“Congratulations, girls. In solving all three clues, you’ve taken a journey into your old man’s heart. A fine cigar, a faithful pet and a love of a good woman, your mother. That’s what sustained me in life, even after her death. I’m sorry I wasn’t there more for you, girls. It’s a great failing, and I do regret it. But in earning your inheritance, you overcame your differences and pulled together, just like I knew you would. Hopefully, if this experience has taught you one thing, it’s what’s really important: the meaning of family. Enjoy your money girls, you deserve everything you got.“
The Blacklist giunge al traguardo dell’episodio numero 200. Risultato non da tutti e, dunque, da festeggiare adeguatamente. Ad esempio proponendo una puntata esattamente all’opposto rispetto a quanto ci si poteva legittimamente aspettare.
HEMINGWAY
Facendo l’analisi punto per punto, c’è una trama fumettosa e divertente: un miliardario defunto vuole che le sue figlie uniscano le forze per interpretare gli indizi da lui lasciati in una poesia. Solo così potranno accedere alla fortuna da lui accumulata, trasformata in bitcoin e nascosta chissà dove, nei meandri del web. Le figlie, come è facile prevedere, sono assai diverse come carattere, anche se sono tutte interpretate da Molly Bernard.
Alla caccia al tesoro si unisce Red, con l’aiuto di Robert Vesco. Il Concierge del Crimine è in buona forma, torna a raccontare quelle sue amene storielle che mancavano da un po’.
Il clima generale della vicenda, però, resta cupo per tutta la durata dell’episodio. Si comincia con un brutale assassinio ad opera del blacklister di giornata che viene a sua volta ucciso da una delle sorelle, mentre queste ultime si stanno eliminando fra loro.
DIAMOND (A GIRL’S BEST FRIEND)
Insomma, chi si aspettava un episodio leggero e frizzante non l’ha trovato. Questo, comunque, ha un risvolto positivo: non è nemmeno un episodio filler, una piacevole perdita di tempo.
Grazie al ben noto metodo dei parallelismi, punto forte dello show, sembra quasi di vedere in anticipo il discorso di commiato di Red per quando verrà il momento di salutare l’affezionato pubblico. A parte le riflessioni sulla morte presenti in vari momenti, ci sono diversi punti di contatto e similitudini fra il discorso del miliardario, citato sopra, e l’ormai storico monologo One More Time.
Se quindi gli indugi un po’ malinconici della puntata in oggetto servissero a rendere il finale della serie più veloce e adrenalinico, tagliando corto, ben venga.
Altro punto di collegamento con la mitologia della serie: il padre delle gemelle vuole lasciare alle figlie un’eredità anche affettiva e morale. Questo è quanto Red si sarebbe sempre proposto di fare con Lizzie, fallendo tragicamente.
LA TOMBA DELLA MADRE
L’episodio non è filler anche grazie al potente colpo di scena presentato nella sequenza finale. Robert Vesco se ne sta andando, arricchito da un terzo del bottino recuperato, quando viene contattato da Wujing. Il boss cinese ci tiene a fargli sapere che è per colpa di Red se è finito in prigione e si dichiara disponibile ad un’eventuale collaborazione.
In poche parole, se il Concierge del Crimine si è assicurato, lungo la via, diversi o possibili alleati di piccolo e medio cabotaggio, Wujing punta direttamente al pezzo grosso. Questo fa procedere spedita la trama orizzontale e lascia ben sperare per future scintille.
| THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Come episodio gioioso, dove nessuno si fa male per davvero, era meglio il precedente. Il pubblico, però, è stato soddisfatto in una delle sue richieste principali: non sprecare il poco e prezioso tempo rimasto prima dell’ultima puntata della serie. Scelta saggia anche perché episodi filler ce ne sono già stati e ci sarà ancora tempo per cameo di prestigio e ritorni nei prossimi episodi. Stavolta era il caso di concentrarsi su elementi più essenziali.
Il voto resta su una piena sufficienza perché il caso di giornata è stato risolto con un frettoloso eliminarsi a vicenda di tutti i “cattivi” della situazione. Né gli agenti della Task Force né il tandem Red – Vesco hanno avuto parte nella lotta e questo non è molto soddisfacente.
