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Why Women Kill 2×03 – Lady In The LakeTEMPO DI LETTURA 3 min

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Why Women Kill 2x03 recensioneSe la premiere di stagione ha regalato due episodi confezionati a regola d’arte per attrarre il telespettatore e persuaderlo a rimanere in compagnia delle nuove protagoniste, il terzo episodio si addentra definitivamente nella trama orizzontale, tessendo i fili che, presumibilmente, verranno sciolti a fine stagione.

“You got away with how many murders? Honestly I don’t know how you managed without me.”

ALMA & BERTIE AKA STANLIO & OLLIO


Non vi è dubbio che protagonisti indiscussi di questo terzo capitolo siano i coniugi Fillcot alle prese con un assurdo viaggio, da cui tornano complici più che mai. La bizzarra situazione e le insensate idee di Alma (che solo il marito poteva definire come geniali) danno il via ad una trama poco credibile, ma molto comica. 
Per quanto risulti improbabile una situazione del genere, è vero anche che solo i personaggi intrepretati da Allison Tolman e Nick Frost potevano renderla così sfacciatamente plausibile. Il duo, infatti, personifica immediatamente il topos della stoltezza, mista a ignoranza e un pizzico di ingenuità, da rendere convincente la cosa. Disegnati come due menti semplici, Alma e Bertie, appaiono perfettamente in grado di escogitare un piano sciocco come quello di fingere la partenza della vicina morta e sepolta sotto le loro orchidee, al punto tale che, durante la visione dell’episodio, non viene più da domandarsi “perché?” ma piuttosto “perché no?”.
A reggere l’intera puntata è Allison Tolman che sfoggia una bravura magistrale e una verve comica altrettanto notevole. Con battute brillanti e una mimica facciale coinvolgente, la Tolman porta in scena una Alma ingenua e impreparata, rendendo l’ottusità della donna anche solo con un’espressione.
Degno di nota è anche Nick Frost, perfetto nel ruolo di spalla e capace di affiancare la Tolman aggiungendo ilarità alla scena, senza mai far perdere il primo piano alla propria partner che rimane l’attrice principale.

EPPURE QUALCOSA NON FUNZIONA, MA COSA?


Eppure l’episodio non ingrana come dovrebbe. Come mai?
Al netto di una sceneggiatura sempre molto buona, c’è da dire che le battute migliori sono riservate a Lana Parilla e ai coniugi Fillcot. Se questo genera già una certa reverenza per i personaggi in questione (sorretti da una buona scrittura e interpretati da attori più che bravi), dall’altro lato non facilita il resto della narrazione e dei personaggi. 
Concentrarsi esclusivamente su Alma e Rita ha creato una narrazione a volte banale (il triangolo amoroso; il cliché della figlia di Mr. Castillo algida e senza un uomo; il feeling nascente tra Dee e l’investigatore privato) che finisce per far perdere smalto alla storia.
Il risultato è che fuori dallo screentime dedicato ad Alma e Bertram, l’episodio risulta scarno e insipido, con personaggi a cui si fa fatica a dare un ruolo coinvolgente nella narrazione. Un esempio su tutti è la complicità tra l’investigatore privato e la piccola Dee: entrambi i personaggi appaiono ancora inconsistenti e l’interazione  tra i due non riesce a sviluppare alcun interesse nello spettatore.
Quasi certamente altra carne al fuoco verrà messa nei successivi capitoli ma, allo stato attuale, la trama si evolve in maniera un po’ scontata (si pensi al cane che trova immediatamente il corpo della padrona nel giardino dei Fillcot). Questo non significa che l’episodio non vale il minutaggio: la curiosità cresce e la passione per il giardinaggio pure.

 

THUMBS UP THUMBS DOWN
  • Alma e Bertram come Stanlio e Ollio
  • Allison Tolman regina indiscussa dell’episodio
  • Procedono tutte le trame parallele
  • Una sceneggiatura sempre molto buona, nonostante l’episodio non sia troppo memorabile
  • Rita: “Well, it’s nice to know one of us can act!”
  • Storyline di Dee. Non troppo interessante 
  • Episodio meno coinvolgente dei primi due
  • Finale prevedibile, dai

 

Un terzo episodio meno coinvolgente dei precedenti, tuttavia le buone basi ci sono e la curiosità cresce.

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Lunatica, brutta, cinefila e mancina. Tutte le serie tv sono uguali, ma alcune sono più uguali delle altre.

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