Past Lives recensione film
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Past Lives

Past Lives, opera prima di Celine Song, è una riflessione su quanto l’amore sia relativo e condizionato dal caso e dal destino.

4.2
(5)
Nora e Hae Sung, un paio d’amici d’infanzia profondamente legati, vengono separati dopo che la famiglia di Nora emigra dalla Corea del Sud. Vent’anni dopo, si ritrovano mentre affrontano le nozioni di amore e destino.

Past Lives è il film di debutto della drammaturga Celine Song, ad oggi nota nell’ambito televisivo/cinematografico per aver firmato la sceneggiatura degli otto episodi della prima stagione di The Wheel of Time. Si tratta di un film girato sia in coreano, sia in inglese che rappresenta un connubio tra il racconto autobiografico e un dramma sentimentale in pieno stile Linklater, paragone che nella recensione si andrà poi a richiamare e ampliare.
Una pellicola molto densa, che gioca attorno al destino beffardo che sembra bloccare i due protagonisti dal poter vivere la loro storia d’amore. Una storia che, di fatto, resta imperfetta per l’intera pellicola mettendo Nora e Hae di fronte a continui bivi esistenziali: prima fisici, ma con il prosieguo della storia questi diventeranno essenzialmente mentali. Questa densità narrativa e il doppio balzo avanti nel tempo appesantiscono il racconto che forse avendo maggiore spazio di respiro avrebbe dato molto di più al pubblico, anche in termini di semplice intrattenimento. D’altra parte la fruizione cinematografica è cambiata molto negli ultimi anni e, forse, produzioni come la Before Trilogy è figlia del proprio tempo per lapalissiani motivi: immaginare oggi una storia d’amore raccontata in tre film usciti in 18 anni (1995, 2004, 2013) è un qualcosa di anacronistico all’ennesima potenza.

What if this is a past life as well, and we are already something else to each other in our next life? Who do you think we are then?

Eppure è proprio questa densità narrativa a rendere il film forse troppo concentrato. E la storia, che ricorda i lavori di Linklater, porta a forzati paragoni tra due opere molto diverse.
Nella Before Trilogy l’evoluzione tra i due personaggi era tappa ultima di un processo molto lungo suddiviso però in più fasi ognuna delle quali ha richiesto circa un’ora e mezza di messa in scena ed è stata distanziata da circa 9 anni dalla successiva pellicola.
Past Lives, frutto di un cinema votato ad altre tempistiche, presenta rapidamente il contesto iniziale e i due protagonisti, Nora e Hae, andando poi subito al primo salto temporale di 12 anni. Una sensazione di sradicamento che lo spettatore percepisce come tangibile anche grazie ai due personaggi che, trapiantati in una nuova realtà, accusano lo stesso senso di smarrimento che prova il pubblico durante la visione. E quando tutto sembra essere in procinto di trovare un nuovo equilibrio, Celine Song mischia nuovamente il mazzo di carte con un altro salto temporale (di altri 12 anni), costringendo il pubblico a ricercare nuovamente il quadro generale della storia.
Sia chiaro: trattare una storia di questo tipo in modalità condensata non è di per sé sbagliato, né è per forza di cose la dilatazione nel tempo del racconto la scelta corretta. Si tratta di scelte che, in base a come viene impostata la narrazione, possono premiare l’audacia del regista/creatore oppure no.
Forse l’esasperazione di alcune scene da parte di Linklater potrebbe far storcere il naso ad una fetta di pubblico; una esasperazione che è altresì presente in Past Lives, ma in maniera molto più ponderata e dosata con il contagocce.

If you had never left Seoul, would I still have looked for you?

Un’altra differenza sostanziale ruota attorno alla presenza di una vera e propria trama: Jesse e Celine, nei tre film di Linklater, girovagano per la città perdendosi in analisi sull’amore, sui ricordi e sulle loro vite. Past Lives, da questo punto di vista, fa un vero e proprio upgrade presentando di fatto una vera e propria trama dando ai due protagonisti specifici background che, in alcuni momenti del film, saranno parte di quel destino beffardo che li terrà separati contro il loro volere.
La porzione di film evidenziata come autobiografica si ritrova proprio qui: Nora, infatti, è una scrittrice che sta cercando la propria personale dimensione. Inizialmente punta al Nobel per la letteratura, successivamente al Pulitzer. Ma anche lo stesso percorso (dalla Corea al Canada), è il medesimo della regista che è approdata in Ontario proprio a 12 anni. Nora e Hae sono quindi due figure che cercano di trovare il proprio io, la propria dimensione, mentre il trascorrere del tempo e il destino li mantiene separati ponendoli di fronte a continui bivi. Ramificazioni della loro vita che, la regista più volte lo sottolinea, non sono solo figurate ma anche fisiche, concrete come lo sono per esempio i viottoli di Seoul (uno pianeggiante e l’altro in salita) che separano Nora e Hae quando sono bambini. È un incedere lento in queste riprese, per sottolineare ulteriormente il momento saliente della vita di entrambi e rappresentare graficamente questa separazione che sta per avvenire. Dal punto di vista della fotografia e della regia c’è estrema cura dei dettagli e delle medio-lunghe sequenze fatte di semplici sguardi e assordanti silenzi.

It’s true that if you leave you lose things, but you also gain things, too.


Past Lives, opera prima di Celine Song, è una riflessione su quanto l’amore sia relativo e condizionato dal caso e dal destino. Avvenimenti ordinari (un semplice corso di lingua) e non (trasferimenti dalla Corea al Canada) che segnano in maniera indissolubile le vite dei due protagonisti che, come due calamite, si riavvicinano ignari delle conseguenze. La particolarità del film sta anche nella chiusura della storia, una predilezione verso il finale dolceamaro che si lascia apprezzare in ogni sua forma; a discapito di una chiusura più romantica che avrebbe in parte inficiato l’intera storia.
Il film potrà sembrare una declinazione moderna della trilogia di Linklater, ma si possono trovare certe venature che ricordano anche i lavori di Noah Baumbach (Marriage Story, in particolar modo) e Greta Gerwig (Lady Bird volendo restare sul recente, ma c’è anche da considerare Nights And Weekends del 2008, dove la storia era alquanto simile).
La congestione narrativa in un’unica pellicola può essere croce o delizia di questo progetto, ma è sintomatico di una perdita quanto meno parziale della magia che fa da aura alla storia. Past Lives resta, comunque, un film facilmente etichettabile come must watch. E considerate le nomination che pioveranno su questo titolo, si tratta di un passaggio obbligatorio in preparazione dei prossimi Oscar.

 

TITOLO ORIGINALE: Past Lives
REGIA: Celine Song
SCENEGGIATURA: Celine Song
INTERPRETI: Greta Lee, Seung Ah Moon, Teo Yoo, Seung Min Yim, John Magaro
DISTRIBUZIONE: A24
DURATA: 106′
ORIGINE: USA, 2023
DATA DI USCITA: 02/06/2023, USA

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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