Yellowstone 5×01 – One Hundred Years Is NothingTEMPO DI LETTURA 4 min

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“We have a lot of work to do. And a lot of work to undo. The question we all have to answer, the one that I will look to every day is: what will Montana look like in a hundred years? Much of that is dictated by the way the world sees us today. […]
You know, environmentalists, they just love to debate what’s Montana’s most valuable resource. Is it the water, is it the wolves, is it the trees? The answer is actually pretty simple. It’s you. The farmers and ranchers who live with the land, not on it. Protecting you now is how Montana still looks like Montana when none of us here tonight are here to see it.”

Yellowstone torna con oltre 60 minuti di premiére tentando di aiutare lo spettatore a raccapezzarsi relativamente ai nuovi equilibri. Si tratta di un episodio di sedimentazione se così lo si può definire: nessun vero e proprio sconvolgimento, ma il puro e semplice effetto del passare del tempo.
I Dutton devono fare i conti con la carica ottenuta da John, quella di Governatore del Montana, nel precedente finale di puntata. Una carica ottenuta con una vittoria senza troppe difficoltà che costringe la Market Equities a cercare nuove strade per rinnovare e svendere il Montana. Anche perché John Dutton è, letteralmente, “il muro contro cui il cambiamento si scontrerà”. Una promessa di opposizione al cambiamento che rispecchia quella della popolazione dello Stato, ben più predisposta alla vita attuale che a quella della grande metropoli che la Market Equities vorrebbe imporre.

PUNTATA DI SEDIMENTAZIONE


L’episodio riparte da qui e dalla nuova situazione di apparente calma in casa Dutton.
Beth continua ad essere il volto spregiudicato e schietto della famiglia. Jamie sembra essersi riavvicinato più per necessità ed obbligo che per vero e proprio piacere personale. Da ricordare, in questo caso, che Jamie nel precedente finale di stagione era stato costretto ad uccidere Garrett Randall (mandante dell’attacco ai Dutton nonché padre naturale di Jamie). Che l’uomo serbi del rancore, quindi, è scontato; meno prevedibile è quando darà libero sfogo al suo desiderio di vendetta. Nel frattempo Jamie si riconferma l’opportunista che è sempre stato, niente di nuovo sotto questo aspetto.
Kayce, ben poco presente nel precedente finale di stagione, torna alla consueta attività di padre-sceriffo-figlio devoto. Anche qui niente di nuovo, sembrerebbe.

UNA FAMIGLIA RIUNITA


Le parole di Kayce dopo il rito indiano a cui si è sottoposto, unitamente al tetro presagio di Rip in questa puntata lasciano presagire che quello che si sta osservando è l’apice di una evoluzione della famiglia Dutton ormai pronta al tracollo. L’ordine ed il controllo fin qui mantenuto sembrerebbero pronte a sfuggire di mano.
Sono diversi gli aspetti narrativi a poter giocare un ruolo fondamentale.
L’entrata in politica di John espone pubblicamente lui, la sua famiglia ed il suo ranch (unitamente ai suoi dipendenti e alle loro azioni). Ma, soprattutto, contribuisce a distogliere l’attenzione dell’uomo dal controllo della propria azienda cosa che non solo lo infastidisce a livello personale, ma ne lede la leadership agli occhi altrui.
L’ottenimento della carica di Governatore ha rappresentato una sconfitta per la Market Equities che, per forza di cose, cercherà di rispondere per guadagnare nuovamente terreno e riportare in auge il proprio progetto sul futuro del Montana. Alcuni dialoghi lasciano sottintendere che Jamie verrà avvicinato per cercare di indebolire dall’interno il padre, cosa che risulta alquanto difficile da imbastire a livello di trama considerate le pesanti interconnessioni e minacce. E, oltretutto, si tratterebbe di uno sviluppo tutt’altro che nuovo: lo schema “Jamie tradisce i Dutton” ormai non è più quotato nemmeno alla SNAI.
Terzo fattore, non per importanza, l’incidente occorso a Monica e la morte del neonato (che si sarebbe chiamato John). Questa dolorosa perdita mette in mostra il riavvicinamento della famiglia, forse ora più sentito che in precedenza, ma potrebbe altresì celare un maggior indebolimento verso l’esterno. È nel dolore che i Dutton si sono sempre mostrati più fragili (vedi Kayce con la morte di Lee e John con la morte di Evelyn). Sarà questo il caso?

Rip: “You know what? I never think about what happens a year from now or ten years from now. I’m always worried about today with an eye on tomorrow. But when I look down there, Beth, ten years worries me.”
Beth: “He only became governor so we don’t have to worry about the next ten years.”
Rip: “Really?”
Beth: “Yeah.”
Rip: “Nobody else could’ve done that? In this whole state. Nobody? That’s what worries me. What was the, um… the name of the Emperor that played the fiddle when Rome was burning?”
Beth: “Nero?”
Rip: “This reminds me of that. He’s gonna lose this place.”

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Puntata di calma che predilige il recupero delle varie sottotrame piuttosto di una partenza forsennata verso un nuovo racconto
  • Discorsi di ringraziamenti e vari dialoghi che coinvolgono John, Beth e Jamie
  • Rip
  • Beth
  • L’incidente di Monica e le conseguenze che potrebbero ricadere sull’intera famiglia Dutton
  • Piccoli diverbi sul confine Montana-Canada
  • Forse i flashback riguardanti Beth e Rip sono poco attinenti a quello che viene mostrato nel presente, ma è davvero un piccolo neo che inficia minimamente

 

Un ritorno placido, calmo, ma con la consueta brusca irruenza che contraddistingue Yellowstone. Bentornati in Montana.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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