Justified: City Primeval 1×02 – The Oklahoma WildmanTEMPO DI LETTURA 4 min

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Justified: City Primeval 1x02 Recensione

“Only two kinds of guys out in the street chasing bad guys at your age ones who got passed over for the big chair, and the ones that just love it so much they’re gonna have to be dragged off. Only question is will they be breathing when it happens.”

Nella sua versione originale, Justified ha mostrato una moltitudine di personaggi, storyline e colpi di scena. Alla fine dei conti, però, il cuore dello show è sempre stato rappresentato dall’esterno dualismo, dal rapporto di amicizia e odio tra Raylan Givens e Boyd Crowder. Già amici di infanzia, il primo incontro televisivo tra i due è avvenuto già nel corso del pilot. Justified, dunque, non è il tipo di show a cui piace far attendere molte puntate prima di mostrare qualche interazione tra il protagonista e il principale villain. Non deve quindi stupire la decisione dei due showrunner – nonché sceneggiatori di questo episodio – di arrivare così presto a una prima resa dei conti tra Raylan e Clement Mansell. Per non cadere nel tranello di ripetere alla lettera una formula vincente, Mansell è diverso da Boyd. Pur essendo nemici, tra Raylan e Boyd è sempre stato presente un reciproco sentimento di rispetto, nonché di affetto per una lunga e lontana amicizia. Con Mansell, invece, i sentimenti non trovano spazio. Raylan è più ruvido e meno scanzonato, e nei confronti del suo nuovo avversario non prova altro che un forte disprezzo.

THE OKLAHOMA WILDMAN


Gli spettatori conoscono benissimo il personaggio di Raylan Givens e le sue molteplici sfaccettature. Di Clement Mansell, invece, si sa logicamente ben poco. Il secondo episodio – seguendo la natura tipicamente riflessiva e transitoria dei secondi episodi – ha quindi dedicato ampio minutaggio all’approfondimento della figura dell’Oklahoma Wildman.
Partendo con un flashback ambientato nel 2017, si ha la conferma di due elementi accennati nel pilot. In primis, Clement è un assassino che prova un gusto sadico – e anche un certo divertimento – nell’uccidere. In secondo luogo, Sweety e Clement erano da tempo soci in affari, e Clement aveva già una relazione con Sandy Stanton.
La natura imprevedibile di Clement ha trovato conferma anche nella scelta di fingersi un agente di polizia per avvicinarsi a Willa. Sebbene si tratti di un elemento narrativo che viene molto spesso usato per colpire il protagonista nella sfera degli affetti, la scena è in ogni caso più che riuscita. Inoltre, si tratta di un’azione pienamente in linea con un criminale folle e che prova piacere nel fare del male.

INDAGINI E RISSE


Come spesso accaduto in Justified, il compito di Raylan e dei suoi colleghi non è quello di scoprire l’identità del criminale che stanno cercando. Il colpevole è Clement Mansell, ed è stato chiaro sin da subito. Così come era evidente sin da subito che Winn Duffy e Boyd Crowder fossero colpevoli.
Il vero compito delle forze dell’ordine in questo show è quello di vincere un’intensa lotta senza regole contro alcuni dei criminali più istrionici che si siano mai visti sul piccolo schermo. Per intenderci, il tipico villain di Justified è molto più simile a uno di Hap & Leonard piuttosto che a uno di The Shield.
Nei loro tentativi di avere la meglio sul criminale di turno, spesso gli agenti si imbattono in personaggi secondari altrettanto peculiari. Senza raggiungere i livelli di Ava Crowder, anche Sandy mostra un considerevole potenziale narrativo e si candida a essere molto più che una figura di contorno.

L’ANNOSO TEMA DEI FIGLI ADOLESCENTI


Justified è stato uno show con molti pregi, e la speranza è che questo sequel si riveli all’altezza. Tuttavia, anche i migliori prodotti hanno il loro punto debole. In questo caso, il tallone d’Achille è un tema annoso nel mondo dell’intrattenimento multimediale: i figli adolescenti.
Da Dana Brody in Homeland a Peter Saubers in Mr. Mercedes, gli esempi di ragazzi adolescenti clamorosamente irritanti e ben poco utili a livello narrativo sono assai numerosi. Il motivo, probabilmente, è che gli adolescenti sono l’unico gruppo sociale a non essere rappresentato nei team di sceneggiatori e nelle stanze dei bottoni dei produttori. Il risultato, quindi, è quello di avere personaggi difficilmente sopportabili, irrazionali, quasi volontariamente fastidiosi oltre ogni livello immaginabile.
Dopo una prestazione promettente all’interno del pilot, Willa sembra purtroppo essere stata impossessata da tutti gli stereotipi esistenti sugli adolescenti. Viziata, perennemente annoiata, mette a repentaglio la sua vita e quella di suo padre senza neanche accorgersene.
Volendo essere cattivi, si potrebbe anche ipotizzare una certa volontarietà dietro la caratterizzazione del personaggio. Le sue scelte egoiste e infantili hanno infatti spinto Raylan a picchiare Clement di fronte a un hotel di lusso e dotato di telecamere. Una sorta, dunque, di Deus-Ex-Machina volto a far avanzare le storyline.

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • L’approfondimento su Mansell e l’interpretazione convincente di Boyd Holbrook
  • La scelta di nominare la banda di Clement e Sweety “The Wrecking Crew” è una piccola chicca, anche considerando il passato musicale di Sweety
  • Il riferimento al detective Cruz, il vero protagonista del romanzo di Elmore Leonard
  • La coppia Raylan-Wendell Robinson sembra funzionare
  • La spregiudicatezza di Clement e del suo avvocato
  • Willa e il suo ruolo da Deus-Ex-Machina nascosto dietro a una caratterizzazione stereotipata e già vista

Nonostante alcuni passi falsi nella caratterizzazione della giovane Givens, anche questo secondo episodio si mantiene su livelli assolutamente soddisfacenti.

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Romano, studente di scienze politiche, appassionato di serie tv crime. Più il mistero è intricato, meglio è. Cerco di dimenticare di essere anche tifoso della Roma.

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