The Walking Dead 11×14 – The Rotten CoreTEMPO DI LETTURA 4 min

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The Walking Dead 11x14 Recensione

Di primo acchito, il titolo “The Rotten Core” (traducibile come “Il nucleo marcio” o “Il cuore marcio”) può sembrare apparentemente insensato, eppure in realtà si rivela azzeccato non solo per l’episodio in questione, ma anche per l’intero arco narrativo dedicato al Commonwealth.
Oltre a citare il titolo del trentunesimo volume della serie a fumetti, “The Rotten Core”, infatti, fa anche riferimento al marcio celato sotto l’apparenza lussureggiante del Commonwealth.

CORROTTI E RACCOMANDATI


Il Commonwealth vuole ricreare in tutto e per tutto il mondo prima dell’apocalisse. È una comunità con negozi, gelaterie, cinema, quotidiani e in cui ricoprono un ruolo fondamentale denaro e politica. In questa comunità, al contrario di molte altre viste fino ad ora nella serie, non vi è alcun tiranno, ma semplicemente chi ha più potere rispetto agli altri e di conseguenza chi lo usa per il proprio tornaconto personale.
È ovviamente il caso dei personaggi di Lance Hornsby, avido e assetato di potere, e Sebastian Milton, ragazzino viziato e arrogante. Proprio quest’ultimo ricopre un ruolo importante all’interno della puntata, costringendo Daryl e Rosita a mettere a repentaglio le proprie vite per recuperare borsoni di denaro. Il ragazzino è praticamente intoccabile, essendo il figlio del governatore cittadino, e dunque ogni sua azione ha praticamente zero conseguenze, anche quando decine di altre vite vengono sacrificate invano.
Il Commonwealth all’apparenza sembra il luogo dei sogni, almeno per chi ha sempre vissuto in mezzo agli zombie, ma piano piano le ragioni di Maggie appaiono sempre più condivisibili: benché ci siano sempre e comunque dei leader, a Hilltop, Alexandria e Oceanside tutti sono uguali; nel Commonwealth, invece, c’è sempre chi ha più potere e lo usa per calpestare e sfruttare i più deboli.

#MAGGIEWASRIGHT


Ovviamente anche il buon vecchio Hornsby va citato in queste recensione. È evidente che sia uno dei principali antagonisti – almeno di questa seconda parte di stagione – rappresentando l’emblema del marcio presente nel Commonwealth. Hornsby con il suo arrivismo ha le mani in pasta in ogni affare losco della comunità, sia che si tratti delle bravate di Sebastian o dello sterminio di una piccola comunità all’esterno.
“The Rotten Core” riprende infatti anche la trama aperta nell’episodio precedente, portando lo scontro a Riverbend ad una conclusione. Dopo tali eventi, Maggie, Aaron e Gabriel non sono più così fiduciosi nella nuova comunità e bisognerà vedere come saranno gestite le cose con Hornsby. Intanto, però, la fine di questo scontro rivela il ritorno del personaggio di Leah, scontato ma comunque piacevole.
È bene citare anche Carol, il cui ruolo è minimo all’interno dell’episodio, ma che si riconferma nuovamente la regina della Poker Face, un talento invidiabile in un mondo come quello di The Walking Dead.

A BAD MAN


“My mom told me a bad man killed my dad. It was you, wasn’t it?”

Si arriva infine a parlare della parte inequivocabilmente più interessante di “A Rotten Core”: Negan.
Ormai da parecchio tempo il rapporto tra Negan e Maggie è centrale all’interno della serie, tant’è che i due avranno presto uno spin-off dedicato: Isle Of The Dead.
Non è proprio chiarissimo quanto tempo sia passato dalla dipartita da Negan ma fatto sta che, da quando il personaggio ha lasciato Maggie e compagni, è riuscito non solo ad inserirsi in una nuova comunità, ma anche a mettere su famiglia. Negan infatti torna nella serie da uomo sposato e padre in attesa, cosa che permette nuovi sbocchi nel rapporto Negan-Maggie, ad esempio con il confronto tra quest’ultima e la moglie del suo arcinemico.

Annie: “He’s in good hands.”
Maggie: “He’s in the hands of the man who killed his father.”

Lo scambio più interessante è però tra Negan e il piccolo Hershel. Il bambino infatti ha sempre avuto a malapena qualche minuto di screentime, figuriamoci riuscire ad avere un confronto diretto con l’assassino di suo padre. Ebbene, “The Rotten Core” dà vita anche a questo faccia a faccia, che fa empatizzare sempre di più lo spettatore con Negan, senza però dimenticare le atrocità che il personaggio ha commesso. Proprio per questo, il titolo dell’episodio può essere ricollegato benissimo anche a lui: da una parte c’è chi lo giudica per ciò che dimostra di essere ora; dall’altra, chi non riesce a perdonare le azioni passate e lo considera – e considererà sempre – marcio nel cuore.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il marcio del Commonwealth
  • Carol dai mille volti
  • Negan padre di famiglia
  • Negan e Hershel
  • Qual era esattamente il piano di Maggie? No perché Aaron e Gabriel sono vivi giusto per plot armor
  • L’arrivo di Carol e Mercer è un Deus Ex Machina davvero eccessivo e poco sensato
  • Ricordate i tempi in cui cospargersi di sangue e budella era un’idea geniale e pericolosissima per mischiarsi tra gli zombie? Ecco, sono finiti. Perché a quanto pare ora cani e porci lo fanno e non serve neanche più camminare come loro né sporcarsi più di tanto (basta qualche schizzo qua e là e puoi comodamente tenere alzata la pistola qualora qualcosa andasse storto)

 

Come al solito anche “The Rotten Core” è ricco di ingenuità narrative, insensatezze e pigre scorciatoie per facilitare le cose ai protagonisti. Ormai mettersi lì a puntualizzare su ciascuna di esse sarebbe come sparare sulla croce rossa, quindi tanto vale concentrarsi sugli aspetti positivi e premiare gli elementi interessanti quando presenti.

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