione da Jimmy a Saul. La verità, si è già visto, consiste in una trasformazione graduale, mai ben definita da un evento specifico. Paradossalmente “Hit And Run”, in sordina, presenta alcuni elementi per niente trascurabili del Saul come lo si è imparato a conoscere in Breaking Bad, più che in altre occasioni.
Il suicidio di Nacho e la tesa situazione tra bande del cartel portano lo spettatore a distogliere l’attenzione dal protagonista, quasi come se fosse un accessorio di un mondo narrativo più grande. E proprio quando lo spettatore è distratto, Jimmy McGill con disinvoltura trova l’ufficio in cui si presenta nella serie madre, ma soprattutto diventa a tutti gli effetti un avvocato difensore di malviventi. Il tutto senza squilli di trombe, in un momento qualsiasi dell’episodio, e la cosa non rappresenta nemmeno il centro della narrazione. Ma si parlerà di questo più avanti.
In generale si respira, durante l’episodio, un’aria particolare. Come se gli eventi con protagonista Walter White fossero vicini. Come a dire “ormai ci siamo”. Le carte sono disposte lungo la tavola per creare i presupposti in cui Walter e Jesse incontreranno Saul. Non che questo sia particolarmente importante nell’economia dello show. Better Call Saul ha creato un universo ben maggiore rispetto alla storia ormai televisivamente leggendaria del professore di chimica che diviene un boss del crimine.
LA SCELTA DI KIM
Come precedentemente affermato, l’ulteriore passo verso il Saul così come è divenuto celebre avviene in sordina, soprattutto perché i riflettori, nel momento decisivo, non sono puntati verso di lui. Nel momento in cui Jimmy mostra a Kim il suo futuro ufficio, si respira tensione per la notizia che la donna deve dare al marito: Lalo è ancora vivo. E Kim sceglie di non dire niente.
Uno dei momenti più intensi di “Hit And Run” è proprio il confronto tra quest’ultima e Mike e una frase risuona nella testa di Kim, così come dello spettatore: lei è di una pasta più dura di Saul. É proprio su questa differente natura che si era chiusa la precedente stagione, è proprio su questo che si temono gli eventi futuri. Kim sceglie di tacere al marito del pericolo imminente e questa può rivelarsi una scelta decisiva.
MISSING LALO
Come detto a inizio recensione, l’intera parte crime dell’episodio gioca principalmente sull’assenza, sulla preparazione e sull’aspettativa da parte di chi guarda. Per la quasi totalità dell’episodio il massimo della criminalità è costituito dalla macchinazione di Jimmy e Kim nei confronti di Howard. Poi nella scena sopracitata appare Mike, per dare così spazio piano piano a Gus, alla sua rete di case e passaggi segreti e all’attesa che qualcosa possa accadere visto che Lalo si sospetta sia a piede libero.
La morte di Nacho segna la fine (temporanea) di un gioco a scacchi che si protraeva dalla scorsa stagione e in questo quarto episodio si può assistere ad un primo stop totale. Non perché si sceglie di dirottare il focus su altro ma perché, come viene detto a Gus, tutto è immobile da giorni.
Qualcosa è destinato a muoversi molto presto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Un episodio che per lo stop improvviso potrebbe far pensare, a caldo, a valutazioni più basse considerando le alte aspettative. Vero è che “Hit And Run” si fa portatore di elementi fondamentali per il futuro e, come al solito, la narrazione, il suo svolgimento e l’insieme di primi piani, scene e inquadrature sono oro per gli occhi.
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Approda in RecenSerie nel tardo 2013 per giustificare la visione di uno spropositato numero di (inutili) serie iniziate a seguire senza criterio. Alla fine il motivo per cui recensisce è solo una sorta di mania del controllo. Continua a chiedersi se quando avrà una famiglia continuerà a occuparsi di questa pratica. Continua a chiedersi se avrà mai una famiglia occupandosi di questa pratica.
Gli piace Doctor Who.