Devils 2×01 – Episode 1TEMPO DI LETTURA 3 min

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Dopo il lusinghiero successo della prima stagione, torna la fiction ispirata al romanzo di Guido Maria Brera.
Alessandro Borghi è di nuovo nei panni di Massimo Ruggero, Patrick Dempsey in quelli di Dominic Morgan e c’è anche, a benedire il tutto, Michael Nouri, nel ruolo del mega direttore totale global CEO Jeremy Stonehouse.
Accanto a loro, tutta una serie di volti nuovi, in primis i nuovi soci cinesi della banca NYL. Tra di loro spicca la battagliera Chief Trading Officer Wu Zhi, la quale si sente subito legata a Massimo da ampie affinità.
Altra presenza nuova è la giovane Nadya, una ragazza polacca dalla mente geniale. Sembra afflitta da una qualche forma di autismo e viene subito reclutata da Dominic per quella che pare una battaglia cruciale in questa vicenda: la lotta fra umane emozioni e freddo calcolo computerizzato.

REMAIN OR LEAVE


La sigla e le prime scene informano subito il pubblico su quale sarà l’argomento della narrazione.
Si parlerà del periodo compreso tra il 2016, quando fu decisa la Brexit, e il 2020, quando il mondo si trovò a fare i conti con la pandemia da Covid 19. Ovviamente, le ricadute economiche di ogni vicenda saranno in primo piano, ma non saranno l’unico oggetto di interesse.
Si accenna, ad esempio, ad un aumento dei crimini legati all’odio razziale fomentati a quanto pare dalle discussioni sulla Brexit.
Proprio di uno di questi sembra vittima Kalim, collega di Massimo di origini pakistane.
Una linea d’indagine più promettente, però, sembra portare all’interessamento del giovane per una app di tracciamento: venduta come un importante mezzo di salvezza per l’umanità “se un’epidemia diventasse pandemia”, potrebbe in realtà trasformarsi nello strumento migliore per esercitare un ferreo controllo delle masse.
Questo fornisce un’ottima scusa a Dominic per raccomandare a Massimo, ad ogni piè sospinto, di diffidare dei cinesi.

ANGELI E DIAVOLI


Un pregio della serie è la risonanza emotiva che sa creare nello spettatore, occupandosi di eventi recenti, le cui conseguenze coinvolgono milioni di persone.
Un difetto, invece, sta in certe scene lunghe e lente, dove un personaggio si guarda in giro con espressione imbambolata, immerso nel silenzio e in chissà quali più o meno profondi pensieri. Un esempio per tutti, Massimo che aspetta di far entrare il gatto dalla finestra.
Qualunque sia il loro scopo, queste scene, quasi certamente, non l’hanno raggiunto.
Senza infamia e senza lode, invece, l’incontro iniziale tra Massimo e Dominic nel bar vuoto causa pandemia. Rientra nei canoni classici della struttura a cornice e mette gli spettatori in attesa degli sviluppi che porteranno a quel momento.
Patrick Dempsey, comunque, interpreta adeguatamente il ruolo di Lucifero, tentatore in abiti eleganti. Quanto sia teso ad ingannare il prossimo, poi, resta da vedere, perché azioni e intenzioni dei cinesi sembrano tutt’altro che limpide.

UNA NUOVA GUERRA


I protagonisti avevano terminato la stagione precedente nel 2012, con il celebre discorso di Mario Draghi, allora direttore della BCE, sulla necessità di salvare l’euro.
Quattro anni dopo, poco cambia: gli operatori finanziari sono ancora chiamati a combattere una guerra di nuovo tipo, combattuta non con le armi da fuoco, ma con quelle tecnologiche. In entrambi i casi, comunque, le umane emozioni possono fare la differenza, quando non saltare il banco.
Figure come Massimo e Dominic sembrano aver imparato piuttosto bene a mascherare i propri sentimenti, almeno in pubblico, altri no.
Forse, non a caso, l’unica sequenza in cui i personaggi non filtrano ciò che provano è quella in cui Eleanor teme di essere rapinata (ma l’uomo le voleva solo rendere gentilmente il braccialetto perduto) e poi Kalim viene assassinato.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Attualità dell’argomento
  • Voci e immagini di repertorio come la voce di Giuseppy Conte suscitano ricordi
  • Cliché nell’impaginazione
  • Scene lunghe e lente

 

Gli ingredienti ci sono tutti e sono di qualità, dovrebbero solo essere serviti un po’ meglio. L’argomento è attraente per la sua assoluta attualità, si lega ai ricordi e al vissuto di ogni spettatore, ma l’impaginazione presenta qualche cliché di troppo. Nulla di così grave, per fortuna, da impedire di continuare a seguire le vicende narrate.

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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).

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