Dopo un promettente avvio con “The Star Gazer“, Star Trek: Picard si conferma una serie con potenziale. Addirittura “Penance” alza ancor di più la posta in palio, preparando un plot convincente e piuttosto originale per la seconda stagione sulla serie dedicata a uno dei più amati capitani della Flotta Stellare. Picard riesce, finora, a risollevare un po’ il franchise di Roddenberry, ultimamente martoriato dalla serie sorella Star Trek: Discovery.
In particolare, uno dei punti di forza di Star Trek: Picard è il suo giusto fanservice necessario per coccolare i fan, un po’ storditi dagli elementi fuori contesto presenti in Discovery. Anche l’inclusività ed il politically correct, tematiche sempre al centro di un normale prodotto trekker, qui sono trattati in maniera più intelligente. L’inserimento di tali temi infatti avviene sullo sfondo, spesso e volentieri implicitamente, non come in Discovery dove tutto viene sottolineato in maniera fastidiosamente didascalica.
L’ULTIMO PROCESSO DI Q
Ormai lo sanno tutti: Q è tornato in Star Trek: Picard per tormentare ancora una volta l’ammiraglio interpretato da Patrick Stewart. I fan di lunga data avranno esultato alla comparsa di John de Lancie, ma tutti coloro che magari si sono affacciati da poco a questo vastissimo universo narrativo si staranno chiedendo: chi è Q e perché è così importante?
Q è un personaggio apparso per la prima volta nel pilota di Star Trek: The Next Generation e tornato anche in serie successive come Voyager e Deep Space Nine, sempre interpretato da de Lancie. I Q, nell’universo di Star Trek, sono una specie onnipotente, immortale e onnisciente, praticamente degli dei. Queste entità vivono in un piano di esistenza tutto loro, chiamato Continuum Q, e rimangono solitamente indifferenti alle vicissitudini delle specie mortali. Tuttavia, un esemplare dei Q, chiamato anch’egli Q, si diverte a mettere il bastone tra le ruote alle astronavi che incontra, e ha sviluppato negli anni un certo legame con Picard.
Tra i poteri di Q si annoverano la trasformazione della materia, il teletrasporto, il viaggio nel tempo e, si scopre ora, la capacità di creare nuove linee temporali. I primi bellissimi minuti di “Penance” sono infatti esplicativi in tal senso, illustrando tutta la vasta gamma di poteri di Q e mettendo in tavola un nuovo, forse ultimo, enigma per Jean-Luc Picard.
First Magistrate: “I wonder what a trophy of your head will say. How about “Jean-Luc Picard: traitor. Killed while rescuing a Borg”?“
THE DARKEST TIMELINE
Q ha infatti salvato i protagonisti dello show, presenti sulla Star Gazer, dalle grinfie della regina Borg, per trasportali in un’altra linea temporale, in quella che egli ha definito una sorta di “penitenza”. Una vera e propria espiazione di una non precisata colpa che consiste nel vivere in una realtà alternativa dove la Federazione è in realtà una Confederazione e tutte le basi etiche e morali di unione e inclusione sono spazzate via dalla supremazia umana sul resto della galassia.
In un certo senso potrebbe assomigliare all’universo specchio visto in Discovery, con l’Impero Terrestre. Tuttavia qui la differenza è più sottile: è sempre presente la democrazia, ma sono i principi democratici ad essere totalmente scellerati. Qui Jean-Luc Picard è il più grande generale che ha compiuto varie prodezze nel conquistare e sterminare specie “inferiori” come, ad esempio, i romulani. Sette di Nove non esiste, in quanto Annika Hansen non è mai stata assimilata ed è anzi la Presidente della Confederazione, con un marito poco simpatico. Tutti i protagonisti hanno un ruolo chiave e quindi un certo potere all’interno della Confederazione, ma dal punto di vista etico si trovano in una società “sbagliata”, dove il razzismo e la schiavitù dilagano.
PARTENZA A RAZZO
Un indizio c’è. Questa non è una vera e propria realtà alternativa, bensì un semplice effetto farfalla. Il nodo che ha fatto scaturire un 2400 totalmente diverso dai canoni di Star Trek è un imprecisato evento accaduto a Los Angeles nel lontanissimo (o vicinissimo) 2024. Il problema è, però, come arrivarci al 2024; per questo potrebbe tornare utile la regina dei Borg che sembra sapere qualcosa in più rispetto al cast di protagonisti.
L’emozione nel vedere presto collaborare Picard con una delle sue più grandi nemesi è forte. Soprattutto con un Q “sanguinante” nello sfondo a complicare il tutto.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Star Trek: Picard conferma le impressioni positive della prima puntata e alza ancora di più l’asticella. Finalmente parecchie soddisfazioni per i fan dopo una prima stagione non eccelsa e Discovery sempre più in balia degli eventi.
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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.