L’episodio parte esattamente dallo scorso cliffhanger che aveva lasciato gli spettatori in sospeso per quanto riguarda la sorte del protagonista Massimo Ruggiero (Alessandro Borghi). Neanche il tempo di disperarsi, però, che questo torna splendido come sempre (dopo sole due settimane di ricovero) e al lavoro fra piccoli e grandi complotti finanziari.
In questo senso la puntata risulta prettamente dialogica, cercando di spiegare, in maniera pop, quelli che sono stati grandi eventi sociali (la Brexit) e l’avvento di nuove tecnologie all’epoca ancora abbozzate (2016) e che oggi fanno parte della quotidianità. Ovviamente in mezzo c’è anche ampio spazio per il soapish e gli aspetti più “thriller” che riserva la trama orizzontale.
BREXIT E 5G
Il tema principale che intercorre lungo tutta questa seconda stagione è sempre quello: la Brexit. Come nella prima stagione si parlava soprattutto della crisi greca, come momento in cui gli interessi della finanza andavano a scontrarsi con i progetti di globalizzazione e fratellanza, di cui l’UE dovrebbe essere portavoce, così il famoso referendum del 2016 ha segnato uno spartiacque all’interno della storia europea.
E la finanza si è dovuta ovviamente adeguare a questo cambiamento. Devils prende spunto proprio da qui, denunciando i legami e gli interessi economici fra il Regno Unito e la Cina, principale partner del Paese dopo l’uscita dall’UE. Soprattutto per quanto riguarda l’entrata in scena di una tecnologia particolare di cui ancora oggi si discute molto: il famoso 5G, di cui gli spiegoni dei protagonisti non lesinano di chiarire pregi, ma soprattutto rischi, allo spettatore.
FRA SOAPISH E DOCU-FICTION
Chi si aspettava un episodio dall’alto tasso adrenalinico potrebbe rimanere un po’ deluso. Non mancano ovviamente momenti puramente thriller, fra furti di preziose chiavette USB e indagini fatte tramite dialoghi in momenti più o meno informali. La trama orizzontale però risulta sempre ancorata in una specie di partita a scacchi in cui le varie fazioni presenti si studiano e si preparano per qualcosa di grosso.
Nel concreto, però, non è avvenuto granché. Lo stesso “incidente” della scorsa puntata viene ben presto liquidato per dare spazio ad una trama che si barcamena fra elementi soapish (il plot twist di Wu Zhi incinta) e piccoli frammenti di docu-fiction realizzati in found foootage per offrire un contesto preciso alle vicende.
Manca ancora un vero e proprio elemento scatenante, qualcosa per smuovere la situazione. A questo, per fortuna pensa Nadya (Clara Rosager), vera e propria scheggia impazzita dello show, capace di spostare equilibri fra i personaggi da una parte all’altra, anche se solo negli ultimi istanti finali dell’episodio.
MOMENTO NOSTALGIA: EXPO MILANO 2015
Per il resto tutte le altre storyline continuano ad arrancare, anche perché sembrano andare avanti solo ad intuizioni momentanee e momenti dialogici fin troppo didascalici. Anche la storyline di Oliver (Malachi Kirby) che dovrebbe essere quella più vicina all’aspetto thriller dello show, esaurisce subito il suo potenziale relegandosi nel family-drama con piccole beghe di coppia fra lui e la moglie Latoyah (anche se ha il merito di mettere in luce la discriminazione delle donne incinta sul lavoro).
Unico momento “guilty-pleasure” (almeno per il pubblico italiano) è sicuramente il flashback relativo all’Expo del 2015. Oltre che far risaltare, infatti, un momento particolare della storia recente in cui c’era ancora tanta (e mal riposta, a posteriori) fiducia verso il futuro, tale flashback serve a far capire meglio il tema principale della vicenda, oltre ad offrire un’ulteriore sfaccettatura del personaggio interpretato da Patrick Dempsey.
Per ulteriori motivi d’interesse però bisogna necessariamente aspettare almeno il prossimo episodio, soprattutto per vedere la reazione di Dominic al tradimento di Nadya.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Mentre incombe la guerra dei dati (e il famigerato 5G) in Europa, all’interno della NYL si consumano i rapporti fra Massimo, Dominic, Nadya e Oliver, in uno scontro familiare che preannuncia non poche vittime. E in più c’è la Brexit, giusto perché deve piovere sul bagnato.
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Laureato presso l'Università di Bologna in "Cinema, televisione e produzioni multimediali". Nella vita scrive e recensisce riguardo ogni cosa che gli capita guidato dalle sue numerose personalità multiple tra cui un innocuo amico immaginario chiamato Tyler Durden!