The Umbrella Academy giunge finalmente al suo season finale dopo una lunga strada cosparsa di momenti godibili, situazioni comico-grottesche, ma anche da innumerevoli difficoltà e filler di troppo.
L’ultimo in ordine di tempo è stato l’ottavo episodio, “Wedding At The End Of The World”, un episodio quasi bottiglia, dato che la maggior parte del minutaggio viene dedicata al matrimonio (ed afterparty) di Luther e Sloane all’interno dell’Hotel Obsidian.
D’altronde, l’hotel sembra essere l’ultimo edificio ancora in piedi, quindi per forza di cose la lista delle possibili locations risulta ridotta all’osso.
Dopo un inizio non proprio entusiasmante, The Umbrella Academy ha decisamente spinto sull’acceleratore in questa seconda parte di stagione, in particolar modo la scorsa puntata è riuscita ad essere molto più coinvolgente della precedente.
Con il rinnovo per una quarta stagione ancora non confermato, sebbene Steve Blackman abbia più volte affermato di aver già in mente una trama, lo show basato sull’omonimo fumetto si congeda con un cliff-hanger telefonato, ma necessario.
Non si tratta, però, di un cliff-hanger con i fiocchi, dato che l’entusiasmo e l’hype pompati durante la Missione Oblivion vengono bruscamente smorzati da un finale che va nella direzione opposta.
TRAME INUTILI E DOVE TROVARLE
Dopo lo scorso season finale, il pubblico si aspettava fuoco e fiamme dallo scontro tra Umbrella Academy e Sparrow Academy, ma così non è stato. O meglio, lo è stato solo in minima parte, visto che i membri della Sparrow Academy vengono quasi del tutto sterminati, ma non dai fratelli Hargreeves originali (grazie Harlan e grazie Kugenblitz). Luther & co. invece fanno poco o nulla, se non sposarsi una di loro.
I nuovi supereroi di questa linea temporale, dunque, dopo qualche episodio passato a fare finta di essere dei villain e fallire miseramente, si schierano dalla parte dell’Umbrella per cercare di eliminare l’ardente buco nero.
Tutto quanto visto nei primi episodi viene cestinato o fatto passare per buono come semplice momento riempitivo, così come la fugace apparizione di Pogo, funzionale solo a fornire a Five qualche indizio in più sul Project Oblivion.
Una porzione di trama che poteva essere benissimo evitata oppure gestita meglio senza appesantire la visione e perdersi in inutili vicoli ciechi.
Stessa cosa si potrebbe affermare della dubbia utilità di Lila, un personaggio fatto ricomparire giusto per rimpolpare la componente love-story e finendo con il tediare lo spettatore che vorrebbe zittirla con degli uramaki giganti.
JUST A MAN WHO WANTED TO BE WITH HIS WIFE
Entrambe le versioni di Sir Reginald Hargreeves non brillano di certo per empatia ed affetto paterno, anzi. Con l’omicidio di Luther e Klaus nello scorso episodio, Reggie si dimostra ancora più cinico della sua versione originale e pronto a tutto per portare avanti il Project Oblivion.
La parte dell’episodio dedicata alla missione è godibile e d’effetto e c’è spazio pure per qualche sentimentalismo, come la pace tra Viktor ed Allison, l’alleanza di tutti i fratelli Hargreeves contro i guardiani e l’addio tra Sloane e un Luther fantasma riportato momentaneamente in vita da Klaus.
Con il sopraggiungere del finale della puntata viene, finalmente, svelato il mistero dietro la Missione Oblivion, orchestrata da Reginald per tutti questi anni: i sette fratelli diventano semplice carburante per un fantasmagorico macchinario che dovrebbe resettare tutte le linee temporali.
Gli Hargreeves, dunque, sono sempre stati delle semplici pedine sacrificabili per uno scopo superiore di Reginald. La loro stessa esistenza è stata calcolata dall’alieno proprio per arrivare a questo momento. Il fine ultimo di Hargreeves Senior, infatti, era quello di creare una linea temporale in cui la sua amata moglie, morta durante la prima stagione, fosse ancora in vita.
NEW SEASON, NEW TIMELINE
In una sequenza al fulmicotone, dal ritmo serrato e da un intenso potere scenografico, i sette Hargreeves (tranne Allison perché in combutta con il padre) danno vita all’Oblivion e Reginald è ad un passo dal compiere il suo piano. In un attimo di redenzione, Allison compie un parricidio e salva in extremis i suoi fratelli, azionando il macchinario e resettando la linea temporale.
Dopo questa parabola ascendente di hype ed esaltazione, tutto ci si poteva aspettare tranne una chiusura di puntata così debole e piatta.
La nuova realtà creata dal macchinario, infatti, vede i fratelli Hargreeves sprovvisti dei loro poteri, Sloane e Ben non pervenuti – tranne per un’enigmatica scena post-credit – ed i coniugi Reginald e Abigail di nuovo riuniti.
Il loop di trama e situazioni, dunque, viene riproposto anche nel finale di stagione, dato che l’ennesima Apocalisse è stata sventata e si è creata l’ennesima realtà alternativa. Non ci si aspettava sicuramente un cambiamento del modus operandi degli sceneggiatori, ma vedere i fratelli Hargreeves allontanarsi gli uni dagli altri senza farsi troppe domande fa storcere un po’ il naso e rovina l’impatto emotivo.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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The Umbrella Academy chiude il suo terzo cerchio con la strada già spianata e la trama della quarta stagione praticamente già scritta. Un’ultima stagione ci potrebbe stare, ma ormai siamo di fronte ad una penuria incredibile di idee e creatività.
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Se volete entrare nelle sue grazie, non dovete offendere: Buffy The Vampire Slayer, Harry Potter, la Juventus. In alternativa, offritele un Long Island. La prima Milf di Recenserie, ma guai a chiamarla mammina pancina.