La famiglia Von Erich è formata da diverse generazioni di lottatori di wrestling, a partire dal padre Jack “Fritz” Von Erich che ha portato nel mondo del wrestling tutti i suoi figli spingendoli oltre ogni limite. La famiglia Von Erich però, non ha dovuto combattere solamente sul ring ma anche contro quella che è nota come “la maledizione dei Von Erich” che ha evidentemente afflitto la famiglia per diverse generazioni. |
Si scrivono queste righe a ridosso delle nomination degli Oscar dove The Iron Claw è stato inspiegabilmente escluso senza troppi problemi nonostante sia stato inserito come uno dei 10 film più importanti dell’anno dalla National Board Of Review insieme a Oppenheimer, Killers Of The Flower Moon, The Holdovers, Maestro. Come se lo smacco non fosse già abbastanza, i distributori italiani hanno deciso di aggiungere benzina sul fuoco con un fuorviante quanto innecessario “The Warrior” nel titolo perché, effettivamente, dal trailer qualcuno potrebbe avere ancora dei dubbi se questo sia un film sul wrestilng, sulla guerra o semplicemente su una famiglia. Imbarazzante.
Bisogna quindi fugare ogni dubbio sin dal principio: The Warrior – The Iron Claw è un film intenso, devastante ma anche estremamente curato tanto da lasciare un segno anche a settimane dalla visione e fa sicuramente parte di quella cerchia ristretta di pellicole partorite nel 2023 da avere nella propria lista di “must watch”.
Ever since I was a child, people said my family was cursed. Mom tried to protect us with God. Dad tried to protect us with wrestling. He said if we were the toughest, the strongest, nothing could ever hurt us. I believed him. We all did.
Sean Durkin ci ha messo anima e cuore nella realizzazione di The Iron Claw, sia perché da giovane era un appassionato di wrestling, sia perché la tragica storia dei Von Erich lascia ampissimi margini per essere traslata sul grande schermo. Se non si conosce nulla dei Von Erich, si consiglia caldamente di non approfondire la propria conoscenza prima della visione del film ma di farlo solo a visione postuma ed il perché è presto detto: la realtà è molto peggio della finzione. Ebbene si, per una volta (forse la prima nella storia del cinema) un film non drammatizza ulteriormente gli eventi realmente accaduti ma ne esclude addirittura qualcuno per limitare il malessere generale dello spettatore che al termine della visione sarà comunque molto provato.
Durkin ha infatti scelto di omettere alcuni legami di parentela dei Von Erich, per semplificare il racconto, ma anche perché era un po’ troppo da digerire in due ore di film e c’è un limite alle tragedie che possono essere proposte in un lasso di tempo così breve, specialmente per sembrare verosimili anche se la realtà è stata, come già detto, ben peggiore. Per esempio, dei sei fratelli Von Erich Durkin ne ha escluso uno (Chris Von Erich) e della terza generazione di Von Erich compaiono solo i figli di Kevin Von Erich interpretato da uno Zac Efron in forma (sia fisica che recitativa) smagliante.
I used to be a brother.
Sebbene il mondo del wrestling sia il tema centrale della pellicola (e del marketing del film) visto che la mossa finale di Fritz Von Erich dà il titolo al film, Durkin lo mette ampiamente sullo sfondo utilizzandolo sia come metro di paragone per le potenzialità dei vari fratelli Von Erich che lavorano duramente per risplendere sul ring, sia come filo conduttore di gran parte delle tragedie familiari.
Jack “Fritz” Von Erich (interpretato da un odiabilissimo Holt McCallany) nel corso della visione si erge a causa di ogni male, enfatizzando il suo ruolo di padre miope e tossico per come ha cresciuto i suoi figli. Ma è proprio la relazione tra i quattro fratelli interpretati da Zac Efron, Jeremy Allen White, Harris Dickinson e Stanley Simons a portare avanti la pellicola in maniera encomiabile. In uno stranissimo mix di solidarietà, duri allenamenti, rinunce e amore fraterno, lo spettatore si lega a tutti loro in brevissimo tempo empatizzando e soffrendo specialmente con il Kevin di Efron che è a tutti gli effetti il protagonista del film.
The Von Erichs will forever be the greatest family in the history of wrestling!
Bisogna poi doverosamente scoccare una lancia in favore in particolare di Zac Efron (che si scrolla definitivamente di dosso lo “spettro” di High School Musical) ma anche di Dickinson, Simons e Allen White. Il realismo scenico e la presenza scenica specialmente sul ring, pur non essendo stati riconosciuti dalla critica, risultano assolutamente credibili e non hanno niente da invidiare ad uno show WWE o anche a Heels. Durkin per rendere ancora più realistico il tutto ha realizzato a tutti gli effetti dei veri e propri match e ha poi preso solo alcune scene ma gli attori hanno veramente lottato sul ring e non è una cosa così scontata.
E se il lato action è pienamente soddisfacente, quello che lo spettatore si ricorderà però è tutto ciò che avviene fuori dal ring perché, bisogna sottolinearlo nuovamente, il vero dramma è la maledizione dei Von Erich che si consuma nel quotidiano e nelle scelte di ciascuno di loro.
Pur non avendo ricevuto quel tipo di clamore e di riconoscimento che gli spetterebbe, si denota tutto il cuore e la passione che Sean Durking e l’intero cast hanno messo nel realizzare questo film. Colpisce soprattutto la facilità con cui anche chi non è appassionato/amante del wrestling riesca a connettersi ed empatizzare con i protagonisti, per le loro difficoltà e per la loro costante “maledizione”.
Decisamente non un film da guardare per sollevarsi il morale dopo una brutta giornata, ma una pellicola che fa riflettere sulla fragilità della vita ma anche sulla forza di rialzarsi ogni volta. Un po’ come nel ring.
TITOLO ORIGINALE: The Iron Claw REGIA: Sean Durkin SCENEGGIATURA: Sean Durkin INTERPRETI: Zac Efron, Jeremy Allen White, Harris Dickinson, Maura Tierney, Holt McCallany, Lily James DISTRIBUZIONE: Cinema DURATA: 132′ ORIGINE: Spagna-USA, 2023 DATA DI USCITA: 22/12/2023 USA, 01/02/2024 ITA |