Servant 3×05 – TigerTEMPO DI LETTURA 3 min

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Servant 3x05 recensioneDorothy: “Now is the time to seize the narrative, not get steamrolled by it.”

Con “Tiger”, la terza stagione di Servant entra nel vivo, scuotendosi da un paio di episodi che non hanno certo aiutato a dare risposte ma che, piuttosto, hanno rallentato lo sviluppo della trama orizzontale. Nonostante ció, il pubblico di Servant è stato ben preparato fin dall’inizio dello show, essendo la serie una vera e propria corsa sulle montagne russe: pochi attimi al cardiopalma ed episodi di preparazione e di estenuante attesa.
Tutti indossano maschere: il trucco che ci si applica, i vestiti che si scelgono, i sorrisi forzati per nascondere ciò che si cela sotto la superficie contribuiscono a costruire l’immagine di una persona.

SERVANT IN TECHNICOLOR


È proprio questo il punto di partenza della puntata, che vede i Turner impegnati per una delle rare volte fuori casa (ma sempre relegati nel quartiere) concentrati a dare un’immagine di apparente normalità, nonostante la situazione continui a non essere rosea in casa. Tra la minaccia incombente della setta, il marcio nell’abitazione ed eventi che finiscono sempre in tragedia, non si può certo affermare che i Turner se la passino alla grande.
Leanne abbassa finalmente la guardia e, sentendosi più al sicuro, decide di partecipare alla festa di quartiere organizzata da Leanne, con tanto di truccabimbi, gonfiabili, food trucks e band dal vivo. Il pubblico non aveva mai visto una Leanne così spensierata e cosi gioiosa. La si vede col viso dipinto a ballare alla festa e sembra quasi di trovarsi in una serie differente.
Ciò che colpisce di più sono i toni colorati sgargianti e sfarzosi che caratterizzano la festa. I registi dell’episodio Logan George e Celine Held hanno fatto centro contrapponendo colori accesi, tinte sfavillanti e gioia vitale al grigiume tipico della dimora dei Turner. I colori servono a testimoniare l’apertura di Leanne verso il mondo esterno, per la prima volta in assoluto.

UN PERICOLO REALE


Se con la morte di Zia Josephine alle fine della seconda stagione si temevano gravi ripercussioni, fino a questo episodio, nessuna minaccia reale era stata rilevata.
Per la prima volta (e finalmente) il pericolo è reale: due membri della setta inseguono Leanne dentro casa.
La scena dell’attacco all’interno dell’abitazione è caratterizzata da un’inquadratura che rende perfettamente l’idea dell’angoscia del momento, essendo Leanne attaccata all’interno di un contesto che non lasciava presagire nulla di tutto questo.
Leanne, tentando di impedire l’ingresso in casa agli stranieri, cade a terra. Ed ecco che la maestria dei registi si rivela con una scelta di inquadratura davvero efficace: la macchina da presa segue Leanne nella caduta, addirittura facendo il giro completo e conferendo alla scena un realismo intenso e soprattutto inaspettato.
Alla fine dell’episodio, Leanne sopravvive in qualche modo all’attacco, rientrando in casa con i vestiti coperti di sangue, ma ancora non è dato sapere cosa sia accaduto in realtà.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Le regia viva e colorata per la festa di quartiere
  • L’inquadratura della scena dell’attacco a Leanne
  • Conferma che il pericolo esiste
  • Regia impeccabile
  • Poche risposte e tante domande

 

Come al solito, Servant lascia dietro di sé dopo altri 26 minuti una bella matassa da sgarbugliare. È una sua caratteristica, quella di dare una risposta sollevando mille altre domande. La scena dell’inseguimento di Leanne è stata come un fulmine a ciel sereno in una puntata che stava andando in una direzione completamente diversa. Il pericolo esiste, anche se le questioni lasciate in sospeso sono tante. Di chi è il dito che ha toccato la fronte di Leanne? Cosa ci fa Roscoe alla festa di quartiere? Perché Leanne ha i vestiti pieni di sangue?
La stagione è al giro di boa, conviene sbrigarsi per non perdersi dei pezzi per strada.

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