Y: The Last Man 1×01 – The Day BeforeTEMPO DI LETTURA 4 min

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Y-The-Last-Man-1x01Y: The Last Man è un adattamento televisivo della serie a fumetti scritta da Brian K. Vaughan (fu anche sceneggiatore in Lost tra terza e quinta stagione) tra il 2003 ed il 2008. L’opera scritta, esattamente come il prodotto FX, vede lo sterminio pressoché contemporaneo di tutti gli esseri viventi (mammiferi) di sesso maschile fatta eccezione per Yorick Brown (Ben Schnetzer) e Ampersand, la sua scimmietta da compagnia. In un batter d’occhio la Terra si ritrova privata dell’elemento maschile creando delle forti implicazioni sia politiche (il POTUS è chiaramente maschile e muore in primissimo piano durante l’episodio), sia sociali dal momento che si prospetta una chiara estinzione della razza umana. Senza possibilità d’appello o almeno così sembrerebbe.

IL FAMOSO “PRIMA”…


Diverse serie tv che trattano di temi catastrofici sono portate ad esporre il proprio racconto in svariati modi, ma quelli più utilizzati prevedono una partenza in medias res sbandierando fin da subito di cosa la serie tratta, salvo costellare qui e là lo show di flashback con l’intento di portare all’attenzione dello spettatore come era il fantomatico “prima”. Una costruzione simile, per esempio, è stata adottata dal recente The Stand.
Altri show, invece, nascondono il “prima” in un singolo episodio che diventa una sorta di racconto di un antico passato ormai irraggiungibile; uno schema simile era stato utilizzato da Lindelof e Perrotta con The Leftovers.
Y: The Last Man, invece, si poggia su di uno schema inusuale: dà allo spettatore un brevissimo scorcio del catastrofico presente, salvo poi dedicare il resto della puntata alla presentazione del “prima” in un crescente climax di incertezza, tensione, morte e desolazione. Uno schema che funziona e che non può non catturare l’attenzione, specialmente perché l’episodio si conclude a ridosso dello sterminio del genere maschile dalla Terra creando forti aspettative per il secondo episodio ed in generale per ciò che ne seguirà. C’è chiaramente incertezza su cosa si debba intendere come perno centrale di questo “prima/dopo”: si tratta della scomparsa dell’uomo in quanto tale, ma dovuto a cosa? Un virus mortale che affligge solo il cromosoma Y? È come è stata possibile la sua attivazione simultanea in tutto il mondo? Si tratta di quesiti fondamentali su cui il prodotto si basa e che dovranno cercare di essere risolti con il prosieguo dello show, tuttavia l’interesse attorno a queste domande è molto alto sintomatico di un pilot che ha colto nel segno, riuscendo a magnetizzare non solo l’attenzione del proprio pubblico.

…ED UN “DOPO” APOCALITTICO


In precedenza si faceva menzione del climax crescente dell’episodio, elemento fondamentale per la riuscita del pilot: iniziando con sporadici animali disseminati qui e là nella puntata e nel mondo, passando poi per lo tsunami di ratti che invade la strada disseminando l’asfalto di corpi esanimi di roditori (evidentemente maschi). Terminando, sontuosamente, con un attacco emorragico generalizzato di qualsiasi individuo umano (maschile): il Presidente degli USA, i vari generali, gente a caso per la strada, poliziotti, soccorritori. Tutto precipita nel caos lasciando inebetiti i presenti ed il pubblico di riflesso. Molto funzionale, da questo punto di vista, la sorta di effetto fisheye applicata alle riprese di Hero (ancora devastata dalla morte di Mike all’interno dell’ambulanza) che vagabonda per la città che precipita nella totale anarchia.
Mentre la società umana, così come la conosceva, crolla come un castello di sabbia abbattuto vigorosamente da un bambino, Yorick si risveglia ignaro di quanto sta accadendo e realizzato il frastuono proveniente dalla strada si affaccia alla finestra del proprio appartamento trovandosi di fronte uno scenario apocalittico, surreale ed impossibile. O, per meglio dire, impossibile fino a pochi secondi prima. Perché questa è la nuova realtà con cui Yorick ed il resto dei personaggi dovrà interfacciarsi e scendere a patti per non crollare psicologicamente.
Oltre a Yorick la serie conta diversi altri personaggi, abbozzati brevemente all’interno dell’episodio ma che ricopriranno certamente ruoli di più alto rilievo nei successivi: Jennifer Brown (Diane Lane), Hero Brown (Olivia Thirlby), Nora Brady (Marin Ireland).

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Yorick
  • Collegamenti famigliari e problematiche dei singoli: importante che vengano analizzati ed utili a non banalizzare i vari personaggi
  • Cena galante con formaggio e vino: ristrettezze economiche
  • Climax narrativo
  • Ultimi minuti dell’episodio con l’apocalittica morte dell’uomo
  • Il risveglio di Yorick
  • L’incidente all’interno dell’ambulanza ed Hero
  • Personaggi abbozzati, ma si tratta di un pilot molto corposo e che si sofferma il giusto sui personaggi preferendo accompagnare il pubblico al punto cruciale senza troppi patemi d’animo. Pilot, in definitiva, esente da difetti veri e propri

 

Un pilot che funziona: accattivante, macabro il giusto, spietato con i sentimenti, punte di humor qui e là, desolazione. Si potrebbe puntare il dito gridando alla mancanza di innovazione considerando che gli scenari della narrazione puzzano di già visto, tuttavia l’interesse si sposta sulla vicenda dello sterminio del genere maschile e sull’evento scatenante collegato ad esso. Un primo episodio, quindi, che nel complesso convince.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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