Them: The Scare 2×02 – The Devil Himself Visited This PlaceTEMPO DI LETTURA 4 min

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Them The Scare 2x02 RecensioneContinua a convincere la seconda stagione di Them, show antologico che gioca con la suspense e l’horror per portare in scena i terribili pregiudizi razziali. The Scare ha scelto saggiamente di stravolgere la costruzione della narrazione, non ripercorrendo pedissequamente le orme di quel gioiello di Covenant, uscito ormai ben tre anni fa. Questa seconda iterazione di Them, infatti, assomiglia molto più a un procedural, dando nuova linfa e nuovi stimoli agli autori.
Tuttavia, non mancano mai i contorni paranormali, che suggeriscono una matrice ultraterrena forse dell’odio razziale, o comunque qualche punto di contatto. Si esalta in “The Devil Himself Visited This Place” l’interprete di Edmund, il semi-esordiente Luke James, che ruba la scena ad ogni apparizione, spaziando su tutte le sfumature della psiche umana fino ad arrivare ad un finale da applausi.

L’ASSASSINO COLPISCE ANCORA


Dopo aver dedicato l’intera première di questa seconda stagione al ritrovamento del corpo di Bernice Mott, “The Devil Himself Visited This Place” si apre con la scoperta di un nuovo ritrovamento di cadavere, sempre ad opera del “Southside Slayer”. Il detective Dawn inizia quindi a montare dei sospetti su un serial killer, mentre i suoi colleghi sembrano voler sviare le indagini in maniera meschina, affrettando una chiusura superficiale, incolpando il primo che capita.
Questa è anche l’occasione per presentare un nuovo personaggio nel ricco cast di attori semisconosciuti, che però ben figurano in scena. Si parla di Curtis (Darnell Jordan), un passante che assisteva alle indagini della polizia con un sorriso un po’ troppo sopra le righe, al punto da far sospettare Dawn e dare il via a un rocambolesco inseguimento. Evento portato in scena magistralmente con un piano sequenza orchestrato tra spazi diversi, passanti e qualche panoramica a schiaffo che potrebbe forse aver aiutato.

CUCINA E TV ROTTE


Parlando di Curtis, l’episodio pone un accento particolare sul suo personaggio, la sua routine e il suo rapporto con le forze dell’ordine. Il tutto per preparare chiaramente ad una morte del suo personaggio, che però è un’occasione per conoscere meglio le caratteristiche di una vittima tipo del Southside Slayer. Balza all’occhio il fatto che i colleghi di Dawn fossero già a conoscenza del particolare mestiere di Curtis, prima di arrivare all’assurda scena in cui immagina (o forse no?) la polizia fuori dalla sua porta, prima di vedersi rompere tutte le ossa.
L’altro lato creepy di una puntata non molto pregna da questo punto di vista, vede protagonista invece Kelvin. L’adolescente pare sempre più interessato e immischiato con i soprusi ingiustificati della polizia verso la popolazione afroamericana. Così alle 3:15 (stesso orario in cui è fermo l’orologio di Bernice) si sveglia per intravedere sua madre sorridente che osserva sempre lo stesso filmato, oltre che una misteriosa figura alle sue spalle e sé stesso con un volto estremamente tumefatto. Forse un presagio di un suo futuro pestaggio dalla stessa polizia in cui lavora sua madre, per essersi troppo interessato a delle indagini su vittime nere a cui però sembrano indagare solo poliziotti bianchi.

ATTENZIONI


Come nell’episodio precedente, però, la scena la ruba l’ottimo Luke James, che con il suo Edmund sta portando avanti una trama parallela rispetto alle indagini. Una parte di storia che intriga e affascina grazie soprattutto alle capacità dell’attore di intrattenere e magnetizzare l’attenzione del pubblico durante scene perlopiù introspettive che lo vedono protagonista. La svolta importante arriva durante l’ennesimo tentativo di suicidio dell’aspirante attore, con Rhonda che lo chiama per segnalargli il casting per un ruolo di assassino in una piccola produzione.
Seguendo una sorta di metodo, Edmund inizia a effettuare delle prove per cercare di trasformarsi al meglio in un ruolo, quello del serial killer, che secondo Rhonda non rispecchia la sua personalità docile e dolce. Un qualcosa che i più vedrebbero come un complimento, ma non Edmund, il cui status mentale sembra abbastanza ricco di sfumature. Così, forse per entrare meglio nella parte, o forse per dimostrare di poter essere un attore poliedrico, o forse per far vedere che lui riesce ad apparire anche come persona pericolosa, o solo forse per ricevere finalmente delle attenzioni da un pubblico, compie il fraintendibile gesto di muoversi armato di coltello travestito da mascotte all’interno della sala giochi in cui lavora.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Il piano sequenza dell’inseguimento di Curtis
  • Il personaggio di Curtis e tutto ciò che fa
  • Ciò che accade quando Kelvin si alza alle 3:15
  • Poliziotti bianchi che indagano un serial killer che uccide neri sospettando solo neri: tutto perfetto!
  • Edmund
  • Talvolta le situazioni sono fin troppo enigmatiche e quindi di difficile comprensione, ma probabilmente assumerà tutto maggior senso nei prossimi episodi
  • Non c’è molto spazio per le tinte horror di Them in questo episodio

 

Them prosegue sotto questo nuovo abito procedural che sembra dare nuova linfa allo show, seguendo perfettamente gli stilemi delle serie antologiche.

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Giovane musicista e cineasta famoso tra le pareti di casa sua. Si sta addestrando nell'uso della Forza, ma in realtà gli basterebbe spostare un vaso come Massimo Troisi. Se volete farlo contento regalategli dei Lego, se volete farlo arrabbiare toccategli Sergio Leone. Inizia a recensire per dare sfogo alla sua valvola di critico, anche se nessuno glielo aveva chiesto.

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