The Midnight Club 1×02 – The Two DanasTEMPO DI LETTURA 4 min

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The-Midnight-Club-1x02Il secondo capitolo di The Midnight Club conferma dubbi e certezze espresse nella precedente recensione. Mike Flanagan si riconferma l’attuale maestro dell’horror in ogni sua veste, sia dal campo psicologico, sia dal campo puro e semplice dello spavento. Tuttavia il comparto teen ne indebolisce forzatamente la portata. Un cast più giovane dei suoi precedenti lavori si traduce nella necessità di una storia a tratti più leggera e rivolta ad elementi più nelle corde di un gruppo di ragazzini (amori, passioni, obbiettivi e sogni). Cose decisamente diverse, per esempio, da quelle raccontate in Midnight Mass dove un intero episodio ruota attorno ad una gravidanza interrotta.
Si tratta quindi di un esperimento, volendo ben vedere, che sarebbe sciocco bocciare dopo soli due episodi. C’è spazio per Flanagan di riportare la storia sui binari tipici dei suoi show. D’altra parte c’è anche la possibilità che tutto precipiti e che The Midnight Club diventi un’opera incompiuta, ma gli episodi a disposizione sono dieci quindi c’è ampio spazio di manovra.

LA FORZA DEL RACCONTO HORROR


Passando agli aspetti positivi occorre sottolineare come lo show si esalti durante i racconti horror serali del midnight club. Dopo la storia di Ilonka nella precedente puntata, questa volta tocca ad Anya. Si tratta di racconti dove verità e finzione si mischiano con estrema naturalezza dando allo spettatore di seguire quasi uno show diverso. Questo è dovuto anche al minutaggio dedicato ai racconti: la storia horror raccontata da Anya, per esempio, copre circa quindici minuti ininterrotti. Da osservare poi il fattore psicologico collegato a questi racconti: i giovani ragazzi traslano le proprie paure ed i propri timori (e forse anche parte dei loro sogni) all’interno di queste storie dando modo agli altri membri del club, così come allo spettatore, di conoscerli meglio ed in maniera più approfondita.

SPUNTI INTERESSANTI E DUBBI


Alcuni elementi con il prosieguo della serie potrebbero riuscire a calamitare maggiore attenzione. Per citare i principali: il culto precedentemente presente nella casa (Paragon); il personaggio e la storia di Julia Jayne; i personaggi presenti all’esterno del Brightcliffe Hospice. In particolar modo l’elemento “stregoneria” considerata anche la storia della precedente compagna di stanza di Anya (sostituita da Ilonka) potrebbe avere ulteriori risvolti. Quello che è certo è la necessità da parte di The Midnight Club di allontanarsi dalla narrazione teen (o quanto meno riuscire a contenerla) per poter portare avanti una storia horror convincente sotto tutti i punti di vista.
Altro elemento interessante sono i continui flash di Ilonka che sembrano trasportarla in una realtà alternativa (o passata?) dove una donna anziana e completamente trasfigurata sembra tentare di approcciarsi alla ragazza per un qualche imprecisato motivo. Il furto della cartella clinica di Julia potrebbe aggiungere ulteriori elementi ad un passato (quello della ragazza e quello della clinica) fino ad ora abbastanza fumoso e poco interessante.
Giusto per spezzare una lancia a favore di The Midnight Club si potrebbe appuntare come anche i primi episodi di Midnight Mass non fossero così perfetti. Anzi, il loro primo difetto era la prevedibilità di alcuni colpi di scena successivamente assestati allo spettatore. Qui il fattore plot twist risulta momentaneamente sospeso e anche il numero di episodi (10 contro i 7 dello show andato in onda ad ottobre 2021) lascia ben sperare: con maggior tempo a disposizione Flanagan potrebbe sfruttare i primi episodi per gettare le basi e la caratterizzazione dei propri personaggi per poi lasciarsi andare al puro e semplice horror che tanto gli è caro.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il racconto horror di Anya e la possibilità per lo spettatore di apprendere dei vari personaggi tramite questo espediente narrativo
  • Flashback
  • La cartella clinica di Julia Jayne ritrovata
  • Personaggi (nuovi e non) e caratterizzazione
  • Tematiche occulte che vengono gettate all’interno della storia in attesa di futuri sviluppi
  • Tematiche teen con ancora troppo spazio dedicato
  • Continua l’approfondimento dei personaggi e del passato della clinica, con conseguente rallentamento della storia. Introduzione funzionale, ma che debilita la storia vera e propria

 

Un secondo episodio che mantiene il livello del precedente senza emozionare o intrattenere come i prodotti passati di Flanagan a cui, purtroppo, The Midnight Club si ritroverà spesso e volentieri messo a paragone. La fortuna di questo show è il numero di episodi (dieci) che potrebbe aiutare ad avere maggiore spazio d’evoluzione per i personaggi e conseguentemente per la storia.

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Conosciuto ai più come Aldo Raine detto L'Apache è vincitore del premio Oscar Luigi Scalfaro e più volte candidato al Golden Goal.
Avrebbe potuto cambiare il Mondo. Avrebbe potuto risollevare le sorti dell'umana stirpe. Avrebbe potuto risanare il debito pubblico. Ha preferito unirsi al team di RecenSerie per dar libero sfogo alle sue frustrazioni. L'unico uomo con la licenza polemica.

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