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Hot Skull 1×01 – Galanthus ByzantinusTEMPO DI LETTURA 4 min

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Recensione Hot Skull 1x01 NetflixQuale momento migliore per creare una serie basata su una pandemia che sta dilaniando l’intera umanità? Probabilmente nessuno e infatti Netflix ha deciso di adattare “Hot Head” di Afşin Kum, romanzo scritto nel 2016, cioè ben tre anni prima dell’arrivo del COVID-19. Lo show turco di mamma Netflix, sbarcato ad inizio dicembre con una prima stagione composta da otto episodi, non sembra un prodotto dalle grandi aspettative. Dopo l’ora di introduzione si viene catapultati in modo altalenante nella nuova serie distopica che entra nelle case degli spettatori e che vuole “prendere l’eredità” di Z Nation, The Walking Dead & company.

“A semantic virus. That’s what we named it eight years ago when the pandemic started. A contagious mental disorder that spread through speech from one ear to another. ARDS. Colloquially known as “jabbering.” We call it that because people start talking nonsense. That’s the first and most important symptom. After communication channels broke down, financial depression. Total collapse of the system. Panic, fear, and chaos. The world soon gave in to the pandemic.”

QUESTIONE DI SINTOMI


Come il più classico dei pilota, “Galanthus Byzantinus” si dedica alla creazione del mondo dello show, con le sue regole e le sue peculiarità, attraverso sia le immagini che il monologo del protagonista. Si scopre così il modo in cui viene trasmessa la malattia, come ha destabilizzato il mondo e come l’umanità è costretta a vivere. Nel pilot si vedono persone comportarsi esattamente come nella prima ondata di Coronavirus, guardandosi con sospetto, fidandosi solo dei propri amici e famigliari, richiudendosi in casa prima del lockdown.
In tutto questo Murat, attualmente, è la prima e unica persona ad essere immune, anche se in realtà non sembra esserlo totalmente, difatti pare contenere il “delirio” piuttosto che non subirne gli effetti: la febbre, il mal di testa e i deliri momentanei sono il male da cui è afflitto, ma che lo rendono speciale e di particolare interesse per la AEI. Questo non è nemmeno l’unico motivo per cui la polizia è sulle sue tracce, difatti Murat è stato parte del misterioso Progetto X, un gruppo di lavoro che potrebbe essere stato legato, in qualche modo attraverso degli esperimenti, alla diffusione della malattia. Una serie di misteri che dovranno venire alla luce nel corso dei prossimi episodi.

MUTISMO, TAPIS ROULANT E GALANTHUS BYZANTINUS


“I’m walking against the wind just to feel that I exist. But why not disappear? Why shouldn’t I just let myself go? Why not give in to the thing that wants to destroy me? Let him through. Leave him be.”

Se Hot Skull riesce ad essere, per certi versi, intrigante per come si è presentato e per i potenziali futuri sviluppi, si deve ammettere di essere rimasti alquanto perplessi riguardo molte delle cose successe nell’ora di puntata. Il nome del sotto paragrafo evidenzia tutto ciò che potrebbe rendere lo spettatore non così incentivato a continuare l’opera turca, in quanto le scene dedicate al trittico riportato sono più imbarazzanti che altro. In primis tutti i momenti dedicati alla “misteriosa” ragazza seduta sulla fermata del bus a leggere un libro. Tutto questo probabilmente è dovuto alla volontà degli showrunner di creare un prodotto che si prende estremamente sul serio, completo e complesso. Inserendo, senza averne reale bisogno, momenti onirici alternati a momenti drammatici, creando invece uno show che non sembra sapere bene come voler porsi al proprio pubblico.
Se non fossero presenti questi lati non propri positivi, la nuova serie turca di Netflix si sarebbe presentata in modo decisamente migliore, ma purtroppo non è così. Nei restanti sette episodi Hot Skull potrebbe migliorare notevolmente solo se si concentrasse sui propri punti di forza (i misteri, la pandemia, l’approfondimento dei personaggi), ma il minutaggio dedicato alle continue e tediose fantasie di Murat non sono proprio di buon auspicio. Un vero peccato perché la nicchia delle serie incentrate sulle pandemie ha perso da poco un nome illustre.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • La pandemia
  • Misteri da risolvere
  • Personaggi abbozzati ma vagamente interessanti
  • Mutismo
  • Tapis Roulant
  • Galanthus Byzantinus

 

Il primo episodio di Hot Skull convince in modo altalenante. Per chi cerca un prodotto senza troppe pretese la trasposizione seriale di “Hot Head” potrebbe rivelarsi un buon passatempo, ma per chi invece cerca show più impegnativi e complessi forse è il caso di continuare a scorrere l’immenso catalogo della piattaforma dalla grande N. Anche se, nonostante tutto, un binge-watching natalizio di certo non fa male a nessuno.

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Detto anche Calendario Umano, si aggira nel sottobosco dei prodotti televisivi e cinematografici per trovare le migliori serie e i migliori film da recensire. Papà del RecenUpdate e Genitore 2 dei RecenAwards, entra in tackle in pochi ma accurati show per sfogarsi e dire la propria quando nessuno ne sente il bisogno.

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