Dopo due anni e mezzo circa dalla messa in onda della stagione precedente, torna My Brilliant Friend, per concludere, con le ultime otto puntate, la trasposizione della saga L’Amica Geniale di Elena Ferrante. In cabina di regia, per tutti gli otto episodi, ci sarà Laura Bispuri, che rileva il testimone da Daniele Luchetti e da Saverio Costanzo. Costanzo rimane comunque fra gli sceneggiatori, insieme alla stessa Ferrante.
La serie, lo si nota subito, non perde quindi alcune delle sue peculiarità fondamentali. Innanzitutto un certo tocco lievemente horror in alcuni passaggi (si veda il Natale rappresentato dal barbone che dorme sulla panchina della stazione). Secondariamente, un forte legame con gli eventi politici e sociali che hanno segnato l’Italia nei vari decenni. Vi sono infatti, attraverso immagini d’epoca, le manifestazioni a favore di divorzio e aborto, intravedendo pure Enrico Berlinguer.
VOLTI NUOVI
Lo stacco più netto rispetto alle puntate precedenti è segnato dal recasting di diversi personaggi principali. Il tempo, infatti, passa inesorabile e sono arrivati ad un’età fra i 35 e i 40 anni. Alba Rohrwacher, come “nuova” Lenù, si era già vista nel finale della puntata precedente. Ora c’è anche il Nino “adulto” interpretato da Fabrizio Gifuni.
Curiosità: in un scena parla male di Aldo Moro. Proprio Gifuni ha interpretato lo statista DC nella bellissima miniserie Esterno Notte.
Si rivede persino Franco Mari, il fidanzato di Lenù ai tempi dell’università, ora impersonato da Stefano Dionisi. Altro elemento utile per legare le vicende intime dei personaggi fittizi alla storia e al costume d’Italia. A lui tocca, infatti, avvisare tutti che ormai “della rivoluzione non importa più nulla a nessuno“. Collegare i volti del presente e del passato può costituire una piccola sfida per lo spettatore, ma vale sicuramente la pena, sia per le buone interpretazioni offerte, sia per dare maggiore realismo alle vicende narrate.
FARE I CONTI CON LA REALTÀ
Centro dell’episodio è la separazione, appunto, tra Elena e il marito, Pietro Airota. Lei sogna di andare a vivere a Napoli con Nino e le sue figlie, ma il percorso si rivela subito tutto in salita. Innanzitutto c’è sua madre: vorrebbe vedere una riconciliazione fra i due coniugi e, non riuscendo a ottenerla, rinnega la figlia. Un plauso a sceneggiatori e interpreti: il melodramma da vera sceneggiata napoletana qui ci sta tutto.
Arriva poi la suocera. Con puntuta razionalità da signora del Nord, presenta alla nuora la cruda realtà: occorre fare delle scelte, anche dolorose. Il risultato comunque non cambia: Elena ha completamente perso la testa e, novella Anna Karenina, vive secondo le sue passioni, o almeno ci prova. Vedere un personaggio protagonista rivelarsi meno saggio e lungimirante di quelli che ha attorno non guasta, favorisce quasi la partecipazione emotiva dello spettatore.
“PENSAVO FOSSE AMORE, INVECE ERA UN SARRATORE” (CIT. DAL WEB)
In tutto questo, Nino si rivela un viscido, opportunista e furbastro. Non gli si può nemmeno nemmeno dare l’attenuante dell’ingenuità, come a Lenù. La sconclusionata relazione fra i due quindi procede finché arriva la scena che dà l’acqua della vita all’intero episodio.
Torna in campo Lila. Se ne sentiva proprio la mancanza, perché la dinamica del rapporto tra le due amiche è essenziale alla storia. In un’ultima, emozionante inquadratura Gaia Girace passa il testimone a Irene Maiorino.
Lila, diretta come sempre, sgancia la bomba: Nino ha mentito ad Elena, in realtà non ha mai lasciato la moglie. Valore aggiunto della scena, Carmen, la quale propone di applicare a Mr. Sarratore jr. il metodo Bobbit. Per la reazione di Lenù, occorrerà però attendere le prossime puntate. Spoiler: non si arriverà agli estremi proposti da Carmen.
THUMBS UP | THUMBS DOWN |
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Capita, al ritorno a scuola dopo le lunghe vacanze estive, di ritrovarsi un po’ arrugginiti. Succede anche a chi ha svolto con diligenza tutti i compiti delle vacanze. Ci vuole un attimo per riprendere il ritmo. Questo episodio ha il medesimo problema, aggravato ulteriormente dal necessario recasting di molte figure principali.
Il voto resta quindi sulla sufficienza bella piena. Si spera che, fatta scendere (con malagrazia) Lenù dalla sua nuvoletta di sogni felici e fatta tornare in scena Lila, la storia proceda col ritmo e il piglio a cui ha abituato il suo pubblico.
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Casalingoide piemontarda di mezza età, abita da sempre in campagna, ma non fatevi ingannare dai suoi modi stile Nonna Papera. Per lei recensire è come coltivare un orticello di prodotti bio (perché ci mette dentro tutto; le lezioni di inglese, greco e latino al liceo, i viaggi in giro per il mondo, i cartoni animati anni '70 - '80, l'oratorio, la fantascienza, anni di esperienza coi giornali locali, il suo spietato amore per James Spader ...) con finalità nutraceutica, perché guardare film e serie tv è cosa da fare con la stessa cura con cui si sceglie cosa mangiare (ad esempio, deve evitare di eccedere col prodotto italiano a cui è leggermente intollerante).