Criminal Record 1×02 – Two CallsTEMPO DI LETTURA 4 min

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Criminal Record 1x02 recensioneCriminal Record è la nuova serie crime-thriller disponibile su Apple TV+ dal 10 gennaio con i primi tre episodi e poi a cadenza settimanale. Creata da Paul Rutman, la serie è interpretata magistralmente da Peter Capaldi e Cush Jumbo. Nel pilot, infatti, sono stati introdotti questi due protagonisti che si rincorrono durante tutta la narrazione in un rapporto di “finto amore e tanto odio”.
Da un lato June Lenker è un sergente alle prime armi, ma subito si dimostra pronta a tutto per cercare la verità. Testarda, determinata e spinta da validi ed onesti ideali, June ha ancora quel fuoco dentro di sé che le permette di credere ancora in qualcosa.
L’ispettore capo Hegarty, invece, è ormai quasi alla fine della propria carriera. Una carriera apparentemente cristallina e brillante, ma che – almeno da quanto mostrato – nasconde molte venature di grigio ed ombre.
L’interpretazione superba, magnetica e glaciale di Peter Capaldi dipinge un uomo disilluso, insofferente, pragmatico fino al midollo, ma anche egoista e razzista. Sarà davvero così o il mistero che ruota attorno all’omicidio di Adelaide Burrows nasconde una verità ancora più profonda?

PARTITI CON IL PIEDE GIUSTO


Il genere crime-thriller non ha sicuramente bisogno di supporto in ambito seriale. Moltissime, infatti, sono le produzioni che – sia in passato che in tempi più recenti – hanno contribuito a rimpolpare le fila di questa categoria.
Da True Detective a The Sinner, passando per The Last Thing He Told Me, fino ad arrivare a Suspicion e The Undoing, il topos del mistero da risolvere è stato declinato in tutte le salse.
Ovviamente non basta la pura e semplice componente mystery a reggere un’intera storia: servono attori capaci, una scrittura solida e coerente, un ritmo serrato al punto giusto ed una regia che non si perda in chiacchiere.
Criminal Record, per fortuna, ha tutte le carte in regola per spiccare il volo e raggiungere l’olimpo delle serie crime-thriller di qualità.
Certo, Peter Capaldi e Cush Jumbo trascinano l’intera narrazione con la loro interpretazione ed interazione, ma il lavoro di fino di regista (Jim Loach) e sceneggiatore (Paul Rutman) è lapalissiano.

UN’OSSESSIONE


Il secondo episodio, intitolato “Two Calls”, riprende la storia là dove il pilot si era fermato: l’omicidio di Maria De Souza ed il sergente June Lenker che decide di intervenire.
Seguirà uno scontro violento con il colpevole dell’omicidio: un uomo alto e ben piazzato che aggredisce June e riesce a scappare. Il sospetto, però, ha le ore contate dato che il sergente lo identifica immediatamente tra vari criminali.
Nemmeno la brutalità dell’aggressione riesce a fermare gli ideali di June, sempre più convinta che sia stato proprio Clive Silcox (questo il nome dell’uomo) ad uccidere Adelaide Burrows più di dieci anni prima.
La sua sembra diventare una vera e propria ossessione che passa sopra sia alla carriera (June Lenker è sotto indagine), sia alla famiglia (ci sono attriti tra lei e il marito) che alla sua stessa vita.
Il sergente respira e si nutre solo di informazioni, strategie e l’idea fissa di scoprire la verità e rimettere le cose a posto.
Di avviso totalmente opposto è l’ispettore capo Hegarty che fa di tutto per ostacolare la donna, anche a costo di abusare del suo potere per rimetterla in riga. Non si sa se per il colore della sua pelle o per evitare di scoperchiare un enorme vaso di Pandora.

COMPARTO TECNICO


Una storia crime-thriller non si basa solo su bravi attori che interpretano il protagonista e l’antagonista, rincorrendosi attraverso il minutaggio e lanciandosi frecciatine sia fisiche che emotive.
Criminal Record, dunque, funziona non solo per Peter Capaldi e Cush Jumbo, ma anche – e soprattutto – per come viene mostrata e raccontata la storia.
La regia cattura in egual misura sia i protagonisti con le loro azioni, sia l’ambientazione di una Londra fredda e tagliente, così da immergere lo spettatore a 360 gradi all’interno della narrazione.
Il ritmo segue il corso dell’azione senza mai strafare, accompagnando lo svolgimento della storyline ed accelerando al momento giusto.
Anche la sceneggiatura è stata curata nei minimi particolari, presentando un grande puzzle al quale mancano ancora moltissimi pezzi e piazzando un bel plot-twist sul finale dell’episodio.
Un ottimo modo per agganciare la curiosità del pubblico che ora deve, per forza, continuare la visione ed unire i puntini di questo caso complicato e misterioso.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Peter Capaldi e Cush Jumbo
  • Il ritmo sostenuto al punto giusto
  • Regia e fotografia
  • Il lavoro di fino della sceneggiatura
  • Per adesso nulla da segnalare, ma il voto massimo si preferisce riservarlo quando ci si addentrerà di più nella storia

 

Criminal Record è un piccolo gioiellino crime-thriller che piacerà a tutti gli amanti di questo genere. Un gigantesco Peter Capaldi e un’ottima Cush Jumbo tengono in piedi una storia di segreti e bugie, scontrandosi a colpi di sguardi glaciali e doppi giochi.

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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.

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